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65

VASI GRECI DELLA SICILIA

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clamide. Non insisto sui particolari della corazza, che
ognuno può vedere da sè nel disegno, e sui quali il
pittore s'è fermato con evidente compiacenza; ma sarà
bene notare, fin da ora, che una spada inguainata è
aPPesa al fianco sinistro del guerriero. Egli è nell'atto
di porgere un'altra spada, anch'essa inguainata, ad un
giovinetto che timido si avanza verso di lui, stendendo
la mano destra, per ricevere l'arma offertagli. Accanto
al guerriero, sta il suo scudiere clamidato, armato anche

che è come il punto centrale della scena rappresentata.
La stessa donna, che pare non abbia compartecipazione
diretta all'azione, e che sia stata disegnata per chiudere
la scena dal lato sinistro, facendo da contrapposto alla
figura dello scudiere, abbassa evidentemente lo sguardo
sul giovinetto, seguendone il gesto timido e quasi in-
certo.

La faccia posteriore del vaso ha una scena erotica :
« un giovinetto coperto di mantello che gli lascia

19.

e8H di lunga asta, con il grande scudo rotondo del suo
'gnore e con gli altri arnesi di lui involti in una specie
sacco da viaggio, appeso dietro le spalle; il qual sacco
comune nelle figure vascolari di questi antichi Ssqà-
novzeg dell'epopea omerica, trasformatisi poi nello
a*SV(P<>Qog t'jrsQb'Tijc, che ciascun oplita attico aveva
°n sè per compagno in guerra. Comune e caratte-
"stico è anche il pileo di cui è coperto il capo della
Mostra figura. Dietro il fanciullo, una donna, vestita
1 chitone dorico con apoplygma, privo affatto di ma-
Dlche ed aperto sul fianco destro, in uno schema assai
n°to e diffuso nella pittura vascolare : essa, cioè, sol-
va con la mano sinistra, all'altezza della spalla, un
00 foWapoptygma ('). Osserviamo che gli sguardi
e tre figure sono intensamente rivolti sul giovinetto,

(') In alcuni vasi con scene di congedo, la donna accosta
1 occhi questo lembo dell'abito, come per tergersi le lacrime.
*J dubbio
Muto

se, intenzionalmente, il pittore del nostro vaso abbia
esprìmere una simile azione.

nuda una spalla, coronato d'ellera, tenente un bastone
ed uno skyphos, risponde all'invito di seguire due
uomini barbuti, che a lui si rivolgono, coperti di man-
tello, e tenenti due bastoni ed una tazza » [Orsi].

*

* ¥

Monumenti Antichi — Vol. XIV.

La rappresentanza principale è una scena comune
di congedo di un guerriero partente per la guerra, o
ha un carattere speciale, e deve quindi essere riferita
ad un fatto determinato della leggenda eroica greca,
assegnando ai personaggi i loro nomi eie loro azioni?

Se fosse vera questa seconda ipotesi, se cioè la
rappresentanza figurata avesse un carattere speciale,
non si potrebbe dare ad essa una spiegazione più con-
veniente di quella proposta dal primo editore : Anfiarao,
nel momento di partire per Tebe, presago ch'egli non
sarebbe ritornato, si congeda dal figlio Alcmeone, affi-
dandogli, come pegno di vendetta, la spada con la
quale egli avrebbe dovuto uccidere la madre Erifile.

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