755
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
756
tiale sacrum, prova che le tradizioni relative a quel
terrapieno, o forse anche il suo andamento, erano tali
da escludere la combinazione tentata poi da quest'ul-
timo scrittore. Ed invero le fortificazioni a terra-
alture; il tracciato del tnurus terreus varroniano
non può quindi ricostruirsi come l'ha ideato il Wis-
sowa, ma soltanto può integrarsi come apparisce nella
tav. XXV annessa a questo lavoro.
Fio. 214.
pieno caddero in disuso alla fine della prima fase Nè più ragionevole è il riferimento del tratto di
dell'età del ferro, e furono sostituite nei grandi centri muro oggi ancora visibile dietro la chiesa di S. Ore-
civili della valle del Tevere dalle opere in muratura gorio sul Celio. Anzitutto non si comprende come si
a secco. Alla prima fase dell'età del ferro debbono siano potuti attribuire ad una medesima opera di
adunque riferirsi gli avanzi delle fortificazioni in terra fortificazione, in condizioni analoghe, cioè sulla ere-
conservate ancora ai tempi di Varrone sul pendio del- pidine di un'altura verso la valle, due sistemi costrut-
l'Oppio verso le Carine; ora le analoghe e coeve opere tivi così diversi quali sono un muro ed un terrapieno;
di fortificazione, rinvenute ormai in buon numero inoltre è del tutto probabile che il muro di cui
nella valle del Tevere e nel Lazio aggiunto, non ragiono facesse parte del recinto « serviano ». Ciò
discendono mai nelle valli, ma coronano sempre le invero non è assolutamente evidente ; ma quand'anche
MONUMENTI PRIMITIVI DI ROMA E DEL LAZIO ANTICO
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tiale sacrum, prova che le tradizioni relative a quel
terrapieno, o forse anche il suo andamento, erano tali
da escludere la combinazione tentata poi da quest'ul-
timo scrittore. Ed invero le fortificazioni a terra-
alture; il tracciato del tnurus terreus varroniano
non può quindi ricostruirsi come l'ha ideato il Wis-
sowa, ma soltanto può integrarsi come apparisce nella
tav. XXV annessa a questo lavoro.
Fio. 214.
pieno caddero in disuso alla fine della prima fase Nè più ragionevole è il riferimento del tratto di
dell'età del ferro, e furono sostituite nei grandi centri muro oggi ancora visibile dietro la chiesa di S. Ore-
civili della valle del Tevere dalle opere in muratura gorio sul Celio. Anzitutto non si comprende come si
a secco. Alla prima fase dell'età del ferro debbono siano potuti attribuire ad una medesima opera di
adunque riferirsi gli avanzi delle fortificazioni in terra fortificazione, in condizioni analoghe, cioè sulla ere-
conservate ancora ai tempi di Varrone sul pendio del- pidine di un'altura verso la valle, due sistemi costrut-
l'Oppio verso le Carine; ora le analoghe e coeve opere tivi così diversi quali sono un muro ed un terrapieno;
di fortificazione, rinvenute ormai in buon numero inoltre è del tutto probabile che il muro di cui
nella valle del Tevere e nel Lazio aggiunto, non ragiono facesse parte del recinto « serviano ». Ciò
discendono mai nelle valli, ma coronano sempre le invero non è assolutamente evidente ; ma quand'anche