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ra, Pa quePo o di bontà morale, o di malvagità, Ha lodevole, d
biaPmevole, Pa in eccePo, o pur temperato. Di quelli elempj, e
ritratti ci provvede tutto giorno la Natura, e quelli li veggono rap-
portati dai migliori Poeti.
Non credo già, che ben'attentamente conPderaPe il P. Rapino
quelle leggi, e liberta della Poelìa, quando nelle lue RiPePìoni lo-
pra la Poetica moderna al cap. 2$. scriPe in tal maniera.
è T/^o <?
/or
/% N^//'^77o è me//?, è
sro^po ^ 77^/T^ro. J/ 77077 yi 0077-
W77g0770 /7g/i Eroi. è 7777 7*0g/^}^ 770^7/rJ /oro
00^^7^7077^ por /Ì?r/i o/7&ro 777 ^^g^o/A. Troppo in vero parmi che
pretenda quello Scrittore in volendo, che un Poeta non poPa for-
mare il Ritratto d'una femmina, priva del virginal roPbre, o d'un
guerriero vinto dalia concupiscenza. Se dovePe la Poelìa rapprelentar
le persone, come la Moral Fiìoloha le brama, certo e, che non
(blamente il Talso, e PAriollo larebbon da riprendere, ma Omero
ancora, il quale per una Donna la cadere Agamennone, e il suo
Achille in pernizioli deiirj di collera; e Virgilio, che leva a Didone
il carattere della modePia, e deii'onePa. Ma perchè il Poeta non
ha tale obbligazione, potendo egli formar tutti que'Ritratti, che
suole, e può la Natura proporgli; anzi dovendo per amor della va-
rietà sormarli, ora in eccefso, ora in mediocrità, e ora ne'primi
paPì della Virtù, o del Vizio; io non so come giuPamente P poPa
sar procePb addoPo a quePi Poeti : maPimamente soggiungendo topo il
P. Rapino; gr^?7 rogo^ 7^7 % 0^777777 è 7/7 re-
^Mr/7 N/??%r/2, e la Natura ci la IpePo veder de'Ritratti lomi-
giianti a quel d'Armida, e Rinaldo. In effetto làlciando i'ArioPo
da parte, il cui Poema, per ePère un Romanzo, P regge con alcu-
ne più larghe leggi, e con privilegi particolari, che qui non monta
il riferire; parliamo del solo TaPo. Ci fa egli vedere Armida lenza
il carattere donneseo, cioè lenza verecondia; ci rappresenta parimen-
te Rinaldo più ePemminato di quel, che la nobiltà della Pia condi-
zione avrebbe richiePo. Ma non è egli manisePo, che la Natura et
ha tante volte moPrato, e tutto giorno ci moPra lomiglianti esem-
pj di fragilità ne'Principi più vaioroP, e grandi, e nelle femmine
giobiii? Non occorre cercarne le pruove, e i tePimon; dalle Storie
antiche, poiché le moderne abbaPanza ce ne fornilcono. Che le la
Natura
ra, Pa quePo o di bontà morale, o di malvagità, Ha lodevole, d
biaPmevole, Pa in eccePo, o pur temperato. Di quelli elempj, e
ritratti ci provvede tutto giorno la Natura, e quelli li veggono rap-
portati dai migliori Poeti.
Non credo già, che ben'attentamente conPderaPe il P. Rapino
quelle leggi, e liberta della Poelìa, quando nelle lue RiPePìoni lo-
pra la Poetica moderna al cap. 2$. scriPe in tal maniera.
è T/^o <?
/or
/% N^//'^77o è me//?, è
sro^po ^ 77^/T^ro. J/ 77077 yi 0077-
W77g0770 /7g/i Eroi. è 7777 7*0g/^}^ 770^7/rJ /oro
00^^7^7077^ por /Ì?r/i o/7&ro 777 ^^g^o/A. Troppo in vero parmi che
pretenda quello Scrittore in volendo, che un Poeta non poPa for-
mare il Ritratto d'una femmina, priva del virginal roPbre, o d'un
guerriero vinto dalia concupiscenza. Se dovePe la Poelìa rapprelentar
le persone, come la Moral Fiìoloha le brama, certo e, che non
(blamente il Talso, e PAriollo larebbon da riprendere, ma Omero
ancora, il quale per una Donna la cadere Agamennone, e il suo
Achille in pernizioli deiirj di collera; e Virgilio, che leva a Didone
il carattere della modePia, e deii'onePa. Ma perchè il Poeta non
ha tale obbligazione, potendo egli formar tutti que'Ritratti, che
suole, e può la Natura proporgli; anzi dovendo per amor della va-
rietà sormarli, ora in eccefso, ora in mediocrità, e ora ne'primi
paPì della Virtù, o del Vizio; io non so come giuPamente P poPa
sar procePb addoPo a quePi Poeti : maPimamente soggiungendo topo il
P. Rapino; gr^?7 rogo^ 7^7 % 0^777777 è 7/7 re-
^Mr/7 N/??%r/2, e la Natura ci la IpePo veder de'Ritratti lomi-
giianti a quel d'Armida, e Rinaldo. In effetto làlciando i'ArioPo
da parte, il cui Poema, per ePère un Romanzo, P regge con alcu-
ne più larghe leggi, e con privilegi particolari, che qui non monta
il riferire; parliamo del solo TaPo. Ci fa egli vedere Armida lenza
il carattere donneseo, cioè lenza verecondia; ci rappresenta parimen-
te Rinaldo più ePemminato di quel, che la nobiltà della Pia condi-
zione avrebbe richiePo. Ma non è egli manisePo, che la Natura et
ha tante volte moPrato, e tutto giorno ci moPra lomiglianti esem-
pj di fragilità ne'Principi più vaioroP, e grandi, e nelle femmine
giobiii? Non occorre cercarne le pruove, e i tePimon; dalle Storie
antiche, poiché le moderne abbaPanza ce ne fornilcono. Che le la
Natura