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VASI I1NEDITI DEL MUSEO KIRCHERIANO

La serie non ricca dei vasi dipinti del Museo Kir-
c"eriano non ha attratto l'interesse degli studiosi di
ceramica, che si sono di preferenza rivolti là, dove la
c°pia del materiale meglio si prostava alle osservazioni
e ai confronti. Per questo forse sono restati nell'ombra
alcuni vasi che, ove fossero appartenuti a collezioni
P1^ illustri, non avrebbero certamente mancato di fìgu-
rare bellamente nelle pubblicazioni dei dotti. Essi
lnvece non sono noti neanche per le brevi descrizioni

un catalogo; infatti la seconda parte del catalogo
De Ruggiero, che doveva contenerli, non fu più
Pubblicata (<).

Nei vecchi cataloghi non troviamo descrizioni tali,
cllo permettano di identificarli. Dalla più antica descri-
zione, quella di Giorgio de Sepibus (2) non ricaviamo,
che queste parole : Vaso, fictilia trìginta novem rarae
nagnitudinis et formae sunt, unde praegrandia fere
lerlium palmum in diametro explent, alia infra
Palmum non diminuunlur, variis tura Arabicis trac-

(') La prima parte apparve nel 1878; della seconda era
P* pronto molto materiale che il prof. De Ruggiero ha gen-
tilmente messo a mia disposizione.

(2) Romani Coltegli Soc. Jesu Musaeum celeberrimum,
Atnstelodami, 1678.

tibuSj tura sacris, tura profanis historiis, tura poe-
ticis figmentis illustrata (pag. 6).

Il catalogo del Bonanni (') illustra, e dà la figura
di alcuni che l'autore credeva, fossero destinati ai sa-
crifici, uno dei quali riprodotto con un disegno assai
privo di carattere a tav. VI, 2, potrebbe essere un vaso
greco. Esso però ora non esiste nella collezione Kir-
cheriana.

Ho creduto pertanto opportuno portarne alcuni alla
pubblica conoscenza, valendomi per i disegni dell'opera
abile e intelligente del sig. Luigi Giammiti. Di due soli
di essi (numeri 4 e 5) mi sono note le provenienze.

1. (Num. d'inv. 498). Dalsamario a forma di testa
di guerriero galeato mancante di parte della sommità
del capo e dell'occipite, e scheggiato nel paragote
destro (fig. 1). Alt. m. 0,07.

L'elmo ha un frontale che sembra consistere di
una lamina piuttosto sottile, strettamente aderente alla
fronte, si rileva poi con la calotta che forma sul fron-
tale quel che Polluce (I, 135) chiama il ysìtìov del-
l'elmo. Al sommo della calolta è innestato il cimiero
ora mancante, e che doveva portare la bocca del va-

(') Musaeum Kircherianum, Romae, 1709.
 
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