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NEMUS ARICINUM

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Tra gli oggetti, ridotti per la maggior parte in fran-
tumi, alcuni servivano per ornare o rivestire parti del
tempio o dei fabbricati adiacenti.

Questi pezzi architettonici sono in terracotta, in
marmo e in bronzo.

Tra le terrecotte, sono notevoli le antefisse, di
varie forme e con varie rappresentazioni. Alcune hanno
una rappresentazione della protome di Diana, con l'arco
sulla spalla sinistra e la faretra sulla destra ('). Se-
condo il Borsari (2) dovevano ornare la copertura dei
portici che circondavano l'area sacra, ed a questo fa
pensare anche la circostanza che buona parte di esse

Fig. 6.

si trovarono appunto presso le sostruzioni. Poiché di
solito le antefisse non sono tutte eguali, ma di due
qualità alternate, insieme con queste ce ne dovettero
essere di diverse; forse quelle con la rappresentazione
di una giovinetta bella senza attributi, che hanno la

Kobinson, Curator of Classical Antiquities, data in nota dal
Rossbach: Das Dianaheilgtum, pp. 149-151. Di questi oggetti
si fa brevemente parola anche in Thirteenth annual Report
of the Trustees of the Museum of Fine Arts, Boston 1889,
p. 16; cfr. Archàol. Jahrbuch, IV (1889), p. 110. Illustrateli
Catalogne of Classical Antiquities from the site of the tempie
of Diana, Nemi, Italy, by G. H. Wallis (1893) per oggetti ora
nel Museo di Nottingham. Alcune fotografie sono riprodotte
qua e là nelle Notizie degli scavi di vari anni: un piccolo
gruppo in Archaeologia, L (1887J, I,tavv. Vili e IX; alcune
altre in Verhandlungen der vierzigsten Versammlung deutscher
Philologen und Schulmiinner, 1889, tavv. I e II; un gruppo
notevole in lllustrated Catalogne del Wallis.

(') Bull. delVInst. di Corrisp. arch. 1885, p. 150; Notizie
degli scavi 1885, p. 160; 1888, p. 193; 1895, p. 107; Róm.
Mittheilungen, 1886, p. 174 seg. Secondo von Rohden in Mit-
theilungen, 1886, p. 174, un ( semplare proveniente da scavi
anteriori è l'antefissa che si trova nel Museo Kircheriano,
n. 216; eguali ne ho vedute al Museo Nazionale Romano alle
Terme di Diocleziano.

(«) Notizie degli scavi 1895, p. 107.

stessa forma e la stessa grandezza, e che si trovarono
negli stessi scavi (fig. 6) (').

Altre antefisse rappresentano figure e scene varie,
o semplici motivi ornamentali: così un Antemione,
figure virili, scene di caccia, teste bacchiche femmi-
nili, teste maschili appartenenti a divinità acquatiche,
palmette (2). È impossibile congetturare a quali edi-
lizi ognuna delle specie di queste antefisse abbia ap-
partenuto ; è probabile che appartenessero ad edilizi
di secondaria importanza, forse a sacelli che sorgevano
nell'area, e la loro varietà è un nuovo indizio del
grande numero di edifizi che dovevano coprire l'area.
Si trovarono, oltre le antefisse, frammenti di un fregio
in terracotta con una maschera tragica (3), lastre con
ornamenti vegetali in rilievo, altre con una dea alata
con modio, in chitone succinto e stivali da caccia,
che tiene con le mani abbassate rami con fiori, tipo
derivato dall'Artemide Persiana; altre con una rap-
presentazione dell'Artemide 'Asiatica (4).

Anche di pezzi architettonici in pietra si trova-
rono molti frammenti: tamburi e capitelli di colonne
di peperino rivestito di stucco (5), piccole colonne
marmoree, cornici, fregi (fi).

Ma i frammenti più notevoli appartengono ad un
ricchissimo fregio in bronzo dorato. Se ne trovarono
nel 1885 (7), e nel 1895 alcuni furono acquistati e
illustrati dal Barnabei (8). Tra questi, conservati ora
nel Museo Nazionale è un pezzo, unito da vari fram-
menti, i cui motivi ornamentali sono simili a quelli
del finale inferiore delle tegole fittili usate per rive-
stire l'architrave della facciata della cella nel tem-
pio dello Scasato a Civita Castellana (9). Ora, molti
degli altri pezzi di bronzo dorato sono stati dal cav.

(') Bull. delVInst. 1885, p. 150; Notizie degli scavi 1885,
p. 193.

(!) Bull. delVInst. 1885, pp. 151, 225; Notizie degli scavi
1885, pp. 254, 320; e Edward Robinson, Description ecc., Ter-
recotte, I, in Verhandlungen, p. 149, nota 3a; Rom. Mitthei-
lungen, 1886, pp. 60, 174-175; Verhandlungen, 1889, p. 157.

(3) Bull. delVInst. 1885, p. 151.

(4) Ròm. Mittheilungen, 1886, pp. 173, 174; Rossbach, Das
Dianaheiligtum, pp. 157-158. L'Artemide Asiatica e rappresen-
tata in Archaeologia, L (1887), I, tav. IX, e meglio in lllustra-
ted Catalogne del Wallis, nn. 602 e 606.

(&) Rossbach, Das Dianaheiligtum, p. 157.
(6) Notizie degli scavi 1885, pp. 160, 193; Rossbach, Das
Dianaheiligtum, p. 157.

Q) Notizie degli scavi 1885, p. 429.

(8) Nelle Notizie degli scavi 1895, p. 431 seg.

(9) Notizie degli scavi 1888, p. 423.
 
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