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VASI FIGURATI CON RIFLESSI DELLA PITTURA DI PARRASIO
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scavi nel 1915, hanno permesso ima conoscenza piut- prirono venti grandi vasi figurati, fra cui crateri a
tosto ampia di gruppi sepolcrali dei secoli V e IV che campana, uno dei quali è il nostro A, e a calice, fra cui
finora erano così scarsamente documentati, da lasciar i nostri B e C.
credere fossero stati distrutti in antico o celati sotto I sepolcri, da cui provengono i tre vasi che qui s'il-
i materiali di un'alluvione dell'Anapo. lustrano, sono i seguenti, che descrivo traendo i dati
*
* * dal prof. Orsi:
Fio. 28.
dal diligentissimo giornale dello scavo comunicatomi
La rigorosa esplorazione di questo gruppo sepol- Sep. 616. Grande fossa (fig. 29) nella roccia, senza
crale ha permesso la scoperta di 94 tombe (1), con le copertoni, con risega, misurante m. 2,30 X 1,25 X L,20,
Fig. 29
quali quelle conosciute scientificamente di questa ne-
cropoli ascendono ormai alla cospicua cifra di 072 ;
si tratta in prevalenza di grandiose fosse nella roccia,
di alcuni pozzetti destinati a contenere ossuari pei
resti della cremazione, e di qualche eccezionale sar-
cofago monolito. Fra completi e frammentari si sco-
('l dr. cenno preliminare sui caratteri generali di que
slo gruppo <!i sepolcri, in Orsi, Stile ir degli anni. iii|r>.
u. 18] segg.
direzione E W. Alla, testata orientale due crateri a
campana a f. r. in pezzi, circondati da un po' di ossa
cremate, certamente uscite da essi in seguito alla rot-
tura. Nel centro della tomba, era innestato un dado
di calcare (ni. 1,16 x0,55 x 0,45) racchiudente in
un cavo cilindrico un lebete di bronzo, con quattro anse
e maniglie, pieno di ossa cremate. E un pezzo arcaico,
certamente non posteriore alla metà del sec. V. L'aper-
tura del dado era protetta da, una, robusta, lastra, di
pietra di m. 0,80 X 0,50 X 0,30 di spessore.
VASI FIGURATI CON RIFLESSI DELLA PITTURA DI PARRASIO
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scavi nel 1915, hanno permesso ima conoscenza piut- prirono venti grandi vasi figurati, fra cui crateri a
tosto ampia di gruppi sepolcrali dei secoli V e IV che campana, uno dei quali è il nostro A, e a calice, fra cui
finora erano così scarsamente documentati, da lasciar i nostri B e C.
credere fossero stati distrutti in antico o celati sotto I sepolcri, da cui provengono i tre vasi che qui s'il-
i materiali di un'alluvione dell'Anapo. lustrano, sono i seguenti, che descrivo traendo i dati
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* * dal prof. Orsi:
Fio. 28.
dal diligentissimo giornale dello scavo comunicatomi
La rigorosa esplorazione di questo gruppo sepol- Sep. 616. Grande fossa (fig. 29) nella roccia, senza
crale ha permesso la scoperta di 94 tombe (1), con le copertoni, con risega, misurante m. 2,30 X 1,25 X L,20,
Fig. 29
quali quelle conosciute scientificamente di questa ne-
cropoli ascendono ormai alla cospicua cifra di 072 ;
si tratta in prevalenza di grandiose fosse nella roccia,
di alcuni pozzetti destinati a contenere ossuari pei
resti della cremazione, e di qualche eccezionale sar-
cofago monolito. Fra completi e frammentari si sco-
('l dr. cenno preliminare sui caratteri generali di que
slo gruppo <!i sepolcri, in Orsi, Stile ir degli anni. iii|r>.
u. 18] segg.
direzione E W. Alla, testata orientale due crateri a
campana a f. r. in pezzi, circondati da un po' di ossa
cremate, certamente uscite da essi in seguito alla rot-
tura. Nel centro della tomba, era innestato un dado
di calcare (ni. 1,16 x0,55 x 0,45) racchiudente in
un cavo cilindrico un lebete di bronzo, con quattro anse
e maniglie, pieno di ossa cremate. E un pezzo arcaico,
certamente non posteriore alla metà del sec. V. L'aper-
tura del dado era protetta da, una, robusta, lastra, di
pietra di m. 0,80 X 0,50 X 0,30 di spessore.