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FIDIA IN ETRURIA

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lignotea e fidiaca (J) - appartiene tipologicamente alla possa risalire proprio all'arte di Fidia, perchè ce ne
famiglia delle Erinni e delle Lase. Anzi con queste offre un sintomatico riscontro il torso femminile (Ann-
ultime essa mostra una maggiore affinità per le ali che trite o Nereide ?), proveniente dal frontone Ovest del
ha sul dorso. E non si tratta soltanto di generiche coiti- Parthenone ed ora nel British Museum (fig. 28) Del
cidenze stilistiche, ma con ogni probabilità di apo- resto, anche nelle altre figure femminili dei due frontoni,
grafi derivati da un unico archetipo di carattere così riccamente panneggiate in lunghe ed ampie vesti
pittorica. dalle molteplici pieghe - e prescindendo dalle loro pose

Fig. 27. — Particolare della oenochoe Vagliasindi di Randazzó, col mito di Fineo :
Boreade nell'atto di catturare una delle Arpie.

Il particolare tutto etrusco della doppia arricciatura che talvolta offrono un parallelismo perfetto con figure
della veste alla cintola nelle Lase, che fa risaltare mag- dipinte (cfr. per esempio le Erinni dormenti sul citato

giormente le forme e la libertà del torace, io credo che vaso di Oreste e il gruppo delle Moire del frontone Est

_ del Parthenone) - vibra lo stesso ritmo artistico che

notammo nelle rappresentazioni dei fantastici perso-
fregio della cella, ma sino nei frontoni del Parthenone; e nello _

scudo, a giudicare dal frammento Strangford. Fidia aveva in- na§'S'Ì sopra esaminati ( ).

tradotto nella scultura la maniera di disporre le figure, propria

di Polignoto ». -

Questa, più che ipotesi certezza, la quale ora già stata rico-
nosciuta dal Robert (cfr. Die Marathonsclilacht, pag. 48), ottiene (*) Cfr. Collignon, Partii., pag. 107, fig. 63 ; Michaelis, Parili.,

ora una nuova conferma da quanto diremo fra poco circa taluni Atlante tav. 8, n. 18 : donde è tolta la nostra fig. 28.
motivi peculiari, che ricorrono sostanzialmente uguali nella pittura (2) II Milani, descrivendo le Erinni - o meglio le Lase - fram-

e nella scultura, sia in Grecia che in Btruria, in dipendenza dalla mentane, in terracotta, del frontone lunense dei Niobidi (Mus.

sfera artistica che ci interessa. Ital. citato, pag. 110, tav. VI-2), vestite del consueto chitone

(') Cfr. E. Galli, Riflessi della grande arte svi sarcofago di senza maniche, sostenuto a diploidion da una zona legata a due

Torre San Severo, in Boll, di Storia Patria per VUmbria, XXIV, tiracche incrociantisi in mezzo al seno, così da dar loro l'aspetto

fase. I, n. 02, pag. 11 sgg. dell'estratto. caratteristico di cacciatoci o di Amazzoni, ammetteva che « la
 
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