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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 8) — Arezzo, 1768 [Cicognara, 2497-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30673#0482
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466 L A P A C E

fugio nè all’ignoranza, nè alla violenza; perchè coiui, che pensata-
mente, e senza impuiso di concupiscenza, o d’ira si mette ad offen-
dere alcuno, e studiosamente va a ritrovarlo.: non ha colore di sario»
o ignorantemente, o ssorzatamente . E se fa cosa convenevole, co-
me se licitamente per queilo che porta l’uso dei Mondo va a risen-
tirst contra chi prima ha offeso lui, iara avuto per uomo saldo.

Assalendo ancora chi non dovea assalire, sara in concetto d’uo-
mo di poco inteiietto. E finalmente come ia precedente offesa st
ehiama per incontinenza, o affetto soverchio, cosi questa st cbiamerk
psr eiezione, o risoluzione determinata. E i’una e i’altra possòno
eisere e giuste, e ingiuste.

Nè solo quanto als intenzione sono tali, ma anche quanto alla
naniera; perciocchè se tu offenderai con mai modo, o con vantag-
gio iliicito, farai cosa ripugnante alia giustizia; e piu neli’offesa pen-
sata, che meil’ aitra. L’offesa sara propriamente giusta, quando consti
cosi notoriamente esser tale, che tolga soccastone ali’offèso di venire
ai risentimento. II che suole occorrere neila giustizia civiie, quando
tra pari nafcono differenze, e risse; e che ii torto sia evidentemente
daila banda deii’uno, e la ragione daiia banda delsaltroo

E neiia giustizia domestica, secondo due stati deiia famiglia5
senza che cos'i esquistta sia la notizia del fatto : cioè se ii padre of-
senda ii figliuolo; dovendo però avvertire secondo ii ricordo deifA-
postolo, che non gli dia cagione, ch’egli essendo provocato, e non
voiendo disubbidire, divenga d’animo abjetto.

Ovvero se ii padrone ossenda il servo, ma però ben licitamen-
te , dovendosi rendere conto dells nostre azioni a chi è Signore di
tutti: e s’intende di quello, che è, come sono ora gli schiavi. Non
è cos'i verso Faltra sorta di servi, che servitori chiamiamo.

Cosi anche diversa è la legge maritale , che è nei terzo stato
della samigiìa, essendo tra il marito, e la moglie, piii tosto propor-
zionata ugualita ( per essere rimbeciliita di quel sesso contemperata
dal rispetto, che se gii dee portare ) che disuguaglianza punto essen-
ziaie . E secondo le divine instituzioni meno ancora 1’ uomo è supe-
riore aila donna, con tutto che vi sia ii comandamento, che Ia mo-
glie sia suddita al marito, intendendosi nels attenersi ai consiglio di
lui : che quanto alia potesta delie persone ioro essa è reciproca ; e
coo tutto che egli sta chiamato di lei, perciocchè è capo suo in
Cristo, siccome tutti gli altri delia casa nelle ioro differenze de’gra-
di prendono ugualisà nei medestmo Saivatore.

L'offe-
 
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