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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 30.1925

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Bianchi Bandinelli, Ranuccio: Clvsivm: ricerche archeologiche e topografiche su chiusi e il suo territorio in età etrusca
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https://doi.org/10.11588/diglit.12552#0227
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clvsivm. - ricerche archeologiche e topografiche su chiusi

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prima metà del secolo in av. Cr. ('>. Appartengono a
questa zona anche le iscrizioni C. I. E., 4671-4674
su urne di travertino trovate in loculi chiusi da tegoli
al modo chiusino.

È invece fecondo il suolo archeologico di Pozzuolo
a 8 km. verso occidente e sulla stessa strada di Gio-
iella. Alcune notizie da il Gamurrini in « Not. Scav. »,
1895, pp. 331-333: «Altro di quei scomparsi castelli
etruschi si manifesta nella necropoli essere stato Poz-
zuolo, luogo che risiede nell'alta spianata di un colle.
A sud del paese, riducendo una oliveta a luogo adatto
per le fiere del bestiame, si palesò un sepolcreto for-
mato di separati ipogei, tre dei quali furono frugati ;
ma erano già depredati e la volta ne era crollata. Gli
oggetti confusamente reperiti sono:

Bronci: due candelabri a piedi leonini. - Un cola-
toio - Un foculo a rotelle adornato da quattro figure
di ippocampi - Due boccali - due bacili - Vasi a pi-
gnatta, orcioli, specchi con manico d'osso.

Un anello d'oro - Uno scarabeo in corniola di
lavoro trascurato - Dadi di osso.

Terrecotte: Vasetti di bucchero nero sbiadito, del-
l'ultimo periodo - Vasi dipinti di stile rozzo e deca-
dente, tranne un frammento di grande anfora di stile
attico florido - Due patere e un vasetto con ornati
rossigni su fondo nero - Mancano del tutto i vasi
etrusco-campani.

Tutto ciò mostra la prima metà del in sec. av. Cr. ».

Un altra traccia di necropoli apparve in una pros-
sima collina detta La Macchia quasi imminente al
Lago di Montepulciano, ma le coltivazioni hanno quasi
tutto distrutto. Qualche notizia dà ancora il Gamurrini
nello stesso articolo su citato (2).

(1) «Not. Scav.», 1895, p. 100, Pasclui.

(2) Ivi dà anche notizia di un manico di oinochoe in bronzo,
da lui riposto al museo di Arezzo, proveniente da un gruppo se-
polcrale tra Pozzuolo e San Fatucchio. A parte che, conciamente
all'affermazione del Gamurrini, questo lavoro si debba conside-
rare proprio di Iattura etnisca, e non greca, non è improbabile
la spiegazione della figura di vecchio barbuto e coronato, munito
di bastone, seduto sopra un muro in atto di attentamente ascol-
tare verso l'alto, quale immagine di Tiresia che ascolta il canto
degli uccelli dall'oionomantis di Tebe(cfr. Pausan.,X, 16; Sofocl.,
Antig., 987; Euripid., Phenic, 840). La forma del vaso e del ma-
nico è identica a quella di un esemplare della collezione E. Ca-
succini; solo ne differisce la rappresentazione della placctìetta,
che mostra però un vecchio alato. Ricordando che sul noto spec-
chio del Gregoriano la figura di Tiresia aruspice è alata, si può
pensare che anche qui si abbia la rappresentazione di un indo-

Dal Romitorio presso Pozzuolo, proviene la iscri-
zione C. I. E., 488.

Laviano, a meno di 4 km. a occidente di Poz-
zuolo:

« Tomba con ori, tra cui orecchini del tipo Musco
Gregoriano I. tav. LXXIII, prima fila : e anfora a fi-
gure nere di pessima fabbrica locale: e due skyphoi
a figure rosse, sempre di fabbrica etnisca » ^\

In questa località fu pure trovato un ripostiglio di
bronzi arcaici: con quello di Chianciano e quello del
Goluzzo (vedi « Bull. Paletn. », XIII, 1887, p. 109, e
tav. Ili) è questo il terzo del genere trovato nei din-
torni di Chiusi <•*>.

Un km. e mezzo a nord di Laviano, verso Pe-
trignano è il podere Malatestante, di proprietà Ro-
mizzi : « Ivi nel basso del Poggio rivolto a sud, e
rimpetto alla valle che si apre, della Chiana, fu sca-
vata una necropoli a camera a doppio ordine che fu
saggiata quà e là ma si trovò manomessa dagli antichi.
Il centro abitato era forse sulla cima dello stesso
colle, ove sono sparsi sassi sciolti e frantumi di em-
brici, e doveva fiorire (desumo dalla necropoli) nel v
e vi secolo av. Cr. » In questi scavi si trovò un
cippo di pietra fetida, ornato di rilievi molto bassi ;
inoltre : vasetti di bucchero, kyathos con ornati geo-
metrici dipinti in rosso, tazza con la civetta dipinta
in rosso, e diversi cippi cubici con la rappresentazione
schematica della porta.

Intorno a Petrignano abbiamo, sempre dal Gamur-
rini, le seguenti notizie che fanno seguito al precedente
articolo :

« Presso il paese s'incontrano sparse tombe del ni
e iv secolo av. Cr. Tra il villaggio e la chiesa della
cura è osservata una collina con molti indizi di fab-

vino, e che questi vasi fossero stati di peculiare uso per il rito
augurale o lustrale. Per altre placchette di vasi analoghi, delle
quali sarebbe interessante raccogliere il repertorio, cfr. Mus.
Gregor., I, tavv. VI e L1X.

(3) « Bull. Inst.», 1880, p. 249, Helbig.

(4) In un poggetto boschivo, dirimpetto alla pianura, fu
trovato un ripostiglio contenente aghi e scarpellini, aggiuntovi
minuto « aes rude», con qualche oggetto; il tutto di bronzo
della prima età del ferro: punte di lancie usate, di freccie, bul-
lette, ecc.; Gamurrini, in «Not. Scav.», 1890 p. 310. Un pu-
gnale di rame a lingua, non proveniente da questo, ma da altro
travamento attorno a Laviano, si conserva al museo di Arezzo,
ed è anche pubblicato dal Mosso «Meni. d. Lincei», 1906,
tav. V, 5.

(5) Gamurrini, in «Not. Scav.», 1890, p. 308.
 
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