Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (27.1921)

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MEGARA HYBLAEA

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logo apparivano all'esterno; c) che la larghezza tra le pati alla precedente distruzione, ci hanno dato il limite

due perpendicolari dei muri fu di m. 2,80, mentre quella orientale del tempio. E naturale che qui sia scomparsa

del fosso tagliato a viva forza non superava, i m. 1,30 ogni traccia, della maceria preistorica. Li bocca del

(sic). Anche qui dalla colmata, si trasse il materiale fosso, tra le due pareti di esso tornava ad essere ampia,

consueto, in modica quantità, e senza, che tra, esso vi in quanto aveva, una luce di m.3,20; ma può anche

fosse venm pezzo di speciale riguardo. darsi che essa sia stata dai Greci un pochino allargata,

Saggio V. Fatto un altro spostamento verso le- per calarvi i massi poderósi. Chiaro è altresì, come

vante di m. 13 y2 qui pure si conseguirono analoghi dovendo noi conservare questo prezioso avanzo, non

risultati. Appena bene avvistato il fosso, si riconobbe siasi potuto procedere al vuotamento anche parziale

che il suo asse accennava a nord ; la sezione della bocca, della, cavità sottostante.

prodotta a fig 3 dimostra come anche qui esso Fosse eo- Saggio Vili. Esso viene a caliere nell'interno del

ronato di muro da ambo i lati, ma quello interno di mag- tempio, e si presumeva coincidesse col muro perime-

giore spessore aveva carattere veramente militare, trale occidentale della cella. Si constatò in realtà un-

mentre l'esterno, più basso in origine e meno spesso, che qui la presenza del fosso, ma non se ne spinse avanti

avrà servito a frenare il banco di terra sovrastante la esplorazione.

alla roccia. L'apertura fra la verticale dei due muri Saggio IX. Con questo usciamo dal perimetro tem-
idi m. 2,80, e si restringe a soli in. 1,70 tra le pareti di piare da! lato di uccidenti': qui pure venne avvistato i!
roccia, che qui è resistente e compatta. La necessità di fosso, che aveva m. 2,80 di larghezza, e si segnalavano
affrettare il lavoro non ci consentì anche qui di scendere tracce del muro in secco sul ciglione settent rionale di
oltre i rn. 2,50; la colmata diede il materiale consunto. esso. Da, notare che il l'osso accenna ad una decisa

Saggio VI. Fu questo l'estremo saggio aperto dal lato piega verso NNO.
di levante; esso diede risultati presso a poco analoghi A'. Con quest'ultima trincea si usci anche

ai precedenti. L'accenno del movimento in salita verso dal perimetro del mandorleto: ed anche qui si segnalò

nord si accentua sempre più. il fosso roccioso con dm. di ni. 2,80, ma, senza traccia

Saggio VII. Questa trincea coincideva colla peri- del muro in secco, asportato,
stosi orientale del tempio greco, ed aprendola si volle Saggio II. Una bella sezione attraverso tutto il lato
indagare quali provvedimenti avessero adottato i Greci, corto del tempio venne condotta nel primo terzo oriol-
ai fine di robustare le fondazioni del loro edificio, che tale di esso e fu messa in evidenza, la incassatura nella
qui doveva necessariamente adagiarsi sul fossato neoli- roccia spianata, per l'innesto della, peristasì settentrio-
tico. Di fatto lo scavo non tardò a rivelarci che in que- naie e meridionale. Il muro settentrionale della cella
sto punto la bocca della fossa tra le due pareti rocciose ebbe pure il suo incasso nella, roccia, ma non così quello
era stata dai Greci conguagliata mediante una pia- meridionale. Dui pure saltò fuori il l'osso roccioso, con
tea di dieci poderosi lastroni (superficie complessiva luce di ni. 2,50, e venne seguito lino ;i m. 2,ti;) di prof.,
m. 3,25X2,80 con uno spessore dim. 0,43), adagiati so- coi soliti risultati. Della maceria non vi era più traccia,
pra un selciato artificiale, i quali, miracolosamente scam- perchè soppressa dai Greci.