Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
213

NUOVI STUDII E SCOPERTE IN GORTYNA

214

si verranno facendo in quest' isola ricca di città co-
spicue, della quale questo è il primo edilizio del
culto messo allo scoperto ».

Così scriveva nel 1889 il prof. Halbherr (') ed è
un bel caso che la risposta, che allora era impossibile
dare alla sua domanda, si possa dare oggi come con-
seguenza appunto delle più ampie ricerche dirette
in gran parte da lui stesso nell' isola di Creta.

È ormai generalmente ammesso il principio che
la forma del tempio greco in antis sia proceduta da
quella del megaron, cioè dell'aula dei palazzi dell'e-
poca così detta micenea; e il tempio di Hera in
Olimpia è riguardato come l'esempio tipico e più an-
tico di codesta derivazione. Ma sì questo tempio che
quel megaron sono in pianta più lunghi che larghi, e
però è chiaro che noi non possiamo rapportare a quel

che il suo punto di partenza, cioè quello che comu-
nemente fu detto il « grande megaron » del palazzo di
Phaestos (nn. 68-69-69' della pianta), è stato recente-
mente sottoposto a critica severa dal Mackenzie (') e che
in conseguenza di ciò la sua teoria ha bisogno di alcune
modificazioni; ciononostante, a mio avviso, la distin-
zione dei due tipi come tali sussiste sempre. Ammesso
pure che il detto « megaron », che è preceduto da un'ampia
scala, non sia punto un megaron, ma sia invece, come
sostiene il Mackenzie, non altro che un andito sontuoso,

Jm"~

Fig. 20. — Frammento di pietra inscritta c. s.
Cfr. Moìi. ani. Ili, pp. 61 e 69, n. 141.

Fig. 21. — Frammento di pietra iscritta c. s.
Cfr. Mon. aut. pp. 35 e 37, n. 23.

tipo la pianta del Pythion cretese che ha una dispo-
sizione precisamente inversa, e non ha nè il prolun-
gamento dei lati nè le ante. Ciononostante noi pos-
siamo bene affermare che anch'esso ha avuto un ana-
logo principio. Il suo prototipo non è meno antico e
si trova nell'architettura cretese dell'epoca minoia.

Confrontando i palazzi preistorici della Grecia con-
tinentale e di Troia con quelli recentemente scoperti
a Phaestos ed a Cnossos, il Noack (2) ha distinto
un tipo miceneo o continentale, in cui il megaron ha
una fronte stretta e i lati lunghi, e un tipo cretese
che ha il megaron a fronte larga e lati brevi. Vero è

C) Loc. cit,, p. 1G.

(!) Homerische Palaste, p. 4 segg. Già il Pernier, Mon.
aut. dei Lincei, XII, 1902, p.73 (cfr. pure p. 70 seg. e p. 85 seg.)
aveva notato i caratteri essenziali che distinguono questa co-
struzione dalle analoghe di Micene, Tirinto e Troia, e ch« det-
tero origine alla teoria del Noack.

cioè una degna introduzione alla reggia; e concesso
inoltre che il Noack erri là dov'ei dice essere caratteri-
stico dei megara cretesi e contrapposto al tipo con-
tinentale il sistema a fronte larga e con una o tre
colonne (appunto perchè così sarebbe il presunto me-
garon di Phaestos), non ne consegue tuttavia che non sia
vero che nella divisione dello spazio nei palazzi cretesi
sia molto favorita, sebbene non unica, la forma di
ambienti rettangolari, in cui l'asse maggiore sia pa-
rallelo alla parete d'ingresso o dell'ingresso princi-
pale, là dove sianvi anche altri ingressi in altre pareti.
Così è infatti a Phaestos, oltre che nel citato riparto
68-69, anche nella sala 25, e così è a Cnossos nella sala
del trono e nella sua antisala, nei singoli scomparti-

(') Cretan Palaces and the Aegean Civilization in Annual
of the British School at Athens, XI, 1904-5, p. 181 segg.
Veggasi la pianta del palazzo di Phaestos delineata da Pernier,
Mon. ant., XII, tav. II, e meglio XIV, tav. I.
 
Annotationen