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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 21.1912

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Ducati, Pericle: Frammento di rilievo in Argento: del museo civico di Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9317#0159

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289

DKL MUSEO CIVICO DI BOLOGNA

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piegatura un po' all'innanzi della persona, dal piede
destro che poggia iutiero sul gradino inferiore, dal si-
nistro tuttora sul gradino superiore, dal braccio sinistro
ignudo che, teso all'indietro ed esibito in rilievo assai
basso, sostiene il festone del tipo già dapprima in-
contrato; il braccio destro solamente è, pel momento,
in azione, mentre tutto il resto del corpo rimane fermo.
Esso braccio con la mano, le cui dita tese e ripie-
gate accompagnano vivacemente la parola, è ripie-
gato all'innanzi.

Del festone appare l'inizio al di sopra del tripode,
con la allungata benda che giunge sino all'altezza
della mano sinistra di Artemis ; forma questo festone
una debole curva verso la donna e, e cade a perpen-
dicolo oltrepassando la scala.

La seconda donna f del gruppo, pur essa acefala,
è del tutto di profilo ferina a sinistra.

Dal chitone lunghissimo, e che si accavalla sul
terreno, esce solo la punta del piede sinistro; posterior-
mente lo himation giunge ad un livello più basso che
sul dinnanzi, e da esso himation è ricoperta la mano
sinistra col relativo braccio ripiegato ; un lembo dello
himation cade all'infuori da questa ripiegatura del
braccio.

Anche qui l'azione è esplicitamente ed esclusi-
vamente indicata dalla mano destra, che ha il me-
desimo aspetto della destra della donna e. Dunque
tra queste due donne è esibito un vivo ed animato
colloquio.

IV" gruppo: v'è solo il residuo di una figura
femminile.

Essa (g) è diretta, con ampio movimento, a destra;
la gamba destra è retratta ed è di scorcio ; appare il
braccio destro ignudo e sostenente un festone che, a
mio avviso, doveva essere tenuto in positura orizzon-
tale da ambo le mani.

Si ha in questa lamina argentea il residuo di
un prodotto di toreutica ellenico-romana, quale ci è
conosciuta dai magnifici tesori di Boscoreale, di Hil-
desheim, da vasi del Museo di Napoli, dell'Anti-
quarium di Monaco, dal vasetto della R. Galleria Cor-
sini, da vasi tessalici ( Athenische Mitt., 1912, t. II-V).

Caratteristico in codesta tecnica a sbalzo è ap-
punto il livello assai vario che, come ho notato nella
descrizione del monumento, assumono le varie parti

delle figure a rilievo ('). Carattere essenzialmente
ellenistico-romano è insito nei festoni sollevati e
mossi dalle giovani donne (2). Il metodo di rappre-
sentazione del tripode è del tutto analogo a quello
su tazza di Boscoreale (3).

Così nella nostra lamina, come nei prodotti sud-
detti, osserviamo quel rendimento in obliquo di vari
oggetti (4), il quale, nel nostro caso, si accompagna
al rendimento di rigoroso profilo nelle persone effi-
giate.

Ma se nella lamina bolognese si ha il residuo
di un prodotto ellenistico romano, vividi sono in essa
i ricordi e gl'influssi di un'arte di alcuni secoli an-
teriore.

Invero le soavi figure sbalzate in modo assai
chiaro richiamano alla mente creazioni elleniche della
prima metà e della metà all'incirca del sec. IV a. Cr.

Due opere in rilievo notissime possono qui essere
menzionate: il sarcofago sidonio delle afflitte (5), le
lastre di Mantinea (6), e come terza si può aggiun-
gere la base di tripode studiata specialmente dal
Benndorf (').

Anzi, più impellente è il confronto per quel che
riguarda questi due ultimi monumenti, poiché quivi

I1) Si cfr.. per esem| io, la situla argentea del Museo di
Napoli (Guida Ruesch, n. 1875; Waldstein e Shoobridge, Er-
colano, tav. 44) ; ma, specialmente, l'alabastro» in Ath. AJiLt.,
1912, t. III.

(2) Si cfr. il frammento di rilievo marmoreo di Boston
(Museum of fine Arts, Rulletin, 1911, p. 52) con parte di
figura femminile e di un festone; nel panneggio di questa figura
sono motivi denotanti, nella loro schematica regolarità, una
derivazione ben più arcaica che non per le figure nella nostra
lamina.

(3) Monuments et Mémoires Piot, V, 1899, tavv. 34-36;
Strong-Sellers, Roman Sculpture, tav. XXIX; Reinach S., op.
cit., pp. 95 e seg.

(*) Si cfr. anche i rilievi cosiddetti ellenistici ; cito quello
rinvenuto di recente al Quirinale ed edito dal Ciiltrera (Bol-
lettino d'Arte, 1908, pp. 241 e seg.).

(«) Hamdy-bey e Reinach T., Une nécropole royale à
Sidon, 1892, tavv. 7-9; l.'einach S, op- cit... pp. 404 e seg.

(6) Bulletin de correspondance hellénique, 1888, tavv. I-III;
Amelung, Die Basis des Praxiteles aus Mantinea, 1895; Svo-
ronos, Das Athener Nationalmuseum, I, pp 179 e segg,
tavv. XXX-XXXI; Reinach S., op. cit., pp. 184 e seg.

C7) Jahreshefte des òsterr. ardi. Institu'es, II, 1899,
pp. 255 e segg., tavv. V-V1I; Svoronos, op. cit., I, pp. 154 e
segg., tav. XXIX (si veda la ingegnosa ipotesi dello Svoronos, il
quale riconosce in questa base la seconda di quelle dedicate da
Prassitele e menzionate nell'epigramma del II sec. a. Cr.;
C. I. A., 11, n. 1298).
 
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