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Muratori, Lodovico Antonio
Opere del proposto Lodovico Antonio Muratori già bibliotecario del Serenissimo Signore Duca di Modena (Band 9,1) — Arezzo, 1769 [Cicognara, 2497-9-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30674#0198
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i?8 D ELZy? PERFETTA
surono vanissime chimere, e che perciò non si può, nè una volta &
potè da loro ispirar quedo Furore ai Poeti. E ben mi maraviglio,
che il dottiamo Francesco Patrizi nel lib. i. della Poet. Disput. vo-
lesse pur sòdenere queda si mal fondata opinione, come certidìma.
Secondariamente la sperienza mededma afsatto le è contraria; per-
ciocché qualunque Poeta ancor moderno invocando le Mule ne'suoi
Poemi, non usa già egli cotale invocazione, perchè aspetti soccorso
da quelle chimeriche Deita, o perchè si creda necessario un sbprati-
naturale ajuto per ben compor versi. Ciò fecero gli antichi o per
maggiormente accreditar predò il volgo le loro fatiche, o perchè al-
ia lor Fantafia sembrava d'edere occupata da ilpirazione, più che
naturale. Il fecero pure, ed oggidì ancora il fanno i Cridiani, per
imitare anche in quedo l'uso de'vecchi, dappoiché han prelò in pre-
dito da edi tanti altri codumi, e tante Deita profane, che sono
lenza fallo sogni. Mi so dunque a dimar ben dcura, e fondata l'o-
pinione del Cadelvetro ( che che ne dicano in contrario il sòpram-
mentovato Patrizi, e Faudin Summo ) nella Spodzion della Poetica
d'Aridotele, ove egli immagina, che Platone secondo il suo codu-
me scherzade, allorché scride, la Poeda edere dono special di Dio,
conceduta più todo ad un'uomo, che ad un'altro; ed infonderli ne-
gli uomini per Furor divino. Tralascio le ragioni recate da quedo
acutisdmo Scrittore in pruova dei suo sentimento, e pasfo a (copri-
re, per quanto mi da lecito, e l'origine, e cagion vera del Furor
Poetico, e a dimodrare, che l'uso d'esfo cade in qualche maniera
(otto i precetti deli'Arte.
Dicemmo di (òpra, che per crear le Immagini Poetiche, sace-
va di bisogno agitar prima la Fantada. Ora dico, altro non edere
l'Edro, o Furor Poetico, se non queda gagliarda agitazione, da cui
occupata la Fantada immagina cole non volgari, drane, e maravi-
gliose su qualunque oggetto le vien propodo, ove più, ove meno.
Ora molte fon le cagioni di quedo movimento della Fantada, de-
come ancor molti, e diverdsdmi sono i suoi esfetti. Per divina vir-
tù d può agitar la nodra Fantada, e quindi naseono le Edad, le
Vidonì, i Sogni, e le rivelazioni sòprannaturali. Ma io mi ridrin-
go ora alle naturali cagioni; e quede sono o per parte del Corpo,
o per parte dell'Anima. Per parte dei Corpo d agita gagliardamen-
te la Fantada o dal soverchio cibo, e più dal sòverchio vino, o
dalle febbri, o dalle srenede, o da altre malattie, e specialmente dal-
ia malinconia, che da'Peripatetici è dimata la principal cagione del
\ , Furor
 
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