Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Monatshefte für Kunstwissenschaft — 2.1909

Citation link:
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/monatshefte_kunstwissenschaft1909/0207

DWork-Logo
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
L. Ozzola. II Trionfo della Morte nel Palazzo Sclafani di Palermo 199

(Fig. III, IV) attribuita al catalano Jaime Huget dal Sanpere y Miguel ') e dal Bertaux
piü giustamente a un artista anteriore a cui l'Huguet s'ispirö, risultano evidenti molte
affinitä e derivazioni. Il pannello in cui e rappresentato lo sterminio degli uccisori del
Santo, che fra il turbinio delle folgori cadono al suolo esterrefatti o rovinano a terra
dai loro cavalli, presenta nella concezione di movimento e di agitazione delle figure
qualche cosa di piü che una fortuita somiglianza di scena col Trionfo della Morte.
Naturalmente le figure del Trionfo, piü tarde, hanno forme meno povere. In tutti e
due i dipinti poi, le folle sono collocate sopra piani inclinati, salenti verso il fondo
del quadro, uso costantemente osservato dall'Huguet nei suoi quadri.
Il disegno nel Trionfo presenta la durezza che si vede in tutte le opere
dell'Huguet e della sua scuola, e molte delle figure del dipinto di Palermo sono mal
piantate sul terreno e hanno quella forma agitata e contorta che si riscontra nelle
opere sue2).
I colpiti dalle folgori nel pannello dell'esterminio del quadro di San Giorgio
esprimono il loro languore di morte con strane contorsioni del corpo e con carat-
teristici scorci dei visi, dagli occhi spenti, dalle labbra socchiuse, che lasciano scorgere
i denti, nell'identico modo dei colpiti dalle frecce della Morte nel dipinto di
Palermo").
Il carattere piü individuale dell'Huguet e la sua concezione della figura: una
vera e propria espressione anatomica. Nel Trionfo della Morte, oltre lo scheletro
umano, che cavalca 4), e quello meno logico del cavallo, si nota una magrezza

q Sanpere y Miquel. Los Quatrocentistas Catalanes (Barcellona, 1906) II p. 275 e segg.,
e la biografia dell'Huguet p. 16 e segg. Il dipinto di S. Giorgio era giä in casa Roccabruna a
Barcellona. La tavola di S. Giorgio secondo E. Bertaux rimonta all'incirca al 1430, mentre la
prima tavola dell'Huguet (SS. Abdon e Senen. Tarrassa Fig. V) e del 1460. Cf. E. Bertaux.
Le Maitre de S. George (La Revue de l'Art anc. et mod. 1908 p. 346). Egli trova anche i punti
di passaggio fra la prima e la seconda tavola in altre da lui pubblicate. (Cf. art. cit. ivi). L'in-
fluenza che l'autore del S. Giorgio ebbe nell'arte catalana e pure quivi dimostrata; perciö, sebbene
egli creda che il maestro di S. Giorgio possa essere un franco-fiammingo o franco-olandese, e
piü logico ritenerlo un catalano. A proposito infatti del quadro di S. Giorgio del Louvre e di
quello di Tarrassa (SS. Abdon e Senen) dell'Huguet, documentato e dadato (1460) il Bertaux cosi
si esprime: „E certo che la tavola di Tarrassa contiene dei particolari che sono dei veri impresti
tolti al maestro di S. Giorgio".

2) Anche la tecnica coloristica con cui e eseguito il Trionfo della Morte, tanto sugosa
da lasciare scorgere ancora i rilievi filamentosi delle pennellate concorda con la tecnica della
tavola di S. Abdon e Senen dell'Huguet, della quäle il Miquel dice che per rendere i colori piü
caldi e sugosi uso per stemperarli un mezzo ora impossibile a spiegare (Op. cit. II p. 25). Sulla
tecnica del Trionfo della Morte cfr. il Di Marzo (op. cit. p. 173), dove sono riferite le varie
opinioni di chi crede il dipinto ad affresco e di chi, col Janitschek, lo ritiene a olio.

3) Cid risulterä anche piü evidente dal confronto specifico del viso del cavaliere caduto
aU'estremitä inferiore a destra del Trionfo della Morte con quello del cavaliere che porta lo
scudo sulla testa, a sinistra, in alto nella scena della decollazione di S. Giorgio. Nulla toglie al
confronto la differenza d'espressione: di strazio nel guerriero che muore di morte violenta, e di
languore nel giovane che muore fra i piaceri.

') Iconograficamente la Morte in forma di scheletro umano che lancia dardi nell'arte
spagnuola trova un precedente, per es., nella figura dipinta ad affresco nella chiesa di Celon
 
Annotationen