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VASI FIGURATI CON RIFLESSI DELLA PITTURA DI PARRASIO

566

* *

Le considerazioni fin qui esposte aprono la via
per determinare a quale momento della pittura rossa
appartengano i tre crateri. Notiamo brevemente.

La sagoma, dei vasi tende a una snellezza che è tutta
a discapito, come può vedersi dall'attacco dei piedi,
della salda e coerente struttura architettonica; man-
cano del tutto iscrizioni esplicative delle, scene; le
figure hanno carattere «plastico»; consistente nel ri-
lievo ricercato, nei tentativi di scorcio, nella rappre-
sentazione delle forme interne e del panneggio; gli
occhi presentano delineata la. pupilla e l'iride, e i ca-
pelli sono minutamente disegnati, con trattamento
analitico cui la pittura, vascolare è faticosamente per-
venuta dalla macchia uniforme e convenzionale che
si ritrova fin nello stile hello, attraverso le ciocche
di vernice diluita sul fondo risparmiato, che appare
con Polignoto e perdura, con Midia. Questo per la parte
l'ormale. Per il contenuto poi. i riflessi diretti di motivi
della scultura, l'impeto del movimento, il tragico pa-
thos, i gesti enfatici.

Sono questi caratteri che ci fanno collocare il no-
stro gruppo di vasi — se non come momento cronolo-
gico, certo come fase stilistica — tra il ciclo di fiorite
e talvolta leziose eleganze, di cui è pezzo rappresen-
tativo la celebre idria londinese di Midia, e le estreme
virtuosità, di disegno policromia e doratura, associate
al rilievo, di cui sono esempio più insigne l'idria di
Kerc con la gara di Atena e Poseidone, e quella di Ales-
sandria col giudizio di Paride (1).

Trovano perciò posto in un gruppo poco nume-
roso di dipinti che il Furtwàngler segnala come aventi
elementi in comune col ciclo di Midia, del quale li
riguarda come un indirizzo cronologicamente parallelo,
ma, per quanto vicino assai ben distinto, per la vi-
vace rappresentazione del movimento, congiunta ad
una esteriore magnificenza, in cui sembra di veder
qualche cosa dello spirito delle sculture frontonali
del Partenone (2).

Questo indirizzo, a mio credere, presenta affinità
singolari con quelli fra i cosidetti vasi di Kore così

P) Cfr. rispettivamente Stephani, Comptes rend., Atta*,
1872, tav. [, p. 5 segg. ; Fiirtwaengler-Reichhold, tav. 40.

(*) Fiirtwaengler, tosto alla Grieeh. Vasenmalerei, I, pp. 194
e 201; II, pp. 32 e 194.

varii per valore artistico, come per tendenza stili-
stica - che il Ducati, nel suo studio su questa fase
estrema della, ceramica greca, raggruppa nella serie
A (M.

Nondimeno, anche attraverso le innegabili somi-
glianze, risaltano differenze notevoli. Per quel che
riguarda la tecnica, nel ciclo di Kerc la funzione affi-
data al color sovrapposto è molto più vasta che non nei
nostri, nei quali è contenuta in sobri ritocchi, e, per
il disegno, nel ciclo di Kerc vi è senza dubbio rispetto
ai nostri, minor sentimento della piega, minor ricerca
di espressione sentimentale, una stilizzazione della
maniera analitica di trattare i capelli e, infine, una so-
pravvivenza assai notevole della disposizione, diciamo
così, in «piani polignotei », del tutto ignota ai nostri,
che per contro adottano una rappresentazione reali-
stica di rocce e tentano una rappresentazione pro-
spettica.

Il gruppo di pitture, cui appartengono i nostri vasi
e quegli altri che ora ricorderemo, va nel complesso
considerato come documento di un indirizzo, del (piale
lo stile di Kerc può considerarsi come uno -volgi-
mento. Al pari di ogni altra movenza dell'arte greca,
specialmente della ceramica, anche di questa troviamo
precedenti: sono, a mio credere, le coppe di Aristo-
phanes-Erginos (2), che per composizione agitata,
violenza di movimento, per disegno dei capelli e del-
l'occhio, tentativi di scorci, preludiano chiaramente
alle nostre forme.

Di questo indirizzo, che coi crateri siracusani si
arricchisce di tre cospicui esemplari, il Furtwàngler
ha additato i seguenti vasi :

I). Cratere di Napoli con Menadi festeggiarti
un idolo di Dioniso.

Furtwàngler-Reichold, tavv. 36-37 e testo, I, pag.
193 segg.

Ha l'identico fregio inferiore dei nostri crateri A
e B : i capelli sono « sfumati » a ciocche, l'occhio è
senza indicazione d'iride : ma la veste dell'idolo è de-

P) Ducati, faggio di studio sulla ceramica attica figurata
del sec. IV av. Cr., in Meni. d. Lincei, voi. XV, p. 215 seguenti.
l'più importanti di questi vasi sono : coperchio di tazza di Kerc
(Furtwangler-Reichhold, tav. 68); pelike (ibid., tav. 69); id.
(ibid., tav. 70); idria (tav. 79 a-b); pelike (tav. 87); vaso dei
Persiani, di Napoli (tav. 89).

('-) Furtwaengler-Reichhold, tavv. 127-129 e testo 111.
pp. 38 segg.
 
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