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LE TERME ROMANE DI AG NANO

A sinistra di chi, scendendo alla piccola stazione
di Agnano, della ferrovia Napoli-C urna, si avvia lungo
il viale che conduce alle terme moderne, si presen-
tano, inerpicate sul frondoso declivio del Monte Spina
e proprio nel punto in cui si apre al suo sguardo la
magnifica cerchia del primitivo cratere, le maestose
rovine di un antico edificio romano, la cui posizione
rispetto alla località e al piano, e la cui grandiosità
bene dimostrano le fìgg. 1-4. Non è una villa nè un
palazzo, come da prima alcuni ritennero e come tut-
t'ora si crede, ma un edifìcio termale. Il quale, se solo
ora viene qui pubblicato o illustrato, non certo da
ora è noto agli stranieri che nelle varie Guide lo
trovano segnalato tra le curiosità del sito, e battez-
zato per un palazzo di Cesare Augusto, o del tempo
di lui: il che ripete una tabella bilingue apposta
all' ingresso odierno dell'edifìcio. E ciò avviene in
mezzo al quasi completo silenzio degli scienziati (')
da ben tredici anni, cioè da quando il cav. Giuseppe
Schneer, testé defunto, proprietario di quel tenimento,
le mise in luce, previa licenza di scavo, e sotto la
diretta sorveglianza della Sopraintendenza degli scavi
in Napoli ; la quale tuttavia mai ne pubblicò pure
un cenno nelle Notizie degli Scavi, mài provvide a
illustrarla, non ostante l'eccezionale importanza del

(') Il solo accenno diunu studioso moderno è, per quanto
so, quello di Ch. Dubois, in Pouzzoies antiques, Paris, 1907,
p. 395: :<Les ruines d'un immense édifice, non encore fouillé,
existent au burd de l'aucien lac d'Agnano, non loins de la

monumento. E intanto il sig. Hugo Cool, uno studioso
olandese, rilevava per suo conto e, senza dubbio, a
insaputa della Sovraintendenza, la pianta dell'edifìcio,
prendeva fotografìe numerose dei luoghi e delle sculture
rinvenute, si tratteneva sul posto per delle settimane
facendo studi e ricerche, e finalmente pubblicava la
pianta e le fotografie — inesatta la prima, e insuf-
ficienti le seconde — con un articolo intitolato Agitano,
nei fascicoli 5 e 6 dell'anno XXXI del periodico
« Elsevier». Questo articolo non trovò alcuna eco presso
le autorità, che assai probabilmente non ne ebbero
conoscenza, e le terme di Agnano continuarono a for-
mare una mera attrattiva dei viaggiatori: finché nel
luglio 1911 fu richiamata su esse l'attenzione del
Direttore del Museo di Napoli prof. Spinazzola, il
quale dispose che l'edificio venisse studiato e illu-
strato, dandone incarico a me. E fu ventura che all' in-
curia delle autorità rimediasse recentemente in qualche
modo la Società delle Terme di Aguano, succeduta
allo Schneer nella proprietà di quel tenimento, la quale
liberò l'edifìcio dagli sterpi e dagli arbusti che lo ve-
nivano rovinando e offerse così a me favorevoli condi-
zioni di studio.

1 primi scavi risalgono al 1898. Fu allora che lo
Schneer, praticando alcuni saggi a scopo industriale,

grotte du Chìen. De toutes parts, en cet endroit, montent du
sol des fumaroles que les anciens n'avaient assurément pas
manqué de recueillir. Les ruiues appartenaient-elles, en tout ou
eu partie, à un etablissement thermal ? C'est bien probable».
 
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