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LA NECROPOLI SICULA DI M. DESSUERI

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dell'ingresso stavano appoggiati due vasi: uno sco-
dellone tronco-conico, diam. cm. 17, flg. D. 65, ed
una hydria od olla a quattro anse, alt. cm. 16
tipo fig. D. 51. A sinistra dell'ingresso un boccale
cuoriforme, altezza cin. 16 72- E verso il centro, in
mezzo alle ossa, cioè deposto sullo scheletro, un ma-
gnifico rasoio a codolo, lungh. mm. 155, tipo fig. D. 20,
e la metà inferiore di un pugnaletto lanceolato, a
base convessa con chiodello, tipo fig. P. 2.

Sep. Pai. 23. Questo sepolcro, di forma e dimen-
sioni ordinarie, è oltremodo istruttivo per le circo-
stanze che qui espongo. Subito dietro alla porta gia-
ceva uno scheletro ad arti ripiegati, mentre altri tre
erano stati ammucchiati (sic) alla parete di fondo,
per dar posto all'ultimo entrato. Presso di questo si
raccolse una fibula in ferro a lunga staffa ed arco
rigonfio (fig. D. 28), che abbassa notevolmente, forse
fino al VII-VT secolo, l'età di questo individuo. Co-
desta designazione cronologica viene esattamente con-
fermata dalla presenza di un grande scodellone gia-
cente al costato del morto, il quale scodellone, per
la creta biancastra, e per i triglifi dell'orlo, si afferma
appartenente alle note ceramiche geometriche del 3° pe-
riodo. Abbiamo qui, pertanto, uno di quei rari esempi
di seconda deposizione, avvenuta a qualche secolo di
distanza dalle tre prime, succedutesi a breve intervallo.

Sep. Pai. 24. Piccola camera con due nudi
scheletri.

Sep. Pai. 25. Cella marcatamente elittica (asse
m. 2,40), colla porta barricata da rozzi pezzi, e rac-
chiudente almeno sei scheletri coi cranii alla periferia.
Presso uno dei crani giacevano parecchi palchi di corna
cervine, deposte non so ben dire, se come trofei di
caccia o come oggetti profilattici. Le ceramiche erano
quasi tutte decomposte. Intatti solo un boccale alto
cm. 23 ed uno scodellino a calotta, diametro cm. 8,
di impasto ordinario. In frammenti irrestaurabili un
altro boccale, due olle od hydrie, un piattello a gambo
tipo Cassibile, ed un grande scodellone.

Sep. Pai. 26. Per quanto a metà franato, rac-
chiudeva ancora tre scheletri, accompagnati da un bic-
chieretto alto cm. 6. ovolare, biansato (tipo fig. P. 81).
da un frammento di ago di bronzo, da un pezzo di
osso bruciato, probabile avanzo di cacciagione cotta.

Sep. Pai. 21. Due scheletri ed il collo di imo dei
soliti boccali.

Sep. Pai. 28. La sezione e la pianta allegate
chiariscono i particolari costruttivi e le dimensioni
eccezionali di questa grandiosa e bella tomba a cu-
pola, unica nel gruppo e die richiama le forme della
montagna di Caltagirone. Nulla vi si trovò, perchè
adibita da tempo a rifugio di pastori ed interamente
sgombera ; ma essa era certamente una tomba prin-
cipesca del gruppo centrale basso.

Sepp. Pai. 29-31. Negativo il primo. Il secondo,
per quanto chiuso da rozza maceria, conteneva solo
tre nudi scheletri; ed uno il terzo.

Fig. XXXIV.

Sep. Pai. 32. Grande camera (diam. m. 2,40 X 2,30 ;
alt. m. 1,20), colla bocca esattamente chiusa da una
maceria, al di dietro della quale si vide abbattuta
la lastra di chiusa, molto rozza; questa, insieme con
l'altra del sep. 21, rappresenta i due unici esemplari
rinvenuti nell' intero gruppo di Caualotto. Il sepolcro
doveva ritenersi adunque intatto; ma i conigli pene-
trati da una crepaccia laterale vi avevano cagionato
parecchi sconvolgimenti, così nel vasellame, come negli
avanzi scheletrici, pertinenti a cinque individui, che
apparvero distesi (sic). Erano di bronzo: una fibula
con l'arco semplice a fettuccia, collocata sul petto di
uno degli scheletri; ed un pugnaletto lanceolato, con
codolo tondo, e mancante della cuspide. La ceramica,
molto copiosa, in parte intatta e riparabile, in parte
ridotta a frammenti irrestaurabili, e quasi tutta a
 
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