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Mosso, Angelo: Ceramica neolitica di Phaestos e vasi dell'epoca minoica primitiva
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9316#0109
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e vasi dell'epoca minoioa primitiva
182
Le costole coi loro sollevamenti e concavità stanno
lontane 15 mm. l'ima dall'altra. Lo spessore del vaso
è di 9 mm. e di 11 secondo le costole, e queste ave-
vano direzione orizzontale appartenendo il frammento
ad un grande vaso cilindrico. Questo frammento è
importante perchè segna la data più remota che fino
ad ora si conosca di tale decorazione. Essa è comune
vaso globoso, probabilmente serviva per giocare, od è
un amuleto: in un prossimo libro sulle origini della
civiltà europea, parlerò dell'usanza di portare al collo
pezzi di ceramica tagliati in tondo. È un fatto che
trovasi presso molte popolazioni dell'età neolitica dal-
l'Egitto a traverso l'Italia fino alla Caverna delle
Arene candide nella Liguria.
Fig. 38.
nell'Italia meridionale. Nella grotta Zinzulusa presso
Castro, il prof. P. Stasi ne trovò un pezzo identico
pure dell'età neolitica: un altro pezzo lo scavai presso
Molfetta nel terreno neolitico del Pulo, e tino al-
l'estremo confine d'Italia nella valle di Susa trovossi
tale decorazione (').
Il disco fìg. 37 D, fu tagliato rotondo con piccoli
colpi, da un pezzo di ceramica giallognola decorata con
linee rosse. Dalla curva si vede che apparteneva ad un
(') La stazione neolitica Eumiano eli Vayes in Val di
Susa descritta dal Taramelli (Bull. Paleln. Hai., anno XXIX,
p. 129). Nella tavola IX, fig. 4. trovasi rappresentato un pezzo
cou1c questo.
§ 4.
Accette di pietra, coltelli di ossidiana,
oggetti d'osso.
Nel terreno neolitico di Phaestos si trovarono tre
accette di pietra, quali si vedono nella fig. 38. Sono
ciottoli di forma ovale che vennero arrotati da una
parte per dar loro il taglio e si lasciarono greggi
dalla parte opposta che veniva fissata nel manico ; e
forse queste ineguaglianze della superficie erano utili
perchè l'immanicatura fosse più salda. Per conoscere
le proporzioni di queste accette, dirò che quella a
sinistra è lunga 91 mm. e spessa 40 mm. nel mezzo.
e vasi dell'epoca minoioa primitiva
182
Le costole coi loro sollevamenti e concavità stanno
lontane 15 mm. l'ima dall'altra. Lo spessore del vaso
è di 9 mm. e di 11 secondo le costole, e queste ave-
vano direzione orizzontale appartenendo il frammento
ad un grande vaso cilindrico. Questo frammento è
importante perchè segna la data più remota che fino
ad ora si conosca di tale decorazione. Essa è comune
vaso globoso, probabilmente serviva per giocare, od è
un amuleto: in un prossimo libro sulle origini della
civiltà europea, parlerò dell'usanza di portare al collo
pezzi di ceramica tagliati in tondo. È un fatto che
trovasi presso molte popolazioni dell'età neolitica dal-
l'Egitto a traverso l'Italia fino alla Caverna delle
Arene candide nella Liguria.
Fig. 38.
nell'Italia meridionale. Nella grotta Zinzulusa presso
Castro, il prof. P. Stasi ne trovò un pezzo identico
pure dell'età neolitica: un altro pezzo lo scavai presso
Molfetta nel terreno neolitico del Pulo, e tino al-
l'estremo confine d'Italia nella valle di Susa trovossi
tale decorazione (').
Il disco fìg. 37 D, fu tagliato rotondo con piccoli
colpi, da un pezzo di ceramica giallognola decorata con
linee rosse. Dalla curva si vede che apparteneva ad un
(') La stazione neolitica Eumiano eli Vayes in Val di
Susa descritta dal Taramelli (Bull. Paleln. Hai., anno XXIX,
p. 129). Nella tavola IX, fig. 4. trovasi rappresentato un pezzo
cou1c questo.
§ 4.
Accette di pietra, coltelli di ossidiana,
oggetti d'osso.
Nel terreno neolitico di Phaestos si trovarono tre
accette di pietra, quali si vedono nella fig. 38. Sono
ciottoli di forma ovale che vennero arrotati da una
parte per dar loro il taglio e si lasciarono greggi
dalla parte opposta che veniva fissata nel manico ; e
forse queste ineguaglianze della superficie erano utili
perchè l'immanicatura fosse più salda. Per conoscere
le proporzioni di queste accette, dirò che quella a
sinistra è lunga 91 mm. e spessa 40 mm. nel mezzo.