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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 13.1903

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: Le antichità del territorio Laurentino: nella reale tenuta di Castelporziano
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https://doi.org/10.11588/diglit.9310#0077
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NELLA. REALE TENUTA DI CASTELPORZIANO

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lazzo fu edificato, secondo l'Ameyden, da monsignor
Giovanni Battista, arcivescovo di Ragusa e reggente
della Cancellarla. Ho trovato molti documenti rela-
tivi all'azienda di Castel Romano nei protocolli di
Curzio Saccoccia, per esempio: « 10 maggio 1576.
Gundisalvo Alberi affitta ad Antonio Frangipane un
suo casale chiamato Castel Romano fuori di porta san
Paolo, di rubbia 202 e tre quarti, con pagare scudi
trenta e baiocchi trenta per ciaschedun nibbio ». Così
pure agli 11 settembre 1579 il med.° loca C. R. «per
erba dell' inverno cioè da oggi sino a sant'Angelo di
maggio, a Giovannantonio Scassato per giuli trenta-
quattro il nibbio e trecento lire di cacio »('). Danno
altre notizie intorno questo bello e ubertoso tenimento
il Nibby, Analisi, tomo I, p. 437 e il Tommasetti
in Archivio S. R. S. P. tomo XIX, a. 1896, p. 317 sg.
Al tempo della visita di Bartolomeo Piazza, nel 1681,
apparteneva ai Sacchetti, e contava quaranta abi-
tanti (*).

L'ultimo tratto della via tra Castel Romano e
Laurento oggi è nascosto dalla selva e dall'accresci-
mento del suolo, e quasi tutte le carte più antiche
della campagna ne ignorano l'esistenza. Queste carte
segnano invece le « vestigia aquaeductus Laurentini »
che correva lungo la strada. Così in quella dell'Ameti
(1693), in quella del Cingolani (1704) etc. Non man-
cano, d'altra parte, testimonianze scritte.

■ Per trovar Laurento » dice Pabretti 1. c. « ab-
biam seguitato la traccia dell' istessa via Lauren-
tina .... Questa .... và a terminare a Paterno ». Lo
stesso Fabretti dice « in bivio Laurentinae et viatrii
Lavinium laevorsum tendentis » cioè al quadrivio for-
mato dalla laurentina con la laviuate, c'era un'osteria
detta della Santola, oggi scomparsa, presso la quale
giaceva il piedistallo col nome di L. Alpinio Cle-
mente CIL. XIV, 2071.

Il Nibby, nelle schede topografiche già della bi-
blioteca Vespignani, ora possedute da Tommaso Ashby,
ripete « circa 6 miglia dopo Decimo si esce dalla selva,
ed una colonna che serve di battente ad una scala-
rola, annuncia la vicinanza di Laurento. Entrando
nella pianura che segue questa, si rintraccia bene
l'andamento dell'antica via, lungo la quale, avvicinan-

(') Rubric. capit. c. 401 e 206.
(2) Gerarchia, p. 19.

dosi a Tor Paterno, vedesi parte dell'opera arcuata,
e quindi la sostruzione di muro dell'acquedotto lau-
rentino, che è per lungo tratto parallela ad essa,
aderente al quale, nel lato opposto della strada, è
una conserva quadrilunga (aprile 1823) ». « Ciò che
importa di stabilire » conchiude il Tommasetti « è
che la via primitiva sbocca con retto transito a Tor
Paterno... Lavinio ossia Pratica di mare è
fuori della via più antica».

In un documento del 1554, che produrrò a propo-
sito del castrimi Decimi a p. 159 sg. quest'ultimo
tratto della Laurentina, tra la via di Pratica e il
mare, è descritto così: «cominciando alla Scili-
ciata alla collonnella anticha, qual è disotto
dalla Sciliciata, et seguendo per la selva a collonna
Piscina, et retferendosi de termino in termino sino
alla Tagliata nella quale si vedono le colonnelle
antiche et seguendo per l'aquedutto destrutto
al dritto della marina » etc.

Ma l'argomento più autorevole in favore della
laurentina da me ritrovata e descritta è sommini-
strato dal titolo sepolcrale di « Diadumenus manceps
viarum Laurentinae et Ardeatinae » CIL. VI2, 8469 :
essendo chiaro che le due doveano correre contigue,
o a non grande distanza. Se il lettore si riferisce alla
tavola topografica vedrà quanto esattamente la me-
moria di Diadumeno corrisponda alla condizione dei
luoghi.

II.

Laurentu in.

Molte e discordi sono le tradizioni circa l'origine
di Laurento ('). Per questo nostro studio basti accer-
tare le cose che seguono.

Laurento fu centro abitato prima della fondazione
di Roma, e tolse il nome, forse, dai lauri che om-
breggiavano la spiaggia vicina (cfr. il « lauretum »
dell' isola Sacra ('-), il « lauretum maius e minus »
dell'Aventino). Si racconta che Vitellio, quando l'aria
satura di elettricità minacciava tempesta, si ritraesse
a Laurento perchè, come afferma anche Plinio, quegli

(1) Virgilio Vili, 59. Moroni, Dizion. XXXVII, 211.

(2) In un documento del 1205 Arch. S.R.S.P. tomo XXV,
a. 1902, p. 43.
 
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