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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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IL PALAZZO I)! PHAKSTOS
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solana, rossiccia, levigata alla superfìcie come gli esem-
plari della fig. 89 ; un vasetto in marmo variegato
del tipo dato alla fig. 83, a; il vasetto di steatite tur-
china, che si vede alla fig. 83, b, due rozze bacinelle
in calcare, frantoi e pietre per triturare, e alcune ossa
di animali bruciate.
a strati circolari sovrapposti, rivestimento che ha, nel-
l'insieme, la forma di un moderno paracarro e che ci
dimostra come nell'apertura del muro isodomo non fu
mai collocato un blocco di chiusura.
Accertato così che i vani 2-2" non erano più in
uso all'epoca del secondo palazzo, bensì interrati e na-
Fig. 12. — II vano settentrionale del sacello all'angolo nord-est del piazzale occidentale inferiore. — A. Banco tagliato nella
roccia. — B. Pilastro con dentatura.
Adunque lo strato di Kamares, che sopra il pavi-
mento del primitivo piazzale occidentale si conserva
soltanto per un'altezza massima di m. 0,60, nell'in-
terno dei piccoli vani del sacello è alto circa un
metro, e arriva fino al livello della spianata 5, cioè
del piazzale del secondo palazzo.
Ciò già costituisce una prova che, all'epoca della
costruzione di questo, i tre vani erano interrati; ma
v'ha di più il fatto che la comunicazione fra il re-
cinto 2 e un altro vano, sottoposto alla spianata 5
presso la base delle scalinate 6 e 66, non fu mai
chiusa.
Se i vani 2, 2" fossero stati usati pure all'epoca
micenea, il loro passaggio, conducente a quel vano in-
terrato, si sarebbe murato. Noi lo trovammo invece
ricolmo di materiali di riporto e avente ancora le
pareti rivestite di stucco fino dipinto ; anzi sullo spi-
golo del blocco, che fiancheggia a sud la porta del
vano 2, in basso, si conserva un rivestimento di stucco,
scosti, per le stesse ragioni per cui siamo giunti a
tale conclusione, dobbiamo confermarci nell' opinione
su espressa, che era interrato fino al medesimo livello
anche l'antico piazzale lastricato. Infatti pure fra que-
sto e i vani 2, 2' esistono delle comunicazioni che
non furono chiuse quando si fabbricò il secondo pa-
lazzo, come sarebbe stato necessario se il piazzale avesse
pure allora conservato l'antico livello, in modo da la-
sciar visibili gli avanzi dei muri perimetrali del re-
cinto sacro.
Lo strato di Kamares ha nei vani 2-2" un'altezza
più considerevole che sull'area del piazzale, perchè nel-
l'interno di quelli non approfondirono le costruzioni
elleniche, le quali invece sconvolsero gli strati archeo-
logici del piazzale fin quasi a toccarne in qualche
punto il lastrico.
La dura crosta calcarea che, per così dire, sug-
gellava la suppellettile premicenea entro gli antichis-
simi sacelli, verosimilmente non è posteriore alla co-
IL PALAZZO I)! PHAKSTOS
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solana, rossiccia, levigata alla superfìcie come gli esem-
plari della fig. 89 ; un vasetto in marmo variegato
del tipo dato alla fig. 83, a; il vasetto di steatite tur-
china, che si vede alla fig. 83, b, due rozze bacinelle
in calcare, frantoi e pietre per triturare, e alcune ossa
di animali bruciate.
a strati circolari sovrapposti, rivestimento che ha, nel-
l'insieme, la forma di un moderno paracarro e che ci
dimostra come nell'apertura del muro isodomo non fu
mai collocato un blocco di chiusura.
Accertato così che i vani 2-2" non erano più in
uso all'epoca del secondo palazzo, bensì interrati e na-
Fig. 12. — II vano settentrionale del sacello all'angolo nord-est del piazzale occidentale inferiore. — A. Banco tagliato nella
roccia. — B. Pilastro con dentatura.
Adunque lo strato di Kamares, che sopra il pavi-
mento del primitivo piazzale occidentale si conserva
soltanto per un'altezza massima di m. 0,60, nell'in-
terno dei piccoli vani del sacello è alto circa un
metro, e arriva fino al livello della spianata 5, cioè
del piazzale del secondo palazzo.
Ciò già costituisce una prova che, all'epoca della
costruzione di questo, i tre vani erano interrati; ma
v'ha di più il fatto che la comunicazione fra il re-
cinto 2 e un altro vano, sottoposto alla spianata 5
presso la base delle scalinate 6 e 66, non fu mai
chiusa.
Se i vani 2, 2" fossero stati usati pure all'epoca
micenea, il loro passaggio, conducente a quel vano in-
terrato, si sarebbe murato. Noi lo trovammo invece
ricolmo di materiali di riporto e avente ancora le
pareti rivestite di stucco fino dipinto ; anzi sullo spi-
golo del blocco, che fiancheggia a sud la porta del
vano 2, in basso, si conserva un rivestimento di stucco,
scosti, per le stesse ragioni per cui siamo giunti a
tale conclusione, dobbiamo confermarci nell' opinione
su espressa, che era interrato fino al medesimo livello
anche l'antico piazzale lastricato. Infatti pure fra que-
sto e i vani 2, 2' esistono delle comunicazioni che
non furono chiuse quando si fabbricò il secondo pa-
lazzo, come sarebbe stato necessario se il piazzale avesse
pure allora conservato l'antico livello, in modo da la-
sciar visibili gli avanzi dei muri perimetrali del re-
cinto sacro.
Lo strato di Kamares ha nei vani 2-2" un'altezza
più considerevole che sull'area del piazzale, perchè nel-
l'interno di quelli non approfondirono le costruzioni
elleniche, le quali invece sconvolsero gli strati archeo-
logici del piazzale fin quasi a toccarne in qualche
punto il lastrico.
La dura crosta calcarea che, per così dire, sug-
gellava la suppellettile premicenea entro gli antichis-
simi sacelli, verosimilmente non è posteriore alla co-