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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Pettazzoni, R.: Stazioni preistoriche nella provincia di Bologna
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0137

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265

STAZIONI PREISTORICHE NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA

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sopra rilevate, quanto nel fatto che esse analogie si
accompagnano con altre circostanze più essenziali,
come l'arrossamento del tubo di Toscanella intorno
all'orifizio (e non nel resto del tubo), che si spiega
appunto con l'azione immediata di un'alta tempera-
tura; mentre anche l'ulteriore applicazione di una certa
massa d'argilla per restringere internamente l'orifizio
può esser stata dovuta all' intento di immettere l'aria
con maggior forza nella fornace. Che, di fatti, gli
abitatori preistorici di Toscanella praticassero la fu-
sione in situi non v'ha dubbio; poiché vi si sono
rinvenute anche le forme di arenaria per la fusione
dei pezzi, come diremo tra breve.

Saggi di plastica fitt ile.

Alle anse fittili modellate in cima a figure di ani-
mali, illustrate sopra a tìg. 14, è da aggiungere il
curioso oggetto rappresentato attìg. 29 ('). Esso è intero,
e perfettamente conservato, e doveva poggiare sulla

FlG. 29. (naturale)

base inferiore che è lievemente allargata o lievemente
scavata sotto. Misura cm. 4,5. Porse si tratta di un
abbozzo informe che doveva poi essere ultimato: vien
fatto, anche, di pensare ad una rappresentazione soni-

(l) L'oggetto a flg. 29 porta un cartellino con una data :
1904. Di un « piccolissimo cagnolino o maiale fatto di terra,
primo saggio di lavoro scultorio » trovato nello scavare, parla
lo Scarabelli in una lettera al Brizio del 13 agosto 1902: ma
io non ne ho trovato traccia nel Museo di Bologna.

maria della figura umana secondo i tipi dei così detti
idoli del mondo egeo (civiltà di Hissarlik e delle
Isole): si confronti l'idolo dello Scoglio del Tonno in
Taranto (Bull, di Paletnologia, 26, 1900, pag. 287),
che è detto appunto d'ispirazione micenea. Il riscon-
tro più prossimo è fornito dai rozzi saggi plastici
trovati a Villa Cassarini a Bologna, di cui è parola
nella seconda parte di questo mio lavoro.

D) Bronzi.

Che gli antichi abitatori di Toscanella avessero
un'abbondante suppellettile di bronzo, riesce evidente
dai trovamenti; i quali hanno rimesso in luce un nu-
mero notevole di oggetti enei. Di questi, alcuni po-
terono essere ottenuti dal di fuori per via di scambi
e commerci. Ma tuttavia è certo che a Toscanella fu
praticata in sita la fusione e lavorazione del bronzo
dagli abitanti della stazione preistorica. Già il sena-
tore Scarabelli aveva interpretato come fucine al-
cuni focolari speciali e caratteristici, raggruppati verso
il centro della stazione. Ma la prova più sicura è
data dalle forme da fondere che si rinvennero nella
stazione stessa, e che ora si conservano nel Museo Ci-
vico di Bologna; dalle quali sono stati ricavati anche i
calchi degli oggetti ch'essi servivano a riprodurre.
Notisi che il maggior numero di oggetti di bronzo
si è trovato presso quei focolari in vicinanza dei
quali si rinvennero appunto le forme. In una lettera
al Brizio lo Scarabelli afferma anche di aver notato
fra le scorie di bronzo una verghettina di stagno puro,
il qual fatto starebbe a riconfermare che la lavo-
razione del metallo si praticava in situ

Fig. 30. 1. Pugnale di bronzo con lama a foglia
d'ulivo a costola longitudinale mediana, e manico fuso
insieme con la lama a margini rialzati, e con tre
chiodetti che fermavano il rivestimento in legno od
osso.

2. Pugnale di bronzo con lama (triangolare) e
manico tutto di un pezzo, con tori e chiodetti pel
rivestimento del manico.

3. Pugnale ili bronzo con lama spatoliforme e ma-
nico a margini rialzati traversato da un chiodetto
pure di bronzo.

4. Lama di pugnale di forma triangolare con due
chiodetti alla base per inchiodare il manico, che do-
veva essere di altra materia e lavorato a parte.
 
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