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al viale manzoni in roma

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òstico e calzante pel caso nostro ci è fornito dal così
detto Tempio del dio Rediculus, monumento sepol-
crale fuori della Porta Capena, con pilastri d'angolo,
databile anch'esso al II secolo ('). La moda di questo
tipo di vòlta, particolarmente adatto per grandi aule,
si diffonde col tempo e trovasi quindi applicato nelle
Terme di Caracalla, e più largamente ancora in quelle
di Diocleziano.

Dello slesso periodo della costruzione è certamente
la decorazione del Cubicolo inferiore A, il cui autore
appartiene ancora, per tradizioni e per scuola, alla tut-
tora florida corrente dell'arte romana dell'età argen-
tea dei primi Antonini. Al periodo dei secondi Anto-
nini appartiene forse la decorazione dei due altri Cu-
bicoli, di alcuni anni posteriore in apparenza a quella
del Cubicolo principale. JNon possiamo infatti esclu-
dere clic la profonda differenza di stile, facile a spie-
garsi con la differenza del tempo, dipenda unicamente
dalla diversa mano e dalla diversa cultura degli artisti
che si divisero il lavoro. Può approssimativamente
essere assegnato il periodo di un ventennio alla du-
rata in pristino dei due Cubicoli sotterranei. Dopo
che questi furono saturi di sepolture, per le quali si
incominciarono a danneggiare gli stessi pavimenti
e le pareti dei Cubicoli, onde praticarvi delle formar, sol-
tanto allora si provvide ad ampliare il cimitero, rica-
vando delle gallerie nel tufo ad un livello più basso e
modificando profondamente, per necessità di cose, i due
Cubicoli originari inferiori. Le dette gallerie, partico-
larmente quelle sul lato sud, ebbero uno sviluppo

c1) R. Durili, Baukunsi der Etrusher und der Rómer, p. 77(1.

notevole, quale potè essere dato da una numerosa
famiglia o da una modesta comunità o collegium
funeraticium (_*), entro un lasso di tempo dai trenta
ai cinquanta anni. Se ora pensiamo che circa l'anno
270, colla costruzione della cinta di Aureliano, il mo-
numento, come gli altri numerosi delle zona Esquilina
internamente alle mura, cessò di funzionare quale cimi-
tero, per l'obbligo che interveniva di seppellire al di
fuori della città delimitata dalla nuova cinta, risulta
chiaro che il periodo di settantanni circa è il più ri-
stretto possibile per la storia del Monumento come
sepolcreto. Storia divisibile in due periodi distinti ; dal
200 al 220 circa, costruzione e decorazione del nucleo
originario ; dal 220 al 270, trasformazione parziale del
nucleo originario ed escavazione nel tufo delle gallerie
cemeteriali con loculi.

A tutti i pregi non comuni che il Monumento da noi
denominato del Viale Manzoni, riveste ai nostri occhi,
si aggiunge, quindi, non ultimo il pregio di una sicura
cronologia. Per questa e per tutte le ragioni estesamente
dette di sopra, il Monumento dovrà apparire agli stu-
diosi dall'Arte classica, e non ai soli studiosi di ar-
cheologia cristiana, come la chiave di vòlta di tutta
la pittura romana a partire dalla fine del secondo
secolo dell'Impero, e come uno dei capisaldi fonda-
mentali per la storia dell'arte romana saggiamente e
largamente intesa, quale è ancora da scrivere.

Goffredo Bendtnem.i.

(*) Non è pero necessario, come si è già avvertito, ricor-
rere a una tale lontana eventualità.
 
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