141
NELLA. REALE TENUTA DI CASTELPORZIANO
142
lazzo fu edificato, secondo l'Ameyden, da monsignor
Giovanni Battista, arcivescovo di Ragusa e reggente
della Cancellarla. Ho trovato molti documenti rela-
tivi all'azienda di Castel Romano nei protocolli di
Curzio Saccoccia, per esempio: « 10 maggio 1576.
Gundisalvo Alberi affitta ad Antonio Frangipane un
suo casale chiamato Castel Romano fuori di porta san
Paolo, di rubbia 202 e tre quarti, con pagare scudi
trenta e baiocchi trenta per ciaschedun nibbio ». Così
pure agli 11 settembre 1579 il med.° loca C. R. «per
erba dell' inverno cioè da oggi sino a sant'Angelo di
maggio, a Giovannantonio Scassato per giuli trenta-
quattro il nibbio e trecento lire di cacio »('). Danno
altre notizie intorno questo bello e ubertoso tenimento
il Nibby, Analisi, tomo I, p. 437 e il Tommasetti
in Archivio S. R. S. P. tomo XIX, a. 1896, p. 317 sg.
Al tempo della visita di Bartolomeo Piazza, nel 1681,
apparteneva ai Sacchetti, e contava quaranta abi-
tanti (*).
L'ultimo tratto della via tra Castel Romano e
Laurento oggi è nascosto dalla selva e dall'accresci-
mento del suolo, e quasi tutte le carte più antiche
della campagna ne ignorano l'esistenza. Queste carte
segnano invece le « vestigia aquaeductus Laurentini »
che correva lungo la strada. Così in quella dell'Ameti
(1693), in quella del Cingolani (1704) etc. Non man-
cano, d'altra parte, testimonianze scritte.
■ Per trovar Laurento » dice Pabretti 1. c. « ab-
biam seguitato la traccia dell' istessa via Lauren-
tina .... Questa .... và a terminare a Paterno ». Lo
stesso Fabretti dice « in bivio Laurentinae et viatrii
Lavinium laevorsum tendentis » cioè al quadrivio for-
mato dalla laurentina con la laviuate, c'era un'osteria
detta della Santola, oggi scomparsa, presso la quale
giaceva il piedistallo col nome di L. Alpinio Cle-
mente CIL. XIV, 2071.
Il Nibby, nelle schede topografiche già della bi-
blioteca Vespignani, ora possedute da Tommaso Ashby,
ripete « circa 6 miglia dopo Decimo si esce dalla selva,
ed una colonna che serve di battente ad una scala-
rola, annuncia la vicinanza di Laurento. Entrando
nella pianura che segue questa, si rintraccia bene
l'andamento dell'antica via, lungo la quale, avvicinan-
(') Rubric. capit. c. 401 e 206.
(2) Gerarchia, p. 19.
dosi a Tor Paterno, vedesi parte dell'opera arcuata,
e quindi la sostruzione di muro dell'acquedotto lau-
rentino, che è per lungo tratto parallela ad essa,
aderente al quale, nel lato opposto della strada, è
una conserva quadrilunga (aprile 1823) ». « Ciò che
importa di stabilire » conchiude il Tommasetti « è
che la via primitiva sbocca con retto transito a Tor
Paterno... Lavinio ossia Pratica di mare è
fuori della via più antica».
In un documento del 1554, che produrrò a propo-
sito del castrimi Decimi a p. 159 sg. quest'ultimo
tratto della Laurentina, tra la via di Pratica e il
mare, è descritto così: «cominciando alla Scili-
ciata alla collonnella anticha, qual è disotto
dalla Sciliciata, et seguendo per la selva a collonna
Piscina, et retferendosi de termino in termino sino
alla Tagliata nella quale si vedono le colonnelle
antiche et seguendo per l'aquedutto destrutto
al dritto della marina » etc.
Ma l'argomento più autorevole in favore della
laurentina da me ritrovata e descritta è sommini-
strato dal titolo sepolcrale di « Diadumenus manceps
viarum Laurentinae et Ardeatinae » CIL. VI2, 8469 :
essendo chiaro che le due doveano correre contigue,
o a non grande distanza. Se il lettore si riferisce alla
tavola topografica vedrà quanto esattamente la me-
moria di Diadumeno corrisponda alla condizione dei
luoghi.
II.
Laurentu in.
Molte e discordi sono le tradizioni circa l'origine
di Laurento ('). Per questo nostro studio basti accer-
tare le cose che seguono.
Laurento fu centro abitato prima della fondazione
di Roma, e tolse il nome, forse, dai lauri che om-
breggiavano la spiaggia vicina (cfr. il « lauretum »
dell' isola Sacra ('-), il « lauretum maius e minus »
dell'Aventino). Si racconta che Vitellio, quando l'aria
satura di elettricità minacciava tempesta, si ritraesse
a Laurento perchè, come afferma anche Plinio, quegli
(1) Virgilio Vili, 59. Moroni, Dizion. XXXVII, 211.
(2) In un documento del 1205 Arch. S.R.S.P. tomo XXV,
a. 1902, p. 43.
