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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 12.1902

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Pernier, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos: 1900-1901
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https://doi.org/10.11588/diglit.9305#0066
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115

IL PALAZZO DI PIIAUSTOS

11(3

Se davvero lo stile di Kamares precede immedia-
tamente quello miceneo, sembra d'altra parte assai
probabile l'opinione, che le produzioni ceramiche di
quell'epoca più antica, o almeno l'uso di esse, abbia
persistito fin verso gli ultimi secoli del secondo mil-
lennio avanti Cristo.

Infatti nel palazzo di Phaestos, nel vano 10, si

sposti proprio come sopra un vaso di Thera ('). Manca
nell' assieme il carattere più spiccato dello stile di

Kamares, cioè la decorazione chiara sul fondo nero_

qui è in nero sul fondo verde pallido — ma no man-
tengono il ricordo le decorazioni in bianco sul manico
color marrone e sulle fasce marrone intorno al becco
e alla base del collo.

trovarono i vasi del tipo la, insieme con statuette
(fìg. 53) e frammenti ceramici micenei ; ed altri vasi,
rappresentati alla fig. 42, nel piccolo recinto sacro o
fossa dei sacrifìci (tav. II, 2, 2').

Un boccale, proveniente dal vano 11 (tav. Vili, 8),
sembra indicarci la transizione dallo stile di Kamares
allo stile miceneo o l'influenza esercitata dal primo
sul secondo.

È fatto di argilla finissima, ed ha la superficie
levigata, color verde pisello d'una debole lucentezza;
la sua forma è essenzialmente la stessa dei vasi di
Kamares del tipo Ib, alquanto aggraziata dall' accen-
tuazione delle curve, e la decorazione proprio come
in quello rappresentato alla fig. 41, e in altri esem-
plari di Kamares del tipo Sa (fig. 43), è distribuita
in due campi orizzontali sul corpo del vaso. Dei sin-
goli elementi decorativi, le fasce orizzontali e le on-
dulate si ritrovano così nello stile di Kamares come
nel miceneo, il motivo che si ripete al sommo della
pancia ricorda, più che ogni altro, quello d'un vaso
di Ialysos ('), i ramoscelli sul collo si veggono di-

Tutti i differenti generi di ceramica micenea sono
esemplificati a Phaestos.

I vasi monocromi di argilla impura e mal cotta,
dalle pareti spesse, ricorrono frequentemente e se ne
trovano i frammenti in tutti gli strati. Si presentano
con le solite forme grossolane, adattate agli usi più
comuni: grandi pentole a corpo cilindrico o sferico,
sostenuto da tre piedi aguzzi, i quali talora esterna-
mente hanno una decorazione impressa o graffita; te-
gami rotondi con protuberanze verticali sulT esterno
delle pareti, scodelline a forma di tronco di cono ro-
vesciato, piccole anfore monoansate, ecc.

La ceramica policroma, a pittura opaca sul fondo
del color naturale della terracotta, è relativamente ben
poco rappresentata. Cito qui come esempì notevoli :
una tazzina di forma uguale a quella del tipo di Ka-
mares db, la quale, per la decorazione, ricorda assai
il vaso di Vaphio, riprodotto in Tsountas e Manatt,
Mjjcenaean Age, fig. 120; un cornetto dipinto a fasce
orizzontali, e alcune altre tazze con ornamentazione a
spirali ricorrenti.

(') Vedi Furtwangler e Losclicke, Mykcnische Vasen, tav, 1,1.

(') Vedi Perrot-Chipiez, Histoire de l'Art, VI, fìg. -157.
 
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