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Bartoli, Alfonso: Gli horrea agrippiana e la diaconia di San Teodoro
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.12551#0231
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li LA DIACONIA DI SAN TEODORO
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piana ? A chi appartenevano questi, chi ne aveva cura
nei primi secoli del medio evo ?
Occorre risalire all'età antica : gli Agrippiana fu-
rono horrea di Stato o privati ?
Le scarse fonti non dàino una risposta diretta ;
ma la iscrizione del Genius Horreorum Agrippianorurn
degli Agrippiana. Ma l'ipotesi non è sufficiente: resta
a spiegare perchè sia stato necessario annientare i
locali degli Agrippiana, già di per sè così vasti, e come
tali ampliamenti dopo il V secolo si siano continuati - e
risulta dall'esame delle strutture - per tre o quattro
secoli. Per la soluzione occorre estendere le nostre ri-
Fig. 9.
porge un buon indizio : in essa i dedicanti si qualifi-
cano immunes. La immunitas era privilegio dei nego-
tiatores qui annonam Urbis adiuvant^).
Dunque gli Agrippiana appartenevano nell'età im-
periale all'amministrazione statale dell'annona ; erano
cioè horrea publica e ne troveremo poi un altro argo-
mento a conferma.
Parrebbe quindi che i quesiti, che ci siamo propo-
sti, possano essere risolti con l'ipotesi che l'amministra-
zione bizantina e il governo gotico abbiano continuato
a provvedere alla conservazione e al funzionamento
Q) Dig. L. G, 3.
Monumenti Antichi — Vol. XXVII.
cerche oltre i limiti della cohors, che abbiamo esaminata,
e trarre partito da un edificio cristiano: la prossima
chiesa di S. Teodoro.
*
* *
Sull'origine di S. Teodoro i descrittori delle chiese
romane presentano le piii disparate congetture ; ma tutti
si accordano nel ritenerlo un tempio antico adattato al
culto cristiano. Tale opinione se era in qualche modo
sostenibile dai vecchi antiquari, si sarebbe dovuta asso-
lutamente abbandonare dopo il 1885, da quando cioè
il Lanciani aveva rimesso al posto i più volte citati
frammenti 37 e 86 della Forma Urbis severiana ; i quali
mostrano che gli horrea Agrippiana occupano tutta la
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piana ? A chi appartenevano questi, chi ne aveva cura
nei primi secoli del medio evo ?
Occorre risalire all'età antica : gli Agrippiana fu-
rono horrea di Stato o privati ?
Le scarse fonti non dàino una risposta diretta ;
ma la iscrizione del Genius Horreorum Agrippianorurn
degli Agrippiana. Ma l'ipotesi non è sufficiente: resta
a spiegare perchè sia stato necessario annientare i
locali degli Agrippiana, già di per sè così vasti, e come
tali ampliamenti dopo il V secolo si siano continuati - e
risulta dall'esame delle strutture - per tre o quattro
secoli. Per la soluzione occorre estendere le nostre ri-
Fig. 9.
porge un buon indizio : in essa i dedicanti si qualifi-
cano immunes. La immunitas era privilegio dei nego-
tiatores qui annonam Urbis adiuvant^).
Dunque gli Agrippiana appartenevano nell'età im-
periale all'amministrazione statale dell'annona ; erano
cioè horrea publica e ne troveremo poi un altro argo-
mento a conferma.
Parrebbe quindi che i quesiti, che ci siamo propo-
sti, possano essere risolti con l'ipotesi che l'amministra-
zione bizantina e il governo gotico abbiano continuato
a provvedere alla conservazione e al funzionamento
Q) Dig. L. G, 3.
Monumenti Antichi — Vol. XXVII.
cerche oltre i limiti della cohors, che abbiamo esaminata,
e trarre partito da un edificio cristiano: la prossima
chiesa di S. Teodoro.
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Sull'origine di S. Teodoro i descrittori delle chiese
romane presentano le piii disparate congetture ; ma tutti
si accordano nel ritenerlo un tempio antico adattato al
culto cristiano. Tale opinione se era in qualche modo
sostenibile dai vecchi antiquari, si sarebbe dovuta asso-
lutamente abbandonare dopo il 1885, da quando cioè
il Lanciani aveva rimesso al posto i più volte citati
frammenti 37 e 86 della Forma Urbis severiana ; i quali
mostrano che gli horrea Agrippiana occupano tutta la
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