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Rizzo, Giulio E.: Vasi greci della Sicilia
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0016
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VASI GRECI DELLA SICILIA
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desimo sistema (alternarsi della palmetta doppia obli-
qua, con fregio di palrnette verticali e fiori di loto),
ma la mossa e il disegno di questi fregi sono per-
fettamente identici.
del giovinetto, caro ad Athena e a Poseidon, negli
abissi del mare, così in questo di Camarina vediamo
« il fatale » partire dello stesso giovinetto, trastullo
— a dir vero — in mano degli Dei, strumento quasi
Fig. 2.
(Dal vaso con « Cadmo e il Dragone »).
*
Da queste analogie ed identità formali passando
a relazioni ancora più intime, confronteremo la dispo-
sizione dei soggetti e dei gruppi e le singole figure
di alcuni di questi vasi.
E poiché, come vedremo, il cratere di Bologna (A)
non è congiunto al cratere di Camarina, soltanto per
lo stile, sarà bene iniziare da esso i nostri confronti.
È, infatti, quasi soverchio l'osservare, dopo la rapida
descrizione da me fatta del vaso, che la principale
rappresentanza figurata di esso è come uno svolgi-
mento ed una continuazione di quella del cratere A,
è, dirò così, un altro alto della stessa leggenda ; e come
in quello di Bologna noi vediamo lo scendere « fatale »
incosciente della gloria di Atene, vero precursore nel-
l'arte del pius Aeneas di Virgilio.
Risuona anche qui l'eco di un ditirambo di Bac-
chilide o di un altro poeta? 0 vibra, nelle ingenue
imagini, la tradizione popolare ed ieratica dell'Attica nel
quinto secolo ? Questo noi cercheremo di sapere in se-
guito ; ma qui preme osservare che, a farci subito com-
prendere questo intimo legame tra i due vasi, a tradurlo,
quasi, in imagine sensibile, giova quella nave elegante
dall'aplustre adorno di bende votive e di corone, la nave
istessa che nel vaso di Bologna conduce Teseo con i
giovinetti e le fanciulle a Creta, mostruoso tributo
al Minotauro, e in quello di Camarina rimena, la
prora rivolta indietro, i vittoriosi e salvi ai sacri lidi
della patria. Codesta nave fu disegnata dalla stessa
VASI GRECI DELLA SICILIA
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desimo sistema (alternarsi della palmetta doppia obli-
qua, con fregio di palrnette verticali e fiori di loto),
ma la mossa e il disegno di questi fregi sono per-
fettamente identici.
del giovinetto, caro ad Athena e a Poseidon, negli
abissi del mare, così in questo di Camarina vediamo
« il fatale » partire dello stesso giovinetto, trastullo
— a dir vero — in mano degli Dei, strumento quasi
Fig. 2.
(Dal vaso con « Cadmo e il Dragone »).
*
Da queste analogie ed identità formali passando
a relazioni ancora più intime, confronteremo la dispo-
sizione dei soggetti e dei gruppi e le singole figure
di alcuni di questi vasi.
E poiché, come vedremo, il cratere di Bologna (A)
non è congiunto al cratere di Camarina, soltanto per
lo stile, sarà bene iniziare da esso i nostri confronti.
È, infatti, quasi soverchio l'osservare, dopo la rapida
descrizione da me fatta del vaso, che la principale
rappresentanza figurata di esso è come uno svolgi-
mento ed una continuazione di quella del cratere A,
è, dirò così, un altro alto della stessa leggenda ; e come
in quello di Bologna noi vediamo lo scendere « fatale »
incosciente della gloria di Atene, vero precursore nel-
l'arte del pius Aeneas di Virgilio.
Risuona anche qui l'eco di un ditirambo di Bac-
chilide o di un altro poeta? 0 vibra, nelle ingenue
imagini, la tradizione popolare ed ieratica dell'Attica nel
quinto secolo ? Questo noi cercheremo di sapere in se-
guito ; ma qui preme osservare che, a farci subito com-
prendere questo intimo legame tra i due vasi, a tradurlo,
quasi, in imagine sensibile, giova quella nave elegante
dall'aplustre adorno di bende votive e di corone, la nave
istessa che nel vaso di Bologna conduce Teseo con i
giovinetti e le fanciulle a Creta, mostruoso tributo
al Minotauro, e in quello di Camarina rimena, la
prora rivolta indietro, i vittoriosi e salvi ai sacri lidi
della patria. Codesta nave fu disegnata dalla stessa