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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 21.1912

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Orsi, Paolo: La necropoli sicula di M. Dessueri
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https://doi.org/10.11588/diglit.9317#0207

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LA NECROPOLI SICDLA DI M. DESSUERI

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stralucido rosso e marrone, comprendeva i pezzi se-
guenti: n. 13 boccali cuoriformi ansati, alti da cen-
timetri 10 a 22 (uno a fig. D. 56) ; altro, alt. cm. 12,
con beccuccio sul ventre (fìg. D. 67) ; anforetta a collo
breve, alta cm. 13 '/»; due ollette biansate, alte cen-
timetri 8 '/»; due vasetti a calice, alti mm. 75 e 95,
pure con avanzi dello stralucido rosso, riprodotti a
fig. D. 42, 43; tre scodelette rustiche a calotta; un
bicchieretto a quattro anse acuminate (tìg. D. 54) ma
senza il rispettivo coperchio ; ed infine i rottami di
un grande bacino o scodellone, che doveva avere un
40 cm. di diametro alla bocca per 20 cm. circa di
altezza.

Sep. Pai. 33. Franato per metà, con poca terra
dilavata, e, quindi, col materiale iu vista. Gli scheletri
erano tre, accompagnati da: una fibula serpeggiante
a gomito, con tenuissime costolature ed incisioni. Un
frammento di bicchiere o di olletta piriforme, con de-
corazione a flabelli ; un boccaletto-giocattolo con bec-
cuccio, alto cm. 5 ; un minuscolo barattolo alto cm. 5,
con fori ai margini per il relativo coperchio mancante
(tipo fig. D. 53).

Sep. Pai. 34. Franato a metà, con poche tracce
di ossa ed una fibuletta ad arco semplice, ma senza
avanzi fittili di sorta.

Sep. Pai. 35. In coudizioni analoghe al prece-
dente, con poche ossa ed un elegante boccaletto a
fascie verticali, alto cm. 9, tipo Pantalica, tav. X,
figura 10.

Sep. Pai. 36. Alquanto grande, con due nudi
scheletri.

Sep. Pai. 37. Molto rimaneggiato e sconvolto dai
conigli. Al centro un solo scheletro quasi intatto:
ma qualche altro era stato scomposto e rimosso. In-
tatta una bella fiaschetta od anfora alta cm. 12, del
tipo fig. P. 46. Di altri vasi (fiasco, due ollette,
grande bacino) si segnalarono soltanto copiosi rottami.

Sepp. Pai. 38-39. Al tutto negativo il primo;
nel secondo si riconobbe un solo scheletro accompa-
gnato da una olletta sferico depressa, in frantumi.

Sep. Pai. 40. Racchiudeva un solo scheletro ed
un solo vaso, talmente disfatto, che potei soltanto
prenderne lo schizzo. E uno di quei bacini sferici ad
anse acuminate, impostato sopra un gambo tubiforme,
alto cm. 30, che è tipico per la necropoli di Pan-
talica, la quale ce ne ha fornito esemplari svariati,
Monumenti Antichi — Vol. XXI

da quelli in miniatura di cm. 11 fino ad uno colos-
sale di m. 1,10 (cfr. P. fig. 52).

Sep. Pai. 41. Sebbene sul fondo della cella vi
fossero quasi due palmi di sterro, ho dovuto consta-
tare che gli avanzi osteologici dei morti erano stati
per intero consumati dalla sfarinatura bianca della
roccia e dall'acqua, formanti una miscela la cui azione
è analoga a quella della calce viva, sopra tutto nei
mesi del caldo torrido. Soltanto i denti avevano re-
sistito a codesta opera dissolvente. Anzi, non ostante la
totale scomparsa delle ossa, la tomba si può ritenere
non tocca, perchè racchiudeva parecchi bronzi e fittili.
Dei primi una fibula ad arco semplice filiforme, ed
i frammenti di uno spillo. Di vasellame: i rottami
di un grandioso boccale ansato, di circa 35 cm. di
altezza; una anforettina a striature verticali, alta
cm. 11, fig. D. 37; un boccalettino a beccuccio sul
ventre, alto cm. 7; infine uno scodellino a calotta con
peduccio, tipo P. 86.

Sep. Pai. 42. Di dimensioni alquanto grandi (asse
metri 2,10) e colmo di terra, risultò completamente
sterile, non avendo dato nè un frammento di osso, nè
un sol coccio di vaso siculo, ma soltanto i frammenti
di una kylix protocorinzio-geometrica del sec. VII-VI.
Questo sepolcro si trovava a forse 5 m. da quello assai
ricco n. 44: ma mentre questo sfuggì inosservato, il
numero 42 venne in antico per intero manomesso.
Espulsi poi i Siculi dalla contrada, qualche solitario
pastore vi dimenticò o perdette la tazzina greca sur-
ricordata.

Sep. Pai. 43. Affiancato alla grande e bella Ùólog
n. 28, e distante da essa un 3 metri, vi era questo
sepolcro, pure di costruzione grandiosa, con un dia-
metro massimo di m. 2,70. Se ne esplorò solo la metà,
essendo pericolosa ogni ulteriore indagine, causa il fra-
namento della vòlta colla roccia soprastante. Nella
parte esplorata si riconobbe un solo scheletro scon-
volto ed una olletta rosso lucida triansata (come
tìg. D. 41).

Sep. Pai. 44. Se ne vegga la pianta (la sezione era
a sesto tondo) alla fig. XXXV. La cella aperta, senza
lastra nè maceria di chiusa, e con m. 0,80 di terra,
mantenne fortunatamente intatto il suo ricco contenuto.
Uno solo era lo scheletro al centro, ripiegate le gambe,
il cranio verso Sud. Attorno, ad esso, e nell'i rdine
che indico, stavano disposti i bronzi seguenti : appos;-

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