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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Patroni, Giovanni: Nora: colonia fenicia in Sardegna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0127

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NORA. COLONIA FENICIA IN SARDEGNA

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corda i triangoli sessuali dell'arte orientale, di cni
la forma amigdaloide presentata dalla stela prece-
dente potrebbe essere una stilizzazione diversa ed
alquanto più naturalistica. Che i Fenici avessero stele
ielle quali erano scolpite le parti sessuali muliebri,
risulta dalla notizia tramandataci da Erodoto (II, 106),
Jl quale le aveva viste egli stesso in Palestina: rag

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MQeov sovaccg xccì tà yQceiifiuta rà eÌQrjfieva svsovra
xciì ywaixòg aìóoLcc. Lo schema della vulva parifi-
cato materialmente al betilo per gli effetti del culto,
e idealmente all'essenza divina, è in armonia col con-
cetto della divinità femminile generatrice.

Questa stela, di capitale importanza per intendere
1 concetti religiosi primitivi dei Fenici, non ha asso-
lutamente nulla di carattere egizio ('), e si riconnette
•nvece strettamente alla religione preellenica, quale
v'iene illustrata e quasi rivelata nei monumenti dal
eh. prof. Milani (2), di molte delle cui interpretazioni
riesce anzi a conferma.

La stessa essenza astrale di queste divinità, che
10 però non credo originaria ma determinatasi in un
secondo momento della evoluzione religiosa, è espressa
"ella nostra stela dal disco e dalla lunula, che in
Parte avanzano nel fregio, disegnati anch'essi con
linee incise. Se pure non voglia vedersi in tale sim-
bolo un determinante speciale di Tanit o di altra di-
gnità, resta però sempre il valore generico a dimo-
strare il carattere sidereo che la religione aveva as-
sunto presso i Fenici.

Se una transizione ideologica tra la rappresenta-
tone aniconica e l'iconica, ossia l'associazione delle

(') Quantunque Erodoto noi passo dianzi citato attribuisca
a Sesostri le stele di Palestina. Ciò però vuol dire soltanto
che esse erano, già al suo tempo, fra i più arcaici monumenti
fenici.

(*) Cfr. i vari articoli sulla religione prcellenica che il
Milani è venuto pubblicando nei suoi Studi e Materiali di
Archeologia e Numismatica, e, in modo speciale, voi. I, p. 191
s?g- Si confrontino particolarmente la tavoletta dipinta del-
1 arce micenea ivi riprodotta a fìg. 40 e l'anello d'oro flg. 17,
111 cui ]e (|ue ifoj-ai appariscono in forma antropoide ai lati
All'idolo (secondo il Milani della Kora celeste) o dell'ara della
"ladre. Nella religione fenicia queste emanazioni o korai non
s"iio tre, ma due, e ciò costituisce una differenza tra essa e
'a religione preellcnica « micene ».

korai antropomorfe alla pietra conica, ci viene esibita
dalla stela precedente, una transizione morfologica ci
presenta invece la seguente dalla quale possiamo co-
minciare lo studio delle rappresentanze iconiche nelle
stele norensi.

52. Stela di panchina, alta m. 0,42 (tav. XXII, 1 c).
Edicola accennata da linee incise. Sopra una base o
gradino s'innalza l'idolo di Tanit in forma di croce,
con il corpo rastremato in su, la testa quadra, le
braccia traviformi, rigide. Sul petto ha il disco, che
nella rappresentanza iconica pienamente antropomorfa
la dea regge con le mani. L'idolo è sormontato dal
disco con la lunula.

Questa forma di rappresentanza è evidentemente
ottenuta con l'aggiunta di testa e braccia al betilo
del tipo n. 1 sgg. Ma la forma più comune in cui viene
schematizzata la figura betilico-antropoide di Tanit
è la soprapposizione al betilo di una testa tonda ('),
con l'aggiunta delle braccia, ora tese, ora uncinate; tal-
volta accede una varietà secondaria, cioè anche il
corpo betilico è scavato e la figura assume l'aspetto
di una trave reggente il disco e portata da due gambe
di legno oblique. Queste due varietà sono rappresen-
tate nelle nostre ligure a tav. XXI, 1 b, 2d. A tali
tipi si riferiscono le stele seguenti :

53. Stela di panchina grossolana, alta m. 0,65,
con la rappresentanza in rilievo, senza edicola, di
Tanit a braccia uncinate, sormontata da disco con lu-
nula (tav. XXI, lb).

54. Frammento di stela simile, alta m. 0,52.

55. Stela di panchina, alta m. 0,56, rappresen-
tante in edicola una simile figurazione.

56. Stela di panchina, alta m. 0,68 (tav. XXI, 2 d).
Edicola contenente una simile figura a braccia di-
stese, senza simboli astrali.

57. Stela di panchina rivestita di stucco, alta
m. 0,42. Figurazione simile sormontata dai simboli
astrali.

(') La testa tonda ò il disco lunare riportato sul cono o
piramide, come è chiaro nella figurazione di una stele di Car-
tagine (Perrot et Chipiez, /list, de l'Art, III, p. 79, fig. 30) e
come avviene pel disco solare in rappresentanze di Baal del-
l'Africa punica (Arch. Anzeiger 1898, p. 133).
 
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