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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Paribeni, Roberto: Ricerche nel sepolcreto di Haghia Triada presso Phaestos
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0366
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RICERCHE NEL SEPOLCRETO DI HAGHIA TRIADA

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ma di terracotta e privo di decorazioni. È incassato
entro il terreno vergine, in modo che il suo orlo su-
periore era allo stesso livello dei piedi del più grande.

ture micenee (') e più che consentire, richiedono la
deposizione di un corpo intero e non di ossa sei fori
praticati nel fondo come nelle urne di Anoja Messa-

Sezìone A .

Fig. 19. — Tomba del sarcofago dipinto (pianta e sezione).

Misura m. 1,01 di lunghezza per m. 0,38 di lar-
ghezza e m. 0,55 di profondità, dimensioni, come si
vede, che non possono essere sufficienti (anche ammet-
tendo l'uso di rannicchiare il cadavere) che per un
corpo di bambino. Invece appunto in esso si rinvenne
la calotta cranica di un adulto. Eitengo pertanto, che
in quest'urna sepolta nel terreno debbasi vedere Yos-
silegium destinato a liberare il bel sarcofago dipinto
alla venuta di un nuovo ospite. Questo invece doveva
servire proprio alla deposizione primaria del cadavere.
Le sue dimensioni (m. 1,38 di lunghezza per m. 0,50 di
larghezza per m. 0,55 di profondità) consentono la de-
posizione di un corpo umano in postura rannicchiata,
come si è potuto osservare più d'una volta in sepol-

ritica (2) e destinati evidentemente ad eliminare i pro-
dotti della putrefazione cadaverica (3).

La tomba era stata violata ; infatti delle coperture
delle urne non apparve se non un piccolo frammento
d'orlo della più grande, e le poche ossa rinvenute pre-

(') Cfr. a Micene Tsundas, 'Ecp. 'Aqx. 1888, p. 132, a Epi-
dauro Stais JiXxiov, 1888, p. 158.

(2) Orsi, Urne funebri in Mon. Lincei, II, p. 207.

(8) L'ipotesi, che le urne cretesi più grandi abbiano servito
ai cadaveri interi, e non alle sole ossa, è ammessa da molti, cfr.
Mariani in Róm. Mitth. 1894-100; Mon. Lincei, VI, p. 345; Ta-
ramelli in Mon. Lincei, IX, p. 367; Dragendorff in Hiller
v. Gilrtringen, Thera, II, p. 85, ecc. La rendono ora indubi-
tabile le recentissime scoperte di Artsà in Creta cfr. Xanlliu-
didis.in 'Ecp. -Aqx- 1904, p. G, fig. 1.
 
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