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LIS TKRME ROMANE 1)1 MASS A CIUCCO LI

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Nel descrivere le varie parti dell'edificio, seguendo
la pianta planimetrica, incominceremo dai ruderi
che si trovano nel lato sud, poiché, con tutta proba-
bilità, su questo lato doveva trovarsi l'ingresso prin-
cipale delle terme.

Si presentano anzitutto le fondazioni di una vasta
sala (tav. I, A) di pianta rettangolare (ni. 7,40 per
m. 8,60), che dalla parte di mezzogiorno è limitata
dal muro perimetrale dell'edificio nel suo adattamento
più recente. Rimuovendo il terreno di colmatura delle
fondazioni si è ritrovata la base di un altro muro più
interno, parallelo al precedente (spess. m. 0,86), che
sembra più antico, e potrebbe coincidere con il muro
perimetrale che limitava a mezzogiorno la costru-
zione primitiva. Del pavimento di questa sala non
resta alcun vestigio ; ma la presenza di alcune tessere
di pietra, di colore bianco, scoperte nella colmatura,
induce a pensare che questo fosse ad opus tessellatum.
Nel muro perimetrale più recente non rimane alcuna
traccia dell'ingresso a detta sala dall'esterno, essendo
la parte conservata limitata alle pure fondazioni.

Ad oriente di questa sala, verso il ripiano del nin-
feo, vi è un'altra stanza (tav. I, B) di pianta ret-
tangolare (m. 4,60 per m. 5,60) con due porte di co-
municazione, delle quali si conserva l'impostazione
inferiore delle ante (largii, m. 1,50): il muro di mez-
zogiorno corrisponde al muro perimetrale dell'edi-
ficio, e quello di levante non è che il muro di sostru-
zione del ripiano del ninfeo, il (piale, da questo lato,
è stato spostato più a monte rispetto alla linea pri-
mitiva, con riduzione della superficie del ripiano stesso,
in un rifacimento seriore resosi forse necessario in
seguito a qualche frana. Infatti sull'angolo sud-est,
di là dal muro di sostruzione, troviamo un piccolo
arco a vòlta, costrutto evidentemente a sostegno del
ripiano del ninfeo. H pavimento di detta stanza do-
veva essere simile a quello della sala precedente, e cioè
ad opus tessellatum, avendo ritrovalo numerose tes-
sere di pietra, di colore bianco e nero, in mezzo al ter-
reno di riempimento delle fondazioni.

A nord di tale stanza esiste un piccolo corridoio per
il quale dalla sala d'ingresso si passava alla scala che sa-
liva sul ripiano del ninfeo (tav. I, C). Detto corridoio
era pure in comunicazione con la stanza precedente.

La scala che sale al ninfeo (tav. I, D) fiancheggia
il muro di sostegno del ripiano : la sua costruzione

deve risalire a quel rimaneggiamento del ripiano del
ninfeo, che abbiamo già notato, ed anzi la sua larghezza
(m. 1,30) sembra corrispondere allo spostamento effet-
tuatosi nel muro di sostruzione. La disposizione della
seconda scala nel lato nord indurrebbe a credere che
similmente impostata fosse la scala primitiva anche
nel lato sud, e cioè,perpendicolare al muro di sostru-
zione. Della scala più recente rimangono solo i gra-
dini inferiori (dimens. : alt. m. 0,18; largh. m. 0,26).

Dalla sàia di ingresso, verso il lato nord, si passa in
una piccola stanza, di pianta rettangolare (ni. 3 per
m. 4,40), che deve aver servito di vestibolo al grande
salone centrale delle terme, trovandosi in corrispon-
denza con l'ingresso principale di detto salone (tav.
I, E). In questo vestibolo si conservano i muri fino
ad una discreta elevazione, e le pareti presentano nella
parte superiore tracce del rivestimento a sottili lastre
(crustae) di marmo fior di persico; il pavimento, inte-
ramente distrutto, era formato, nel substrato infe-
riore, ad opus testaeeum, e superiormente ad opus tes-
sellatum in bianco e nero.

Tra detto vestibolo, il corridoio, e la scala, è ubi-
cata una piccola stanza rettangolare, delle medesime
dimensioni del vestibolo, alla quale forse si accedeva
dal corridoio della scala (tav. I, F). Su tale stanza si
apriva uno dei grandi finestroni laterali della cella
frigida/ria. 11 pavimento, ora distrutto, era formato,
come nel vestibolo, di un substrato a opus testaeeum
e sopra rivestito ad opus tessellatum in bianco e nero.
Nel terreno di riempimento delle fondazioni si trova-
rono dei conglomerati a piccoli mattoni ad opus spi-
catum, appartenenti, con tutta probabilità, alla vòlta
franata. Mescolate alle tessere di pietra del pavi-
mento si rinvennero delle piccole tessere di pasta vi-
trea, di vari colori, che fanno pensare ad una incrusiatio
ad opus musivum delle pareti o piuttosto della vòlta.

Ad occidente del vestibolo, in relazione con la
parte centrale dell'edificio, è ubicata un'altra stanza
di pianta rettangolare, delle medesime dimensioni
(tav. I, G). Tale stanza era in comunicazione con il
salone centrale, ma dava altresì in un corridoio che,
come vedremo a suo luogo, doveva servire di vesti-
bolo alla cella calvlaria.

Passiamo ora ad esaminare la parte centrale del-
l'edificio delle terme che, per la sua ubicazione e strut-
tura,, costituisce l'ossatura principale della costruzione
 
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