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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Orsi, Paolo: Megara Hyblaea: 1917-1921; villaggio neolitico e tempio greco arcaico, e di taluni singolarissimi vasi di Paternò
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0065

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121

MEGARA

HYBLAEA

122

*
* *

Così la campagna del 1918 chiarì perfettamente
quello che nel 1917 era apparsa come vaga congettura.
Noi abbiamo seguito per un centinaio di metro un fosso
scavato a viva forza nella roccia, che formava il fondale
alla terrazza; esso ha una larghezza molto oscillante da
ni. 3,00 sino ad un minimo di m. 1,70. Così è molto
varia la sua profondità'; in un punto, il meglio esplorato,
risultò di m. 4,10 dal piano attuale : in tutti gli altri
supera sempre i ni. 2,50 pur non avendo toccato il l'ondo.
Nella cinta del villaggio di Stentinello le larghezze oscil-
lano da m. 2,50 a m. 3,00, e la profondità da m. 1,75
a m. 3.00 (Notizie Scavi, 1912, pag. 357). Come a Sten-
tinello, anche qui il fosso era incoronato nella parte
interna sempre, talvolta anche nella esterna., da un
muro, di cui a. Stentinello per la tenuità dello strato
terroso rimasero superstiti esigue tracce. Ma se è a ri-
tenere che quello esterno servisse a, frenare le terre
trasbordanti dal ciglio, l'intero era invece di carattere
militare, e lo dice il suo rilevante spessore (ni. 1,70 a
m. 2,00 e forse anche qualche cosa di più), a. cui doveva
rispondere una congrua altezza. Così vengono in luce
sempre nuovi elementi, per la ricostruzione di questa
singolare civiltà stcntinellese, e delle sue attitudini
tectoniche, la cui capacità desta stupore in una civiltà
cotanto remota e così primordiale. 1 .neolitici di Sten-
tinello furono in grado di scavare, con opera lenta e
tenace, e col solo sussidio di legni duri acuminati e
di grossi ciottoli fluviali di rocce consistenti, il l'osso
che cingeva i loro villaggi, per guardarli dalle fiere e
dalle tribù nemiche : non solo : ma. essi eostruirono
anche un argine in muratura, cioè una, vera cerchia di
mura, primordiali.

Ed ora passiamo all'altro quesito, dell'andamento
del fosso e della forma, che per esso veniva ad assu-
mere il villaggio dal medesimo circoscritto. Dai quasi
100 in. di esso a brevi intermittenze esplorato, e dili-
gentemente riportato sul terreno da R. Carta, è venuta
fuori una linea, che non è nè retta, nò curva, ma tenua-
mente serpeggiante con lievi sinuosità. Allo stato at-
tualo della ricerca non siamo ancora in grado di definire
la forma del villaggio, che non era ne quadrato, nè
circolare, ma probabilmente a perimetro curvilineo
irregolare. A Stentinello invece la. forma era lieve-
mente ellittica, incerta a Matrensa, poligonale a Mursia

di Pantelleria, dove del resto la configurazione del
suolo roccioso imponeva un disegno peculiare. Sarà ri-
servato ad ulteriori campagne di definire l'andamento
del vallo e quindi di precisare la forma anche dell'abi-
tato megarese.

Per ora accontentiamoci di aver constatata, hi pre-
senza di un villaggio neolitico, munito di fossa e di
muro rudimentali, prova precisa di un sistema di coa-
bitazione, o di synccismo di quelle tribù neolitiche,
le quali con rudi opere militari (certo in Sicilia, e forse
anche in Italia,i più antichi documenti del genere) prov-
vedevano alla difesa della collettività sociale. A Stenti-
nello ed a Megara noi abbiamo le forme in germe o pri-
mordiali, di quello che fu poi il villaggio palafittici) per
gli Italici, la nóXig per i Greci, la urbs dei Latini.
Fattore questo di straordinaria importanza, ove si
ponga mente all'età remota, puramente neolitica, a, cui
il villaggio risale, e se si consideri che ancora sì poco
conosciamo del avvuixifffióg dei Siculi del I periodo,
avanzati in ordine di tempo, e ben poco di civiltà sui
neolitici di Stentinello. Molto ancora resta a l'are a Me-
gara per fissare, se sarà possibile, il perimetro del vil-
laggio. Ed un altro compito dovranno aver tli mira
le future indagini, quello cioè di scoprire la necropoli.
Mentre oggi conosciamo a migliaia, i sepolcri specifica-
mente siculi delle tre fasi di (niella civiltà, forse non ne
conosciamo ancora uno, che con matematica, preci-
sione vada assegnato ai neolitici di Stentinello. Invano
ho cercata la necropoli a Stentinello, invano a Megara.
A parte mille altre considerazioni d'indole scientifica,
è stato sempre mio ardente desiderio di poter mettere
le mani su qualche gruppo di codesti sepolcri, per la
vaghissima ceramica ad impressioni, che dovrebbero
racchiudere. Ma anche per Megara le prospettive di
tale scoperta sono eccissivamente scarse. La necropoli
doveva trovarsi non guari discosta dall'abitato, e dopo
gli assennati e sagaci studi dei due Cafici (r) io sono

(!) I due fratelli Calici, ed in particolare Corrado ('.. sono
veramente benemeriti per i loro profondi si udì sulla ceramicaela
civiltà di Stentinello. Iòssi hanno luminosamente dimostrato, che
idi Stentinellesi inumavano i loro morti entro cassette, ed in
ogni inodd non conoscevano il sepolcro a l'orno. Cfr. Cor. l'alici.
Conrlributi allo studio del neolitico siciliano (in BùUettirio. 1915),
pag. 20, n. .6, dell'estratto ; Ipp. Cafici, Vaso neolit. «/ osserva-
zioni sommarie sulla più antica coltura preistorica della Sicilia (in
Rendiconti Lincei, 1916), pag. 13 sgg .
 
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