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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 27.1921

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Orsi, Paolo: Megara Hyblaea: 1917-1921; villaggio neolitico e tempio greco arcaico, e di taluni singolarissimi vasi di Paternò
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https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0094
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.179

MEGÀRA HYBLAEA

L80

commesse e disposte ad assise ; esse hanno una altezza
di cm. 7-10, ed una profondità di cm. 15-18. Veggansi
a fig. 19 i due prospetti, interno ed esterno, di questo
muro orientale. Il muro di nord è invece formato di
pezzame minore, accuratamente commesso, ma non
come quello di levante.

Una grande trincea interna mi ha fatto conoscere
il suolo antico a cm. 70 dall'attuale, ed è formalo
da un battuto di segatura di arenaria, appoggiata al

Frn. 20.

fondo alluvionale. Tutto il materiale ceramico rinve-
nuto entro la casa è arcaico (corinzio, grezzo, scarso
quello a vernice nera ; vasellame di cucina, qualche
piramidetta ed ossami dei pasti). Tutto induce a cre-
dere trattarsi di una casa anteriore alla distruzione
del 482, la quale non subì ulteriore riattamenti. Ma
poiché non si può concepire una casa greca, anche ar-
caica, ad un ambiente solo, nel quale convivessero uomini
e donne promiscuamente, si facesse cucina età, con-
viene ritenere che altri ambienti fossero contigui, seb-
bene ne manchino gli attacchi, tranne nel cantonale
sud-ovest, dove si vede il principio di un'altra fabbrica,
i cui muri vennero asportati. Ma poiché le constatazioni
di fatto danno questi risultati, reputo fuor di luogo
dissertare qui sulla forma della casa greca arcaica, sui
suoi ambienti e su altre cose.

Se questa vecchia casa dopo il 482 non venne più
abitata, vi fu invece dopo parecchio tempo installato
un sepolcro a fossa i. m. 1,65 protetta da due paia di
tegole a cappuccina ; esso racchiudeva, uno scheletro
di giovanetto col cranio a sud ; verso il ginocchio destro
giaceva uno specchio circolare di lamina assai sottile
di rame (dm. mm. 117) con 4 appendici (cfr. fig. 20),
ancora terso in una delle faccio. Nell'angolo sud-est
v'era un fiaschetta a fuso «rezzo, che ci assicura risalire
il sepolcro tra fine IV ed inizio II sec. a. C. Va altresì
ricordato, che i tegoli a A erano tenuti a posto da
piccoli conci di arenaria, tratti dalla casa in rovina.
Un'altra deposizione tarda ebbe luogo all'angolo sud-est
della casa, rompendo un muretto in continuazione

Fio. 21.

ad essa, per installarvi un nudo cadavere disteso nella
terra col cranio ad ovest.

Infine, all'esterno dell'angolo sud-est venni1 no-
tato un pozzo, scavato per un m. nella roccia e poi so-
speso. Tra gli oggetti raccolti nel movimento delle
terre merita ricordo una scure da guerra o mazzapic-
chio in ferro, à^tvrj (fig. 21), a coda e picchio, 1. cm. 20,
certamente antico, sebbene poi sia meno facile preci-
sarne il secolo.

Se la casa è sicuramente arcaica, i due sepolcri
vanno riferiti ai pochi villici, che nel sec. IV e III abi-
tavano 0 suolo della abbandonata città ; di essi si ebbe
traccia anche nella grande necropoli (1).

P. ORSf.

(x) Cavallari & Orsi, Megara Hyhlaea, cui. 118, scp. 8 ; col.
144, scp. (il). Questi due sepolcri contengono invasioni ili line sec.
V e del 111. Della pochezza della popolazione rimasta nel suolo
della città, per coltivarvi la, terra, è prova appunto questa cir-
costanza, clic essa min possedeva un sepolcreto ma inumava
i unirti a casaccio, qua e la.
 
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