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AL VIALE MANZONI IN ROMA

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assai limitata dell'artista si dimostra anche c soprat-
tutto nel disegno delle estremità, rigide e legnose, e
nel panneggio, troppo sommario e duro, del manto.
La sintesi del nostro esame si è che le pitture dei due
Cubicoli appartengano effettivamente a due mani di-
verse, ma che essendo state prima eseguite le pitture
del Cubicolo inferiore, l'altro artista, colpito di legit-
tima ammirazione per la eccellenza di quelle, siasi
attardato a considerarle lungamente prima di accin-
gersi al lavoro ed abbia quindi riecheggiato, più o meno
inconsciamente, nell'opera sua, lo stile e i motivi del
suo predecessore. In conclusione si può ritenere che
le pitture del Cubicolo superiore siano di mano di un
discepolo o aiuto del maestro del Cubicolo inferiore A.

Nò l'uno nò l'altro dei detti artisti presenta somi-
glianze notevoli con gli ordinari pittori di ambienti
cemeteriali. Chi rientra invece in cotesta modesta ca-
tegoria d'artisti, è il pittore che ebbe a decorare il cu-
bicolo inferiore 7)', con relativo vestibolo. Questo ar-
tista decoratore, come un qualsiasi decoratore di ap-
partamenti di affitto, non si preoccupa che di scom-
partire nella maniera più larga possibile, mediante
riquadrature, la superfìcie da decorare. Egli s'indugia
con una certa predilezione a trattare motivi floreali
e animali stilizzati e fa un uso abbastanza parsimo-
nioso della figura umana. Il trattamento di questa
si riduce poi a pochissimi schemi ; ha la prevalenza lo
schema di tutti il più semplice e facile: lo schema, cioè,
della figura in piedi di fronte. Le figure semisdraiate
sono anch'esse la ripetizione vieta e grossolana di
schemi di repertorio tolti a prestito dalla grande
arte. I personaggi sono generalmente isolati e senza
espressione nei tratti troppo sommali dei volti, e solo
definiti da rari e semplici attributi che si ripetono
fino alla sazietà. Nell'isolamento dei personaggi, im-
possibile è l'azione veramente sentita ; e là dove azione
vuol essere, non si veggono che figure giustapposte
senz'alcun intimo nesso. Le superfici stesse dei quadri
sono talora mal calcolate, -come nelle pareti di fondo
degli arcosoli, dove un numero eccessivo di figure si
accalca in uno spazio troppo ristretto. Onde le figure
si pigiano e si ostacolano a vicenda, pur restando
rigorosamente nello schema che occupa il minore
spazio possibile, lo schema frontale.

Non si può tuttavia escludere chi1 anche questo
artista decoratore abbia risentito l'influsso artistico

del maestro del Cubicolo di fronte. Certo è che il si-
stema di riquadratura della vòlta della camera, e me-
glio ancora quello della vòlta del vestibolo (fig. 39),
ripete così nelle grandi linee, come nei particolari
anche minuti, le riquadrature delle vòlte del Cubicolo
di fronte (fig. 23), dove già si veggono comparire i
personaggi in piedi su calici di fiori stilizzati. Oltre
una grande inferiorità di stile, il Cubicolo B presenta
nelle pitture una inferiorità notevole di tecnica. Le
riquadrature sono eseguite senza più l'aiuto del lavoro
preparatorio, come il solco graffito sull'intonaco
umido (y). Anche questo importante indizio di de-
cadenza dell'arte ci consiglierebbe di collocare la
decorazione del Cubicolo B a una certa distanza di
tempo, sia pure soltanto di pochi anni, dalla de-
corazione dell'altro.

Rimane il piccolo arcosolio della galleria dipendente
dal Cubicolo B. La decorazione così esterna come in-
terna di esso non manca di oflrirci motivi nuovi e
decorativamente interessanti. Nel sistema di riqua-
dratura dell'archivolto, anche qui rigorosamente geo-
metrico, a motivi ornamentali e figurativi di un reper-
torio diverso si intrecciano motivi dello stesso reper-
torio di cui ha fatto uso il maestro del Cubicolo supe-
riore; tale il gruppo dell'ippocampo natante di con-
serva con la pistrice. Lo stile è però qui ancora più
sommario e scadente, a giudicare almeno dal trat-
tamento della figura umana, a pennellate larghe e
diritte, con radi e falsi effetti di chiaroscuro. E certo,
per i detti caratteri, che l'artista decoratore del pic-
colo arcosolio in galleria è non soltanto diverso, ma
forse anche di qualche decennio posteriore a quello
del vano superiore. Basta, per convincersene, pensare
che di parecchi ;!imi posteriore al nucleo principale
del monumento non può a meno di essere tutto quanto
il lavoro eseguito in galleria, previo abbassamento
del piano della camera.

Nella decorazione pittorica del Monumento al Viale
Manzoni abbiamo in conclusione l'opera di quattro
artisti, di vario tempo e valore, dei quali il maggiore
e il piìi antico, quello del Cubicolo inferiore .1, sembra
aver dato il tono a tutti gli altri. Non è necessario,

(*) Nini è improbabile dir ai solchi graffiti fosse sostituito
qualche cosa di simile, ( (ime il scolio a carboncino, ma questo
seguo, più superficiale, doveva essere anelle meno esatto e sicuro.
 
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