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II, RIPOSTIGLIO DEI BEOTMZI NURAGICI ni ITONTE SA n>l>\
LO
Ho anche intrapresa una breve campagna di scavi
sul molile, in mezzo alle numerose traccie di un'abi-
tazione primitiva ivi stabilita (M. a scopo di esplorare
il posto del ripostiglio, indagare se altri potessero rin-
venirsi in vicinanza di scogli e roccioni che rendono irta
la sommità del monte, ed esaminare i resti del nuraghe
che ne coronava la vetta., studiando la struttura ed i
materiali da esso contenuti, per vedere se l'osse pos-
sibile da queste indagini aver qualche luce sulla for-
mazione del ripostiglio.
menti numerosi di grossolane stoviglie di tipo nuragico,
si potrebbe desumere che essa tosse una capanna mo-
desta di abitazione, poi adibita per nascondiglio : la
necessità dello spàzio consigliò la t'orma, elittica anziché
la rotonda.
Il vaso grande che aveva ancora in parte il l'ondo,
come è indicato dalla sezione, di m. 0,60 di larghezza,
doveva avere un diametro al ventre di circa I in. per l'al-
tezza di circa I ,50: Lo dimensioni e le pareti e la pasta
argillosa, piena di elementi granitici, mostrano lafab-
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fitta** l;viffe|
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Fio. 3. — Sezione della camera contenente il ripostiglio. A destra, il vaso in terracotta.
lOifi^gno pruf. Qiarrizzo, ria ri 1 itìvu V. 11 unii.
Anzitutto potè essere accertato che il vaso conte- bricazione locale del vaso: alcune grappe in piombo,
nente il ripostiglio non era deposto semplicemente in saldale in va Hi punti del [ondo, indicano restauri resi
una buca, entro terra., ma in una cameretta, in parte necessairi da crepature verificatesi durante la cottura
appollaiata, tra gli scogli che ne l'ormavano anche per o il collocamento a posto del capace recipiente. Non si
molti tratti le pareti; le restanti pareti, fabbricate di ebbero traccie della bocca e dell'orlo, che però si può
grossi unissi con molta, terra si ergevano ancora per immaginare simile ad altri grandi ziri dilli dal Nur.
un'altezza, di un metro e mezzo a, due metri : la carne- Palmavera, di Alghero. Entro a questo vaso era un
retta, di forma elittica, aveva, il vano interno dim. 3,50 altro in terracotta che conteneva il ripostiglio ; i resti
di lunghezza e di 2 m. di larghezza : il vaso vi era de- che ne furono trovati mostrano che anch'esso era di
posto in un lato, come si vede dalla sezione (fig. 3), dimensioni abbastanza grandi. La cura con cui il ripo-
addossato nella roccia, e poiché sul pavimento della ca- stiglio venne protetto mostra l'importanza data alla
ineretta, si rinvennero nel terriccio e nelle ceneri frani- sua conservazione, e anche se la cameretta in citi esso
fu celato non fu costrutta espressamente, è certo che
nascosta la suppellettile metallica entro il duplice
(*) Notizie degli Scavi, 1918, p. 163, vaso, questo venne interrato tra pietre e muraglie e poi
II, RIPOSTIGLIO DEI BEOTMZI NURAGICI ni ITONTE SA n>l>\
LO
Ho anche intrapresa una breve campagna di scavi
sul molile, in mezzo alle numerose traccie di un'abi-
tazione primitiva ivi stabilita (M. a scopo di esplorare
il posto del ripostiglio, indagare se altri potessero rin-
venirsi in vicinanza di scogli e roccioni che rendono irta
la sommità del monte, ed esaminare i resti del nuraghe
che ne coronava la vetta., studiando la struttura ed i
materiali da esso contenuti, per vedere se l'osse pos-
sibile da queste indagini aver qualche luce sulla for-
mazione del ripostiglio.
menti numerosi di grossolane stoviglie di tipo nuragico,
si potrebbe desumere che essa tosse una capanna mo-
desta di abitazione, poi adibita per nascondiglio : la
necessità dello spàzio consigliò la t'orma, elittica anziché
la rotonda.
Il vaso grande che aveva ancora in parte il l'ondo,
come è indicato dalla sezione, di m. 0,60 di larghezza,
doveva avere un diametro al ventre di circa I in. per l'al-
tezza di circa I ,50: Lo dimensioni e le pareti e la pasta
argillosa, piena di elementi granitici, mostrano lafab-
lÉlÉS
fitta** l;viffe|
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|__■_l — -—c^j__. . ■---—j--■ — ■ » ' j In^tTV
Fio. 3. — Sezione della camera contenente il ripostiglio. A destra, il vaso in terracotta.
lOifi^gno pruf. Qiarrizzo, ria ri 1 itìvu V. 11 unii.
Anzitutto potè essere accertato che il vaso conte- bricazione locale del vaso: alcune grappe in piombo,
nente il ripostiglio non era deposto semplicemente in saldale in va Hi punti del [ondo, indicano restauri resi
una buca, entro terra., ma in una cameretta, in parte necessairi da crepature verificatesi durante la cottura
appollaiata, tra gli scogli che ne l'ormavano anche per o il collocamento a posto del capace recipiente. Non si
molti tratti le pareti; le restanti pareti, fabbricate di ebbero traccie della bocca e dell'orlo, che però si può
grossi unissi con molta, terra si ergevano ancora per immaginare simile ad altri grandi ziri dilli dal Nur.
un'altezza, di un metro e mezzo a, due metri : la carne- Palmavera, di Alghero. Entro a questo vaso era un
retta, di forma elittica, aveva, il vano interno dim. 3,50 altro in terracotta che conteneva il ripostiglio ; i resti
di lunghezza e di 2 m. di larghezza : il vaso vi era de- che ne furono trovati mostrano che anch'esso era di
posto in un lato, come si vede dalla sezione (fig. 3), dimensioni abbastanza grandi. La cura con cui il ripo-
addossato nella roccia, e poiché sul pavimento della ca- stiglio venne protetto mostra l'importanza data alla
ineretta, si rinvennero nel terriccio e nelle ceneri frani- sua conservazione, e anche se la cameretta in citi esso
fu celato non fu costrutta espressamente, è certo che
nascosta la suppellettile metallica entro il duplice
(*) Notizie degli Scavi, 1918, p. 163, vaso, questo venne interrato tra pietre e muraglie e poi