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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Patroni, Giovanni: Nora: colonia fenicia in Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0085

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153

NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA

154

della Guardiania e che il mare va ponendo allo sco-
perto e a poco a poco distruggendo. È però da notare
che la vòlta della cameretta va sfuggendo in curva,
111 modo che non si presentano spigoli acuti all'in-
contro col pozzo, come sono indicati nei nostri disegni,
^ la tromba o canna di quello viene insensibilmente
Aggiunta.

Più raramente infine il pozzo è continuato per
hitta la profondità dell' ipogeo, e in una parete mi-

non si osservarono che al n. V (tomba a fossa semplice)
dove nei due lati lunghi erano eseguiti a rilievo piut-
tosto alto due mascheroni.

GÌ' ipogei di Nora appartengono tutti ai tipi co-
struttivi più semplici e più antichi, anzi non sono
altro che variazioni di un medesimo tipo di tomba,
quello che, anche per la sua corrispondenza alle im-
magini bibliche, si può ritenere il primitivo sepolcro
fenicio, il pozzo, cioè, che si allarga alquanto nella

n°re, al fondo di esso, si apre la porticina della cel-
ata funebre, come appunto avviene nelle tombe di
^agliari. Di questo tipo anzi tra le tombe scavate

el 1891, delle quali ho potuto tener presenti appunti
esatti, se ne riscontrò una sola, che aveva però
Una celletta con porticina in ciascuna delle due pareti
strette opposte (fig. 10 sotto, 11 a destra e 12). Questa
toQiba, indicata a tav. XIV, 23 ('), comunicava con
ClUella n. XIX. In una delle cellette si trovò lo sche-
letro del defunto coi piedi alla porta, come già erasi ve-
1'lQcato nelle tombe cagliaritane (2). Nella parete del
^°Zzo di discesa soprastante alla corrispondente porti-
^llla si notavano ornati scolpiti, e cioè un disco con

Unula immediatamente sopra la porta, e un fregio di
1,1 ei in alto (fig. 11). Altri ornati scolpiti nella roccia

(') Non figura nell'elenco perchè non diede oggetti.

(2) Elena, Scavi nella necropoli occidentale di Cagliari,

' 15 : Perrot et Chipiez, Hist.de l'Art, IR, p. 232. Lo stesso

1 è verificato a Cartagine (Delattre, Nécropole punique voisine

(e Stinte-Monique, 2° seni., p. 2) nella maggior parte dei casi;

.a del resto, come ben osserva il p. Delattre, questa è la po-
sizi

one più naturale. Invece a Idalion nell'isola di Cipro i ca-

eri sepolti nel senso della lunghezza della tomba avevano

^sta verso la porta (cfr. Cesnola, Cyprus, p. 67 ; Perrot et

^'Piez, Hist. de l'Art, III, p. 210, fig. 148). A Cartagine stessa

fria Poi vi fossero eccezioni alla regola, quantunque rare
VuelaÉ

h testa

parte inferiore a guisa di camera o celletta, e che
solo in qualche caso arriva ad essere considerato quale
via d'accesso ad una celletta laterale che si apre nel
fondo.

Per quanta parte si faccia alla ristrettezza dello
spazio che offrivano i margini rocciosi della spia-
nata di Nora, non credo si possa negare che l'insieme
dei caratteri tectonici e l'assenza di particolari propri
di tipi ed epoche più recenti attestino l'alta antichità
cui risale l'escavazione degl' ipogei norensi. Se di tale
antichità si vuol trarre indizio dalla suppellettile
che queste tombe ci hanno conservata, bisogna senza
dubbio tener conto non della più recente, che appar-
tiene alle ultime deposizioni praticate in quei sepolcri,
ma della più antica, che risale, come vedremo esa-
minandola in particolare, ai secoli VII e soprattutto
VI av. l'èra nostra. Conviene però notare che da una
parte la ristrettezza dello spazio non era tale da esclu-
dere l'ingresso all' ipogeo per mezzo di una gradinata
invece che di un pozzo, come avviene nelle tombe
meno antiche della Fenicia, a Cartagine, a Tharros
nella stessa Sardegna ('). Ciò risulta evidente dalla

lattro, 1. c., p. 3).

(') Ad Amrit e a Sidone i gradini si trovano talora ag-
giunti posteriormente ad ipogei originariamente accessibili da
un pozzo verticale (Renan, Mission, pp. 76, 496 e tav. LXIII
 
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