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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 16.1906

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Paribeni, Roberto: Necropoli del territorio Capenate
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https://doi.org/10.11588/diglit.9313#0174
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327

NECROPOLI DEL TERRITORIO CAPENATE

328

10) Numerosi frammenti di vasi d'impasto bruno
e di terra giallognola con decorazioni in color rosso.
Tra i meno frammentati si poterono riconoscere:

a) Olla a due manichi di terra giallognola de-
corata con fasce rosse e corona di. denti di lupo.

b) Due scodelle della stessa terra, a labbro ap-
piattito senza piede, decorate a fasce e a lineette
verticali ondulate sotto il labbro.

c) Frammenti di un holmos di terra giallognola
ornato di fasce circolari e di denti di lupo in color
rosso.

d) Oinochoe ornata con fasce circolari e con
una serie di uccelli dal corpo allungato in color rosso.
Alt. m. 0,20.

e) Frammenti di un grande vaso di impasto
ben levigato e lucente di bel color nero. Ha forma
di un orcio a doppio tronco di cono con una grande
ansa bifida e piccole infossature circolari circondate
da semicerchi incisi sotto l'orlo.

/) Un kantharos di impasto liscio con bugnette
sporgenti presso il fondo. Alt. m. 0,13.

11) Frammenti assai mal ridotti della lamina di
bronzo che rivestiva un grande scudo rotondo del
diam. di m. 0,70 circa. Era decorato semplicemente
con zone circolari di triangoli, di rosette e di grossa
punteggiatura rilevata. L'orlo è rinforzato da una
verghettina cilindrica di bronzo, intorno alla quale è
ribattuto l'estremo della lamina.

12) Due spiedi di ferro in frammenti.

13) Un lebete di bronzo liscio in frammenti.

14) Una grande olla di bucchero rosso senza anse,
liscia. Alt. m. 0,48.

15) Altro lebete di bronzo liscio e frammentato.

16) Numerosi cilindri di terracotta a basi ingros-
sate (così detti rocchetti).

17) Frammenti di un'idria di tipo villanoviano,
di lamina di rame a più parti tenute insieme a in-
castro, e con l'aiuto di chiodi di bronzo.

18) Ciotola di bronzo baccellata. Alt. m. 0,05;
diam. 0,22.

19) Forcella da telaio in bronzo costituita da due
verghette appiattite e accostate, con le estremità ri-
piegate due volte e intrecciate in modo da tener in-
sieme tutto l'oggetto, decorato sulle parti esterne
da circoletti incisi a bulino (fig. 35).

20) Altro lebete di bronzo liscio in frammenti.

Il corredo di questa tomba presenta delle singo-
larità. La tomba non appariva violata, eppure delle
due ruote del carro una sola era al posto; a questa
unicità corrisponderebbe la unicità del gruppo di tre
anelli in bronzo (n. 9) dato che sia giusto ricono-
scervi un ornamento da cavalli, nel qual caso se ne
aspetterebbe un secondo ('). È anche da notarsi la
mancanza dei morsi. Così si trovò uno scudo e nes-
sun'arma offensiva. Con lo scudo e col carro che ac-
cennano a una tomba maschile si trovò poi la for-
cella da tessere propria di un corredo femminile (2).

Nè io che fui presente allo scavo di questa tomba
e del gruppo anteriore XLVIII-L1, potei notare alcun
segno di una doppia deposizione. Lo scheletro era uno
solo, deposto entro una cassa, di cui si conservavano
tracce nel terriccio nerastro. La mancanza di orec-
chini e di collane, e la corazza fanno pensare, che egli
fosse un uomo. Le sue ossa non erano ben conser-
vate, ma i femori benché frantumati erano al posto,
e al posto erano pure i frammenti della scatola cra-
nica e delle costole. I due femori distavan l'uno
m. 0,51, l'altro m. 0,40 dalle pareti lunghe della
fossa, sicché la cassa ne occupava il centro, nè si
può pensare ad altra cassa deposta a lato della prima.
Nè in altro luogo della tomba apparvero altri resti
umani che fossero stati spostati per porre nel mezzo
la cassa.

Tomba LUI. — Fossa orientata da sud a nord,
posta poco più a nord e più in alto della precedente.
Misura m. 2,10xL60 ed ha un loculo semiellittico
nel lato lungo di est della larghezza di m. 0,55 alla
bocca e della profondità di m. 1. Era chiuso da due
lastre di tufo. Nella fossa presso il cadavere, le cui
ossa non erano conservate, furono rinvenute:

1) Sei armillette di bronzo del diam. di m. 0,06.

2) Un pendaglietto di bronzo formato di un'asti-
cella che reca da un lato un'ascia, dall'altro una figu-
rina di oca (cfr. fig. 21).

3) Una lancia di ferro assai rosa dall'ossido.

(') Il fatto non sarebbe però del tutto singolare, perchè più
più volte si è osservato, che i carri dovevano esser fracassati
per farli entrare in tombe a fossa e anche in pozzi cfr. Helbig
in Mém. de VAcad. des Inscriptions, 1905, p. 270.

(2j Anche i cilindri di terracotta (n. 16) se sono real-
mente rocchetti, accennerebbero a un corredo femminile.
 
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