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LAMINE DI BRONZO FIGURATE A SBALZO
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rivali dall'arte ionica, associato allo scudo ovale con
xéyxQÓ>iiaxa ('): similmente lo notiamo nei prodotti
summenzionati della bronzistica etrusca sotto il riflesso
dei modelli ionici.
La lancia, che sostiene il personaggio barbato di de-
stra, ha la cuspide a foglia di lauro, fornita di nervatura,
e risponde alla <$óqv xa^x'iQ£? omerica, simile per
tipo alle lance di cui sono armati i guerrieri delle stele
*
* *
La seconda lamina Ferrimi (tav. I. 2) olire sbalzata
una scena figurata ancor più interessante della prima,
nonostante lo stato lacunoso che ne rende impossibile
l'integrazione (m. 0,315 X 0,18). Sul lato destro si
intravvedono le vestigia di una figura alata, di grandi
dimensioni, disgraziatamente mancante della parte su-
funerarie etnische e dei vasi di bucchero. La lancia è
l'arma caratteristica di Achille, che il culto verso l'eroe
teneva custodita e venerata a Phaselis, come la spada,
l'arma di Meninone, era venerata in Nikomedeia(Paus.
III. :J. 8) (*).
Infine anche lo scettro, che regge l'altro personag-
gio di sinistra in perfetta corrispondenza con la lancia,
presenta una forma di terminale che si nota con fre-
quenza in figurazioni di vasi dipinti in stile ionico.
I1) Ricorderemo ad esempio le armature il i Menelao e ili Eu-
l'orho sul piatto di Camiros (Sdlssmann, La nécrop. de Camifos,
tav. LUI : PerrotrChipiez, <ip cit, IX, pag. 432, fig. 221), quella
di Achille in agguato contro Tri ilo sul vaso di Timonidas ( Alfa n.
Mitt.. XXX. 190ó, tav. Vili) e nel dipinto della tomba tarqui-
niese dei Tori.
Ci Cfr. Pfistor, Der Reliquienkult in Allertimi, in Relig.
Vera. un4 Yorarh:, V, pag. 506,
periore del corpo, concepita, in atto di volare, coinè si
può desumere dai resti dell'ala destra spiegata. La figura
dalle poche tracce che rimangono del seno appare mu-
liebre ; ed è rappresentata, con la parte superiore del
corpo quasi di prospetto e la parte inferiore di pieno
profilo, secondo il consueto schema arcaico del movi-
mento in corsa, con la gamba destra in avanti ripiegata,
al ginocchio e la sinistra arretrata. Sotto al braccio de-
stro essa tiene stretto al fianco un personaggio, di minu-
scole proporzioni, dall'aspetto giovanile imberbe, con
la chioma raccolta lungo la schiena in quella speciale
acconciatura orientale con ondulazioni a strati orizzon-
tali regolari e paralleli (etagenperiirkr) : la rigidità del
corpo, le braccia parallelamente penzoloni indicano con
chiarezza che il personaggio è morto. La figura, vola verso
sinistra, e sembra stia per raggiungere La mèta del suo
volo. Le sta dinanzi una figura maschile, di minori prò-
LAMINE DI BRONZO FIGURATE A SBALZO
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rivali dall'arte ionica, associato allo scudo ovale con
xéyxQÓ>iiaxa ('): similmente lo notiamo nei prodotti
summenzionati della bronzistica etrusca sotto il riflesso
dei modelli ionici.
La lancia, che sostiene il personaggio barbato di de-
stra, ha la cuspide a foglia di lauro, fornita di nervatura,
e risponde alla <$óqv xa^x'iQ£? omerica, simile per
tipo alle lance di cui sono armati i guerrieri delle stele
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La seconda lamina Ferrimi (tav. I. 2) olire sbalzata
una scena figurata ancor più interessante della prima,
nonostante lo stato lacunoso che ne rende impossibile
l'integrazione (m. 0,315 X 0,18). Sul lato destro si
intravvedono le vestigia di una figura alata, di grandi
dimensioni, disgraziatamente mancante della parte su-
funerarie etnische e dei vasi di bucchero. La lancia è
l'arma caratteristica di Achille, che il culto verso l'eroe
teneva custodita e venerata a Phaselis, come la spada,
l'arma di Meninone, era venerata in Nikomedeia(Paus.
III. :J. 8) (*).
Infine anche lo scettro, che regge l'altro personag-
gio di sinistra in perfetta corrispondenza con la lancia,
presenta una forma di terminale che si nota con fre-
quenza in figurazioni di vasi dipinti in stile ionico.
I1) Ricorderemo ad esempio le armature il i Menelao e ili Eu-
l'orho sul piatto di Camiros (Sdlssmann, La nécrop. de Camifos,
tav. LUI : PerrotrChipiez, <ip cit, IX, pag. 432, fig. 221), quella
di Achille in agguato contro Tri ilo sul vaso di Timonidas ( Alfa n.
Mitt.. XXX. 190ó, tav. Vili) e nel dipinto della tomba tarqui-
niese dei Tori.
Ci Cfr. Pfistor, Der Reliquienkult in Allertimi, in Relig.
Vera. un4 Yorarh:, V, pag. 506,
periore del corpo, concepita, in atto di volare, coinè si
può desumere dai resti dell'ala destra spiegata. La figura
dalle poche tracce che rimangono del seno appare mu-
liebre ; ed è rappresentata, con la parte superiore del
corpo quasi di prospetto e la parte inferiore di pieno
profilo, secondo il consueto schema arcaico del movi-
mento in corsa, con la gamba destra in avanti ripiegata,
al ginocchio e la sinistra arretrata. Sotto al braccio de-
stro essa tiene stretto al fianco un personaggio, di minu-
scole proporzioni, dall'aspetto giovanile imberbe, con
la chioma raccolta lungo la schiena in quella speciale
acconciatura orientale con ondulazioni a strati orizzon-
tali regolari e paralleli (etagenperiirkr) : la rigidità del
corpo, le braccia parallelamente penzoloni indicano con
chiarezza che il personaggio è morto. La figura, vola verso
sinistra, e sembra stia per raggiungere La mèta del suo
volo. Le sta dinanzi una figura maschile, di minori prò-