Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
291

FRAMMENTO DI RILIEVO IN ARGENTO

292

nelle figure sono le stesse proporzioni slanciate, le
stesse forme snelle delle figure della lamina bolo-
gnese, laddove nel sarcofago sidonio v'è una maggiore
accentuazione di carnosità.

Il sarcofago delle afflitte, secondo tutta verosimi-
glianza, sarebbe stato eseguito per Straton I (370-
358) ; le lastre di Mantinea sono state, in prevalenza,
connesse con l'arte giovanile di Prassitele ed assegnate
al periodo tra il 370 ed il 365 a. Cr. ('). Ed ac-
canto ad esse il Benndorf collocò la bella base di
tripode da lui illustrata.

Ma, di recente, sulla assegnazione delle lastre di
Mantinea a Prassitele sono stati espressi forti dubbi ;
lo Svoronos (*) ed il Vollgraff (3) hanno decisamente
riferito esse lastre ad età seriore.

Il dubbio sulla datazione suddetta e sul conse-
guente riferimento delle lastre al grande Prassitele,
proviene per lo Svoronos dal fatto che egli riconosce
in esse lastre, non già i residui della base menzionata
da Pausania (Vili, 9, 1) (J), esistente nel tempio, ma
i residui di una ^vfiéXrj per agoni musicali. Ma con
questo, ad un risultato, che scaturisce chiaro nella
sua estrema probabilità, di una identificazione del
monumento menzionato da Pausania col monumento
rinvenuto a Mantinea stessa, lo Svoronos sostituisce
una mera ipotesi di probabilità assai dubbia, perchè
non appoggiata se non sul presupposto che esse lastre
di Mantinea vadano a combinare col noto rilievo di
Madrid (5).

E alla spiegazione che ovvia si presenta per
questo ultimo rilievo, cioè che esso si riferisca alla
nascita di Athena e si riallacci al frontone parteno-
peo, sostituisce lo Svoronos una esegesi che può pre-
stare il fianco suo a facile critica.

Indipendentemente dall'ardita, e per me non plau-
sibile, ricostru/ione dello Svoronos, vi sono le osser-
vazioni del Vollgratf; ma pure queste, avendo il
pregio della ingegnosità, non costituiscono, così io
credo, che una mera ipotesi.

(ì) Amelung, op. cit., p. 59

(2) Op. cit., e prima in Journal d'Archeologie numisma-
thique, V, 1902, pp. 169 e segg., e pp. 285 e segg.

(*) Praccitèle le jeune (Bulletin de correspondence hellé-
nique, 1908, pp. 236 e segg.).

(*) Hitzig e Bliimner, Pausaniae Graeciae descriptio, III,
p. 136 e seg.

(5) Hauser, Die neu-attischen Reliefs, pp. 66, n. 97 ;
Baumeister, Denkmàler, I, p. 219.

Molto probanti sono le ragioni che il Vollgraff
adduce per porre la edificazione del Letoon di Argo
alla fine del secolo IV (303 a. Cr.), perchè sono ba-
sate su di un esplicito documento epigrafico, e perciò
chiara ne deriva l'assegnazione deH'a/«/l^« di Leto
ad Argo, menzionato da Pausania (II, 21, 8) ('), a
Prassitele minore. Ma non mi convince l'analogia
che spinge il Vollgraff ad attribuire le altre statue
di Leto a Megara e, specialmente, a Mantinea a
questo medesimo Prassitele minore.

Con ragione nel passo di Pausania (I, 44, 2) (2)
mantiene il Vollgraff le parole Arpa xaì ot nuTòsc,
soppresse da alcuni editori della periegesi, e riferen-
tisi ad un novello gruppo di Leto e dei suoi figli a
Megara. La preesistenza di un gruppo di queste stesse
divinità del sec V in Megara, attestataci dal passo
di Pausania e da monete (3), mi pare che sia tutt'altro
che di ostacolo ad ammettere la erezione di un altro
gruppo analogo nel corso del sec. IV, senza che sia
necessario escogitare una introduzione di un culto
speciale di Leto alla fine del sec. IV. Infatti si tratta
verosimilmente di un aggruppamento di tre statue e
non di una statua di Leto coi figliuoletti nelle braccia,
e però la figura di Leto non acquista ivi una così
particolare importanza da presupporre come necessaria,
per la esecuzione di un suo simulacro, la solenne in-
troduzione di un culto speciale.

E questo vale anche per Mantinea. Poiché il testo
di Pausania (Vili, 9, 1) parla esplicitamente di
àyàXficcTa delle tre divinità, non di un Gvf.mXhyn<x;
perciò credo che sia da rifiutare la ipotesi espressa
dal Vollgraff, che le tre lastre di Mantinea, insieme
con un quarta smarrita, abbiano costituito un p^fia
quadrato, atto a ricevere la figura di Leto coi figliuo-
letti (<).

Dubbio mi pare che Pausania, come vuole il Voll-
graff, ignorasse la esistenza di un secondo Prassitele
minore; di più, la indicazione della distanza di tempo,
di tre generazioni, tra lo Asclepio di Alcamene ed
il gruppo apollineo di Prassitele, costituisce una no-
tizia precisa ed esatta, assunta forse da Pausania

(<) Hitzig e Bliimner, op. cit., I, 2, p. 586; tav. XVI, 22
(monete di Argo).

(-) Hitzig e Bliimner, op. cit., I, 1, p. 374.

(3) Hitzig e Bliimner, op cit., I, 1, tav. XI, 23; si cfr.
Furtwangler, Meisterwerke, p. 538, n. 1.

(*) Si veda invece Amelung, op. cit., pp. 9 e seg.
 
Annotationen