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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Cultrera, Giuseppe: Vasi dipinti del Museo di Villa Giulia
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0181

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VASI DIPINTI DEL MUSEO DI VILLA GIULIA

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è completamente libera. Rappresentazione: Teseo e il
Minotauro. Teseo di profilo a destra, vestito di stretto
chitonisco rosso-violaceo (a colorazione sovrapposta),
senza maniche, orlato in basso e al collo di dischetti
bianchi (pure a colorazione sovrapposta), e con una
specie di diadema rosso attorno alla lunga capiglia-
tura raccolta, con la destra impugna la spada e con
la sinistra atferra per le corna il mostro; il quale,
ripiegato un ginoechio a terra, vanamente agita
le braccia, tenendo nelle mani due oggetti colorati
in bianco, che forse vogliono significare dei sassi. A
destra e a sinistra del gruppo principale, due figure
per parte: a destra un giovine nudo, seguito da una
donna avvolta in un mantello a fasce nere e rosse
con velo rosso alla testa; a sinistra una donna am-
mantata come la precedente, seguita da un giovine
nudo. Un filare di dischetti sotto il collo della donna
di destra, non si vede bene se sia una collana oppure,
come nel chitonisco di Teseo, un ornato del chitone.
Le capigliature delle due figure di sinistra e del gio-
vine di destra sono trattate con colorazione rosso-
violacea. Tutte e quattro le menzionate persone sono
munite di lunghi e sottili bastoni.

Le spalle del vaso sono decorate della consueta
ornamentazione a foglie.

Disegno mediocre, parzialmente reso a tratti incisi.
Generalmente i piedi delle persone si confondono col
fascione nero sul quale è impostata la composizione
figurata.

13. Anfora. Inv. n. 15533 (tav. IV). Acquistata al-
l' Uffficio di esportazione. Alt. mm. 400.

In complesso ben conservata. Rotta lateralmente
e ricomposta; vi rimangono per altro delle scheggia-
ture. Coperchio di dubbia pertinenza.

È del tipo detto « a metope ». Il corpo del vaso
è, come di consueto, verniciato a nero. Su ciascuna
faccia è lasciato un ampio riquadro a fondo rosso,
contenente la figura di un giovine cavaliere con due
cavalli: cavalca su quello anteriore e trattiene con le
redini l'altro che cammina al suo fianco. In entrambe
le facce i cavalli, di profilo a destra, procedono unifor-
memente: in ciascuna il cavallo anteriore si sovrap-
pone all'altro, in modo che di questo solo per qualche
millimetro sporgono in fuori la testa e il petto; sepa-
rate appariscono poi soltanto le parti inferiori delle
Monumenti Antichi — Vol. XXIV.

gambe e le estremità delle code. In una delle facce
il cavaliere è del tutto nudo; nell'altra ha le spalle
coperte di clamide, che presenta delle zone colorate
in rosso-violaceo. Lo stesso colore è applicato alle
chiome di entrambi i cavalieri, alle criniere dei ca-
valli anteriori per una larga fascia che costeggia la
cresta e alla coda di uno dei cavalli per ciascuna
faccia. I cavalli sono di notevoli proporzioni rispetto
alle figure dei cavalieri. Vivace è il loro portamento.
11 disegno è abbastanza curato; ma, naturalmente, con-
tiene le consuete ingenuità dell'arte arcaica.

14. Anfora. Inv. 14216 (tav. IV). Acquistata all'Uf-
ficio di esportazione. Alt. mm. 500.

Rotta in molti pezzi e ricomposta, con parecchie
lacune supplite in gesso.

Per forma e sistema di decorazione simile alla pre-
cedente.

Faccia A. Ercole in lotta con il leone Ne-
meo. Nel mezzo, Ercole, di profilo a destra, in atto
di spalancare con le due mani la bocca del leone,
che gli è saltato addosso e che egli avvince a sè strin-
gendolo per la testa con il braccio sinistro. A sini-
stra del gruppo principale, Iolao con la clava di Er-
cole; a destra, Hermes, dai calzari alati e col caduceo

in mano, che si allontana voltandosi indietro. Questa

t

faccia del vaso è la più danneggiata: mancano la te-
sta di Ercole, quasi tutta quella del leone e parte
della testa di Hermes.

Faccia B. Quadriga di profilo a destra, con
guerriero in panoplia In atto di montare. A tergo di
lui. un arciere scita in berretto frigio rivolto a sini-
stra; davanti al guerriero stesso, e dietro i cavalli,
della quadriga, tre persone, tutte rivolte a sinistra;
e cioè: un guerriero, pure in panoplia, un uomo bar-
buto vestito di semplice clamide e con petaso in testa,
ma munito di due giavellotti, e un altro guerriero in
panoplia quasi tutto nascosto dal suo scudo e dalle
teste dei cavalli. La composizione figurata di questa
faccia non presenta lacune di qualche entità.

Disegno minuzioso e abbastanza curato; gli scudi
dei guerrieri, come di consueto, eseguiti a compasso.
Il colore rosso violaceo è applicato in vari punti,
come, ad esempio, alla maggior parte delle barbe
degli uomini, a qualche coda di cavallo, alle clamidi,
rese a grandi zone nere e rosse.

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