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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0324
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SCAVI E SCOPERTE

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sue linee generali la pianta ha la forma pressoché
circolare, di circa 2 m. di diametro, schiacciata al
lato orientale, ove si apre l'imboccatura, larga 83 cm.
Il suolo e la volta a cupola sono naturalmente costi-
tuiti, come le pareti, dalla roccia; l'altezza attuale
dell'interno della cavità è di 2 m. ».

Nella tomba si rinvennero cinque arche fittili
del noto tipo indigeno (Aàgvaxsg, ora dai Cretesi
dette xaG<rt:XAsg) per la prima volta fatteci conoscere
daH'Halbherr e dall'Orsi. Soltanto manca qui ogni
traccia di decorazione a colori, ed invece del coperchio
a due pioventi esse erano coperte da due semplici
lastre di terracotta, ciascuna provvista di manico (cfr.
sopra p. 571, fig. 48 e appresso le figg. 109 e 118).

Le arche, in complesso ben conservate e stanti tutte
allo stesso livello, non posavano tuttavia coi piedi
direttamente sul suolo, ma sopra una pietra; ed erano
messe per il lungo da ovest ad est, cioè verso l'aper-
tura della tomba, tranne una, che forse per esigenza
di spazio era stata collocata dietro le altre in dire-
zione da nord a sud.

La I, che era rimasta intatta col suo coperchio
al posto, è alta m. 0,69, compresi i piedi, ed ha
per unica ornamentazione un solco lievissimo contor-
nante le pareti solo lateralmente, seguendo la linea dei
piedi. Rimosse le due lastre che facevano da coperchio,
apparve il fondo coperto, per lo spessore di 4 cm. circa, di
terriccio, dal quale emergevano nella metà occidentale
parecchie ossa : due femori, uno stinco, un cranio (sotto
l'uno dei femori), l'osso sacro e le ossa del bacino
(presso l'altro femore) e qualche costa. Scavando nel
terriccio si rinvennero anche le altre ossa, tutte però
nella stessa metà occidentale. Presso il femore e lo
stinco, ove si trovarono ossicini delle falangi, fu pure rac-
colto qualche frammento di un sottile anello in bronzo.
Nell'altra metà della cassa, oltre a pochi frammenti
di cranio (credo dello stesso cranio predetto, giacché
tutti gli altri resti appartengono a un solo scheletro)
furono trovati anche parecchi ornamenti muliebri che,
se non bastasse la delicatezza delle ossa fra cui anche
un dente assai piccolo, comprovano essere questo il
deposito di una giovane donna. Gli ornamenti, piut-
tosto abbondanti ed appartenenti ad una o più col-
lane, sono i seguenti:

Moltissimi chicchi minuti, anelloidi, di pasta vitrea
biancastra, turchina o bruna (diam. medio 3 mm., al-

tezza 1 mm. e mezzo) e parecchi altri in forma di
globetti semplici e lisci oppure a striature ora leggere
ora profonde (tìgg. 100 e 101 b); altri chicchi piriformi
striati (fig. 101 a, c) ; altri in forma di dischetto oppure
di cilindretto ora liscio ora striato (fig. 102 a, c) (')
perforato trasversalmente oppure longitudinalmente.

a

Fig. 100.

b c
Chicchi di collana in pasta vitrea. : 1

Una parte di questi, che sono tutti di pasta vitrea
colorata, si vede riunita in~ tre fili nella fig. 103 in-
sieme con due globetti di corniola, l'uno liscio, l'altro

ab c
Fig. 101. — Chicchi di collana in pasta vitrea. 2:1

striato. Vi sono inoltre : un chicco oblungo di cristallo
di rocca (fig. 102 b) una corniola incisa colle figure di
due pesci, alcuni chicchi di pasta turchina a forma di
rosette con buchi per due fili, i quali in un esemplare
passavano per due apofisi (fig. 104), e poi un altro
fatto di pezzi paralleli e congiunti (fig. 105). Infine
vi è un pezzo di pasta gialletta (fig. 106) che ha un
incavo mediano striato tra due margini rialzati ; ac-
canto ad uno di questi è una apofisi piatta trapassata

(') Cfr. Annual of the British School, IX, p. 63, fig. 41.
 
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