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VASI GRECI DELLA. SICILIA

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Ciò premesso, non è fuor di luogo l'osservare che
*a partenza di Anfiarao doveva esser trattata assai
di frequente dai pittori vascolari, tanto più che tale
Scena trovava un preciso riscontro non solo nelle fonti
scritte, ma anche nelle più antiche e celebrate fonti
monumentali (Arca di Cipselo). Non era, però, possibile
adattare interamente a questa scena di partenza e di
congedo gli schemi e i tipi di repertorio, opponendosi
una difficoltà, derivante dalla tradizione e dal fatto
in se stesso : ci voleva, cioè, un fanciullo o giovinetto,
e bisognava, possibilmente, esprimere l'intenzione della
indetta dal padre affidata al figlio.

Ma la figura del giovinetto nel nostro vaso non
PUo, da sola, bastare per farci ritenere attendibile
la interpretazione proposta; perchè non è affatto
estranea alle scene comuni di partenze e di con-
gedo tale presenza di bambini o di giovinetti. Baste-
rebbe esaminare il vaso pubblicato dal Benndorf (')
Per caso proveniente anch'esso da Camarina. Un guer-
riero è pronto a partire : già di tutto punto armato,
mancagli solo la spada che la sua donna gli porge
con la destra, mentre con la sinistra solleva il lembo

della

veste verso il viso, per asciugarsi le lacrime.

^n bambino si appende, quasi, al braccio del padre,
eome per trattenerlo ; lo scudiere aspetta, pronto alla
Partenza.

Dal modo come qui è concepita la scena alla rap-
P'esentanza del nostro cratere la differenza non è molta ;
°nde appare che, nel repertorio comune, un pittore va-
Sa'° poteva già trovare tutti gli elementi per rap-
Plesentare, intenzionalmente e senza riguardo a fonti
letterarie o a modelli monumentali, la partenza di
Anfiarao.

tal modo di concepire — e in maniera, anzi,
ancora più libera — informavasi il vasaio che dipinse
'dria di Vulci, oggi all'Ermitage {Monum. del-
In&t., IH, tav. 54); e s'egli non avesse avuto la
buona idea di dipingere accanto alla figura del guerriero
Partente le lettere AMcplAP, nessuno davvero avrebbe
ai sognato che in quella scena di congedo fosse rap-
presentata la partenza di Anfiarao.

Un guerriero, pronto a partire, stringe la mano ad
"na giovine donna, dietro la quale sta una giovinetta.

(') Griech. u. sicil. Vasenbild., tav. XXXIX, p. 84 sg.

Chiudono la scena, a destra un efebo con scudo, e a
sinistra un vecchio vestito di lungo chitone e di ampio
himation, col capo coperto dal pileo. Entrambe queste
figure sono volte in direzione opposta alla scena prin-
cipale. Se il guerriero, almeno nell'intenzione del
vasaio, è Anfiarao, si pensò che la donna fosse Erilìle,
che il giovine fosse Batone, e il vecchio Oikles. E la
giovinetta? Euridice, Demonassa?.... Nè l'una, nè
l'altra, a mio credere.

Nè questo è il caso di pensare a tradizioni più o
meno perdute : un congedo, dirò così, pacifico tra
Anfiarao ed Erifile e una scena concepita a quel
modo sono tanto estranei a qualsiasi tradizione, che non
rimane altra spiegazione possibile, che quella da me
proposta sul modo di lavorare dei pittori vasai, special-
mente in un'età quasi decadente e nei vasi destinati ad
un pronto e facile commercio (')•

Non è a credersi, quindi, che la partenza di An-
fiarao fosse sempre e per necessità rappresentata nello
schema arcaico dell'eroe che sta per salire sul carro,
rispondente alla scena figurata sull'Arca di Cipselo,
riprodotta, con fedeltà quasi assoluta, sul ben noto vaso
di Caere, e, parzialmente, su altri vasi, tutti di stile
arcaico (2). In questi altri vasi, però, la rappresentanza
è semplicemente schematica: l'antico motivo dato
dalla scena sull'Arca di Cipselo diventa, a poco a poco,
comune; perde la nota individuale e caratteristica.
Non più lo sguardo fiero e il gesto risoluto del cor-
rucciato Anfiarao, come nel vaso di Caere, dove ancora
tutti i personaggi hanno un'anima propria; ma un
guerriero partente su quadriga, accompagnato dal suo
auriga, come, ad esempio, in un vaso arcaico (3), talmente
privo di carattere, che senza la leggenda AMcpIAPAoS
(retrograda), noi potremmo scambiar questa scena per
la partenza di un qualsiasi eroe o guerriero greco.

(') Non accetto, quindi, la congettura, incidentalmente
espressa dal Pottier, in Monum. grecs; 1889-90, p. 8, che l'in-
fluenza delle idee correnti abbia mutato la rigidità dell'antico
arcaismo, sino a ridurre Anfiarao un buon marito, che prenda
congedo pacificamente dalla propria moglie.

(!) E quasi soverchio accennare alla fonte (Pausali. V, 17, 7),
e all'articolo, sempre notevole del Robert (Annali dell'Inst. 1874,
p. 82 sgg.) sul vaso di Caere (Monum. delVInst. X, tav. 4-5). Per
la bibliografia relativa a questo vaso, per gli altri simili ecc.,
basterà consultare il Frazer, Pausanias, III, pag. 608 sgg.
Si aggiunga il vaso pubblicato dal Millingen, di cui nel testo.

(3) Millingen, Peintures antiques (ediz. Keinachj, tav. XX,
p. 102 sgg.
 
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