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LIBRAE POMPEIANAE

RICOSTRUZIONE DI DUE GROSSE BILANCE IN LEGNO E BRONZO

Il 13 marzo 1903 tornava in luce in Boscoreale,
nella fattoria antica esplorata dal sig. Ferruccio De
Prisco nel fondo D'Acunzo, una serie di piccoli bronzi,
riprodotta nella figura 1 (rapporto l/5) e che breve-
mente descrivo.

Va cono vuoto, a, la cui parete, misurata dalla
parte dell'imboccatura, è grossa nini. 2. Dal lato del-
l'apertura maggiore osservansi nell'interno considere-
voli avanzi di legno conservati dall'ossido di ferro di
un lungo chiodo infilato dalla parte dell'orifizio mi-
nore. L'estremo esteriore del chiodo è costituito da un
gancio o uncino dal quale pendeva, e pende tuttora
trattenuto dall'ossido di ferro, un duplice uncino di'
bronzo, b, della forma di un'ancora, e con le punte
foggiate a testa di oca.

Un altro cono vuoto, a', in tutto simile al pre-
cedente, salvo soltanto che l'uncino di bronzo a testa
d'oca infilato al gancio di ferro non è doppio, ma tri-
plice, b', ed assume la forma di un raffio a tre
denti.

Un pezzo ornamentale a quattro punte, forato
a giorno, c, Ciascuna delle sue puute, dopo una
breve rastremazione, allargasi in semplici modina-

ture sempre più ampie, terminando in una gola
piena la quale, al sommo, diventa uno scudetto ret-
tangolare. Il pezzo in parola è ottenuto mercè un sol
getto di fusione insieme con una quinta punta, ana-
loga alle precedenti, ma più larga: essa parte dalla
metà dell'arco di cerchio fra due punte contigue, e,
di là dalle modiuature, simili a quelle delle altro
quattro punte, si allunga in una verga a corpo gros-
solanamente rettangolare, poco rastremata e negligen-
temente lisciata. La rusticità di questa verga, ed
insieme alcune tracce debolissime di ferro che ne
coprono la superficie, mostrano in primo luogo che essa
non era visibile nell'arnese che il pezzo ornamentale
decorava, e in secondo luogo che essa era, probabil-
mente, inguainata in una sottile lamina di ferro. Si
deduce da quanto si è detto che il bronzo in esame
decorò qualche cosa che, dal momento che manca,
fu di legno; e che al legno si conficcava per la
quinta punta, la quale, giova credere, scivolava in
un'apposita guaina di ferro già fissata nel legno.

Sette perni, d, a verga tonda, dei quali i primi
due infilano ancora considerevoli avanzi di legno.
L'estremo inferiore di ciascuno di essi è ribattuto su
 
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