NELLA. REALE TENUTA DI CASTELPORZIANO
142
lazzo fu edificato, secondo l'Ameyden, da monsignor
Giovanni Battista, arcivescovo di Ragusa e reggente
della Cancellarla. Ho trovato molti documenti rela-
tivi all'azienda di Castel Romano nei protocolli di
Curzio Saccoccia, per esempio: « 10 maggio 1576.
Gundisalvo Alberi affitta ad Antonio Frangipane un
suo casale chiamato Castel Romano fuori di porta san
Paolo, di rubbia 202 e tre quarti, con pagare scudi
trenta e baiocchi trenta per ciaschedun nibbio ». Così
pure agli 11 settembre 1579 il med.° loca C. R. «per
erba dell' inverno cioè da oggi sino a sant'Angelo di
maggio, a Giovannantonio Scassato per giuli trenta-
quattro il nibbio e trecento lire di cacio »('). Danno
altre notizie intorno questo bello e ubertoso tenimento
il Nibby, Analisi, tomo I, p. 437 e il Tommasetti
in Archivio S. R. S. P. tomo XIX, a. 1896, p. 317 sg.
Al tempo della visita di Bartolomeo Piazza, nel 1681,
apparteneva ai Sacchetti, e contava quaranta abi-
tanti (*).
L'ultimo tratto della via tra Castel Romano e
Laurento oggi è nascosto dalla selva e dall'accresci-
mento del suolo, e quasi tutte le carte più antiche
della campagna ne ignorano l'esistenza. Queste carte
segnano invece le « vestigia aquaeductus Laurentini »
che correva lungo la strada. Così in quella dell'Ameti
(1693), in quella del Cingolani (1704) etc. Non man-
cano, d'altra parte, testimonianze scritte.
■ Per trovar Laurento » dice Pabretti 1. c. « ab-
biam seguitato la traccia dell' istessa via Lauren-
tina .... Questa .... và a terminare a Paterno ». Lo
stesso Fabretti dice « in bivio Laurentinae et viatrii
Lavinium laevorsum tendentis » cioè al quadrivio for-
mato dalla laurentina con la laviuate, c'era un'osteria
detta della Santola, oggi scomparsa, presso la quale
giaceva il piedistallo col nome di L. Alpinio Cle-
mente CIL. XIV, 2071.
Il Nibby, nelle schede topografiche già della bi-
blioteca Vespignani, ora possedute da Tommaso Ashby,
ripete « circa 6 miglia dopo Decimo si esce dalla selva,
ed una colonna che serve di battente ad una scala-
rola, annuncia la vicinanza di Laurento. Entrando
nella pianura che segue questa, si rintraccia bene
l'andamento dell'antica via, lungo la quale, avvicinan-
(') Rubric. capit. c. 401 e 206.
(2) Gerarchia, p. 19.
dosi a Tor Paterno, vedesi parte dell'opera arcuata,
e quindi la sostruzione di muro dell'acquedotto lau-
rentino, che è per lungo tratto parallela ad essa,
aderente al quale, nel lato opposto della strada, è
una conserva quadrilunga (aprile 1823) ». « Ciò che
importa di stabilire » conchiude il Tommasetti « è
che la via primitiva sbocca con retto transito a Tor
Paterno... Lavinio ossia Pratica di mare è
fuori della via più antica».
In un documento del 1554, che produrrò a propo-
sito del castrimi Decimi a p. 159 sg. quest'ultimo
tratto della Laurentina, tra la via di Pratica e il
mare, è descritto così: «cominciando alla Scili-
ciata alla collonnella anticha, qual è disotto
dalla Sciliciata, et seguendo per la selva a collonna
Piscina, et retferendosi de termino in termino sino
alla Tagliata nella quale si vedono le colonnelle
antiche et seguendo per l'aquedutto destrutto
al dritto della marina » etc.
Ma l'argomento più autorevole in favore della
laurentina da me ritrovata e descritta è sommini-
strato dal titolo sepolcrale di « Diadumenus manceps
viarum Laurentinae et Ardeatinae » CIL. VI2, 8469 :
essendo chiaro che le due doveano correre contigue,
o a non grande distanza. Se il lettore si riferisce alla
tavola topografica vedrà quanto esattamente la me-
moria di Diadumeno corrisponda alla condizione dei
luoghi.
II.
Laurentu in.
Molte e discordi sono le tradizioni circa l'origine
di Laurento ('). Per questo nostro studio basti accer-
tare le cose che seguono.
Laurento fu centro abitato prima della fondazione
di Roma, e tolse il nome, forse, dai lauri che om-
breggiavano la spiaggia vicina (cfr. il « lauretum »
dell' isola Sacra ('-), il « lauretum maius e minus »
dell'Aventino). Si racconta che Vitellio, quando l'aria
satura di elettricità minacciava tempesta, si ritraesse
a Laurento perchè, come afferma anche Plinio, quegli
(1) Virgilio Vili, 59. Moroni, Dizion. XXXVII, 211.
(2) In un documento del 1205 Arch. S.R.S.P. tomo XXV,
a. 1902, p. 43.