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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 9,1) — Arezzo, 1769 [Cicognara, 2497-9-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30674#0128
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108 DEL
le Madri tenere verso i lor Rgliuoli, e i Rgliuoli ubbidienti a'ior
genitori ; non è obbligato, in una parola, a rappresentar tutte le
perlone con gli affetti moderati, e colle Virtù convenevoli allo sia-
to loro, come vuol la Morale. Non e tampoco tenuto a farci ve-
dere i Viziosì, o Virtuosi sempre coil'eRrema bruttezza de'Vizj, o
colla somma bellezza delle Virtù, potendo egli, anzi dovendo tal-
volta, rappresentare il mediocre sì delle Virtù, come de'Vizj, parte
per seguire il VeriRmile, e parte per moslrar varietà di ritratti, co-
tanto necesfaria per dilettare. A lui dunque ballerà di descrivere quel-
lo, che può verilimilmente, o ancor sùole pur troppo far la Natu-
ra; cioè potrà introdurre eziandio dei Re ingiuRi, delle semmine
poco oneRe, de'guerrieri vili, de'Consiglieri Rolti. Solamente egli
dee poi ben rappresentare, ben dipingere i coRumi preR, e perfezio-
narli in quella fpecie. Sarebbe per conleguente di leggieri un'errore,
se rappresentando un'uomo vilislìmo, ed imbelle, a coRui attribuisfe
azioni Eroiche, e piene di gran valore; se una pudica Donna R rap-
presentaRe sfacciata; se un uomo pio facesle delle Empietà, un giu-
Ro delle azioni ingiuRe, un'uomo onorato delle fellonie, quando ra-
gioni veriRmili, e forti non conducesfero coRoro a cangiar coRume.
Per tal cagione può dispiacere ad alcuni la mentovata vilisRma fuga
d'Ettore, perchè il carattere di quel personaggio era la Fortezza.
Non piace ad altri ( ed io son tra quegli ) l'azion d'Enea in Car-
tagine, cioè quel giovenilmente innamorarR, dimenticarR de'decre-
ti , e delle promeHe degli Dei, e levar l'onore a Didone. Il carat*
tere d'Enea, rappresentato da Virgilio, è la Pietà, la Prudenza vi-
rile, e la Fortezza. Si diRruggono dal Poeta le due prime Virtù,
con rappresentare Enea caduto in un tal misfatto; nè il coRume è
proprio, veriRmile, ed eguale in quel personaggio, il quale giuRa
le leggi dell'Epopeja dovrebbe essere in ogni Virtù persetto, perchè
egli è il vero Eroe dei Poema. E se Virgilio ebbe voglia, come
alcuni sospettano, di screditar l'origine de'CartagineR tanto nemici
de'Romani, egli poteva ricorrere ad un partito più convenevole. Pa-
rimente non con asfai prudenza da Omero ci vien rappresentato UliR
se, che R lascia ubbriacar da quei di Corfù, posciachè queRo Eroe
R era propoRo dal Poeta, come un modello dell'uomo sàggio, nè
R conviene a queRo coRume il Vizio dell'ubbriachezza; perlochè in
ciò e da FiloRrato, e da AriRotele su ripresb Omero. Adunque noi
solo intendiamo di dire, che i Poeti hanno da perfezionare nella
sua specie quel ritratto^ ch' eglino han presb, e copiato dalla Natu-
 
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