Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
461

IL SEPOLCRETO VISENTINO DELLE « BUCACCE »

462

PARTE SECONDA

ESAME DEI MATEEIALI

Esaminando ora patitamente i materiali sopra de-
scritti, secondo la loro natura e la loro varia destina-
zione pratica, credo opportuno d'incominciare dagli
oggetti che servivano all'abbigliamento personale, e
che a cagione del loro uso erano fatti delle materie
più preziose e più rare.

Prima però di iniziare un tale esame debbo esporre
una constatazione fatta durante gli scavi.

In questo ristretto gruppo di tombe della necropoli
di Visentium, nel quale sono rappresentati diversi tipi
di sepolcri, a pozzetto con ziro o con semplice cine-
rario, a fossa, e a cassone di tufo, fu osservato una
volta di più che il numero e la qualità delle suppel-
lettili funebri interrate col morto variava secondo il
tipo del seppellimento. Di gran lunga più ricche ri-
sultarono infatti le tombe a fossa col cadavere inu-
mato e anche il grande sarcofago di tufo n. 1, mentre
quelle più umili a pozzetto avevano solo i recipienti
fittili fondamentali del corredo funebre per le offerte
al defunto, e qualche raro ornamento di bronzo.

Le tombe 3 e 10 hanno dato il maggiore com-
plesso di ornamenti individuali, fra cui il primo posto
spetta agli oggetti d'oro.

Ori.

Le suppellettili auree raccolte in queste tombe
sono quasi tutte d'uso('), e si dividono in fuse e la-

(') Il prof. Giorgio Karo nella prima parte del suo pre-
gevole studio intorno alle oreficerie di Vetulonia, STM del
Milani, I, p. 238, le aggruppa in due classi così distinte : ore-
ficerie d'uso pratico, e oreficerie di uso decorativo.

minate: alla prima classe appartengono le spirali da
capelli e gli anelli; e alla seconda le bulle, i pen-
dagli vuoti a protome umana, i grani da collana, le
fusarole biconiche allungate pure esse per collana,
nonché le 4 piccole fibule della tomba 3, n. 3.

I tipi artistici e la tecnica di entrambi questi due
gruppi di oreficerie non sono sconosciuti in Etruria,
avendo molti punti di contatto e qualche volta perfino
identità stilistica con gli oggetti d'oro della stessa
natura e destinazione usciti dalle necropoli dell'agro
falisco, di Vulci, di Corneto e di Vetulonia, per tacere
di altre località meno importanti o famose, comprese
nel vasto territorio da Bologna a Palestrina.

La spirale più grande e anche più cospicua del
presente gruppo di ori Visentini è quella della tomba 3
n. 1 (tìg. 14), a nastro elastico sempre uguale, costi-
tuito da un filo aureo liscio che circonda il bordo e da
altro filo liscio piegato a meandro nel mezzo, fra doppi
cordoncini sovrapposti e formanti un disegno a spiga.
Questi fili sono uniti fra di loro mediante saldatura.
Sulle estremità sono applicati bottoncini circolari a
sbalzo di lamina, orlati, e un terzo bottoncino simile
è anche applicato sul nastro della spirale.

Essa esibisce nel complesso un disegno affatto nuovo,
ma trova riscontro tecnico e affinità stilistica special-
mente in una spirale della collezione Castellani pubbli-
cata dal Karo (').

Io preferisco invece di considerarle da un altro punto di
vista. Chiamo oggetti d'uso quelli che effettivamente potevano
aver servito al defunto quand'era ancora in vita, e oreficerie
di parata o rituali quelle fragilissime d'uso puramente funebre.

(') STM, H, p. 117, fig. 85.
 
Annotationen