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ANTISOO
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(li avere il terreno netto e preparato, su cui muo-
verci ad agio.
E cominceremo così a distinguere tra opere ve-
ramente originali, su cui ci baseremo nella critica,
e copie o rifacimenti d'ogni genere, da cui astrarremo.
Poi esauriremo le questioni descrittive, in modo
da poter alla fine rilevare nettamente i precedenti
Fio. 5. — Teste
naturalistici delle migliori opere, e come in ciascuna
di queste è rivissuto e sentito il modello posto.
La intensa voga della figura del Bitinio, oltre ai
grandi artisti, deve aver dato a tare anche all'indu-
stria dei copisti e dei marmorarii. Oppure nelle stesse
scuole e botteghe di scultori, alunni ed operai ripro-
dussero l'opera del maestro. Od anche una felice
espressione, raggiunta da un artista, indusse gli altri
a basarsi sul risultato del suo lavoro.
Da queste tre cause, singolarmente od unite, deri-
vano quelle varie omogeneità ed identità, che con-
viene rilevare, per spicciare il campo alla successiva
ricerca tipologica.
Possiamo costituire un primo gruppo, delle opere
che si raccolgono intorno al capo Mondragone, di cui
oltre parleremo a lungo : cioè, la testa dell'Ant. Dio-
niso del Vaticano (n. 5), e le due teste di Berlino
(n. 97 e 98) (fìg. 5) ; non è una identità perfetta, data
la sciatta e manchevole esecuzione delle copie, e la
finezza tecnica del modello. Però, lo sforzo, almeno,
di riportarsi a questo è certo ; in mani maldestre, e
per destinatari di facile accontentatimi.
Berlinesi di Antinoo. * '
Così ancor oggi si riproducono in oleografie e stampe
le madonne di Raffaello, e i marmorarii riproducono
per la grossa gente i bei marmi antichi.
Ma il tipo, che arte ed industria hanno avuto più
caro, è quello che già nel catalogo denominammo
« della serie dei busti»: tipo fisso, quasi canone, da
tanti integralmente accettato. Beha e nobile ne è la
concezione [cfr. tav. IH, 1, 2] ; pur riserbandoci di
riparlarne, nel rispetto più propriamente estetico, non
possiamo non notare che la creazione deve essere attri-
buita a vero artista; ripresa poi da allievi e marmo-
rari]', venne foggiata in varie guise, sempre però collo
stretto rispetto del modello. Accodiamo a questo tipo
le seguenti opere: Vaticana nn. 3 e 6, Capitolina n. 14,
Uffizi n. 45, Louvre n. G7, Atene n. 112, Berlino
n. 96 (fig. G), Monaco nn. 101 e 102 (figg. 7 e 8).
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(li avere il terreno netto e preparato, su cui muo-
verci ad agio.
E cominceremo così a distinguere tra opere ve-
ramente originali, su cui ci baseremo nella critica,
e copie o rifacimenti d'ogni genere, da cui astrarremo.
Poi esauriremo le questioni descrittive, in modo
da poter alla fine rilevare nettamente i precedenti
Fio. 5. — Teste
naturalistici delle migliori opere, e come in ciascuna
di queste è rivissuto e sentito il modello posto.
La intensa voga della figura del Bitinio, oltre ai
grandi artisti, deve aver dato a tare anche all'indu-
stria dei copisti e dei marmorarii. Oppure nelle stesse
scuole e botteghe di scultori, alunni ed operai ripro-
dussero l'opera del maestro. Od anche una felice
espressione, raggiunta da un artista, indusse gli altri
a basarsi sul risultato del suo lavoro.
Da queste tre cause, singolarmente od unite, deri-
vano quelle varie omogeneità ed identità, che con-
viene rilevare, per spicciare il campo alla successiva
ricerca tipologica.
Possiamo costituire un primo gruppo, delle opere
che si raccolgono intorno al capo Mondragone, di cui
oltre parleremo a lungo : cioè, la testa dell'Ant. Dio-
niso del Vaticano (n. 5), e le due teste di Berlino
(n. 97 e 98) (fìg. 5) ; non è una identità perfetta, data
la sciatta e manchevole esecuzione delle copie, e la
finezza tecnica del modello. Però, lo sforzo, almeno,
di riportarsi a questo è certo ; in mani maldestre, e
per destinatari di facile accontentatimi.
Berlinesi di Antinoo. * '
Così ancor oggi si riproducono in oleografie e stampe
le madonne di Raffaello, e i marmorarii riproducono
per la grossa gente i bei marmi antichi.
Ma il tipo, che arte ed industria hanno avuto più
caro, è quello che già nel catalogo denominammo
« della serie dei busti»: tipo fisso, quasi canone, da
tanti integralmente accettato. Beha e nobile ne è la
concezione [cfr. tav. IH, 1, 2] ; pur riserbandoci di
riparlarne, nel rispetto più propriamente estetico, non
possiamo non notare che la creazione deve essere attri-
buita a vero artista; ripresa poi da allievi e marmo-
rari]', venne foggiata in varie guise, sempre però collo
stretto rispetto del modello. Accodiamo a questo tipo
le seguenti opere: Vaticana nn. 3 e 6, Capitolina n. 14,
Uffizi n. 45, Louvre n. G7, Atene n. 112, Berlino
n. 96 (fig. G), Monaco nn. 101 e 102 (figg. 7 e 8).