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329

PRESSO MANFREDONIA

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gradando scompaiono sul ventre dol vaso. Forme iden-
tiche erano già in uso nella ceramica neolitica e nelle
terremare.

Le anso che ora descriverò possono considerarsi
meno antiche per la loro forma caratteristica della
ceramica meridionale.

La tìg. 31, tav. VI, appartiene ad una grande
coppa di terra nera bene lucida clic ha il diametro di
m. 0,20 col fondo piatto, e il corpo della tazza alto
m. 0,06.

Il manico che presento si stacca dal fondo, è alto
ai. 0,13, termina in una capocchia triangolare ed una
costola dall'esterno percorre tutta la lunghezza, ed
anche internamente scende tino al bordo dove svanisce
nella curva.

La lig. 32, tav. VI, è un'altra ansa di questa forma
però più svelta ; anche questa appartiene ad una
coppa di argilla line nera, bene lucida. La coppa fu
inclinata nel fotografarla, perchè si veda come attac-
cavasi al fondo della medesima.

Formo simili, molto grandi, ne trovai di argilla
biancastra, lavorate pure con finitezza e brunite. Sono
tutte fatte a mano, e credo che anche queste tazze,
avessero uno scopo decorativo o religioso, perchè sem-
brano poco adatte all'uso del bere nei pasti.

Le anse ad ascia si svilupparono in due diverse
maniere. La figura 33 A, tav. VI, rappresenta un ma-
nico appiattito di terra nera. Le figure 33 B C sono
varianti nelle quali si mantennero i bitorzoli laterali,
ma si fece un'apertura nella espansione terminale e
talora compare una terza sporgenza nella parte verso
l'orlo del vaso. Queste forme complicandosi diventa-
rono simili ad un'orecchio col setto mediano che forma
due occhielli nel manico (fìg. 34, tav. VI).

Altre volte l'ansa sollevasi sul bordo con forma
elegante e ripiegasi all'indentro colla curva della cre-
sta di un elmo, come nella fìg. 35, tav. VI.

Un'ansa caratteristica è la fig. 3G, tav. VI, dove
vi sono duo corna che terminano con due capocchie
ottuse, simili a tentacoli di lumaca. Qui abbiamo
un esempio della grande perizia cui giunsero gli
stovigliai nelle variazioni dell'ansa cornuta. È di
argilla grigia bene levigata ; sulla tazza attaccavausi
le due estremità inferiori che sono rotto: il resto è
intatto e non può dirsi che rappresenti la testa di
un animale, perchè le corna sono troppo grosso in

confronto della parte piatta che sta nel mezzo; la
quale forma una linguetta quadra e piatta come de-
corazione, anzi che imitare un muso. Tutto il pezzo
è alto m. 0,11. 11 vezzo di linguette decorative come
questa si riscontra anche nelle semplici anse a nastro
che applicavansi sul bordo delle tazze e che invece
di piegarsi circolarmente avevano il tratto superiore
appiattito quasi orizzontale, con una linguetta spor-
gente all'esterno, così che il pollice poteva poggiare
bene, impugnando la tazza coll'indice nell'occhiello
dell'ansa.

CAPITOLO V.
Ceramica degli strati medi.

Gli strati medi corrispondono all'epoca del bronzo;
ma sebbene comprendano uno spessore di oltre due
metri, diedero pochi vasi intatti e frammenti che si
possano ristaurare per studiarne le forme. Tipi vera-
mente caratteristici come i procedenti degli strati su-
periori non li trovai. Della collezione fatta dal signor
Boschi non posso servirmene nello studio degli strati,
perchè manca ogni indicazione del punto donde pro-
vengono; la maggior parte sono frammenti o vasi
messi in disparte dagli operai, o che il sig. Boschi
raccoglieva lungo gli argini: pochi sono quelli intatti
dei quali ha potuto egli stesso assistere al travamento.
Quando i pezzi della collezione Boschi rassomigliano
a quelli che ho trovato io, e sono più completi e più
belli, li pubblico.

Anse cornute.

Le anse cornute e lunate abbondano nello strato
medio. No abbiamo di tutte le formo: alcune appli-
cate a ceramica fina, nera, levigata a lucido; altre
sono forme che si trovano anche nello strato superiore.
Alcune anso cornute, come la fig. 37 B, tav. VII, sono
di coppe molto grandi con apertura di m. 0,08 a 0,10
fra le due punte. Questa ha verso la parte interna un
rialzo in forma della estremità di una foglia e tale
decorazione si vede nella figura 37 A, tav. VII, colle
corna più corte e smussate. In altre anso tale decora-
zione si riduce ad un bitorzoletto, come nella fig. 37 C,
in alto, o può mancare, come nella fig. 37 0. Le corna
 
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