P O E 5* 7 ^ Z 7 J3. 7. i<?i
gìiendo quelle Immagini che meglio lerviranno a rapprelentar qual-
che Vero, o Verilimiie, ha azione, o coRume, o asfetto, o lenti-
mento, o altra cola reale, quindi il P. Geva, delcrivendo la Fama-
Ha, cosi ne parla nelle sue Selve.
.. 7?? 770^/Ì 77<?7?7^^
E^77/C/JZi "L'/U/i ; 077777///
T7/T7//W TI/777C HE/Zi Os/Z/77^ ssr/o,
77/^//.
IV/ yàc/^y ^oZ/7/* ///% /Z^Z/r/z/ p/7?go*77y,
^Mz/Z/z/ ?M%rorM77? /72 Z/777^/Ì /Z^/ir^^//
I?2 /77/s7'/Z//777 g7^7/ /Z^ T,W/s<? 77/7^/7777
Co77/^7r7777//Ì ^Zos<?777 , C/// y?^77i /77 C//Z777 / 77!? ^Z}*^
^7<?/Z/i7^Z^777 777/777/Zw ^///7777 ^/7<?77//7 Zo77g^
y^ZZ/g/?/*, /7/*^/7^ p777C /7ppr^77/i?777 gr//j* yiy?/77^ //77^M^,
C/// 7*o/?7'//777 /77 yl%;issy, ^/7CC/7i, r7*y?/7^//^ /77 MT//3s
D<yÌ77//-. E/7///Z y^C//y ^/7<?C p/(%7x 77^77/7 T7/7^/7/-//r.
Dalle quali cole comprender polliamo, che non mai tanto è neces-
sario Tlnteiletto, o lia il Giudizio, quanto ne'Poeti, allorché la lor
Fantalìa é violentemente molla dal Furore, cioè ribaldata da qual-
che affetto. Imperciocché più Rudio, e lorza dee porli in condurre,
e cuRodire un furioso, che nella guardia d'un uomo quieto. E per
verità che ì Poeti migliori meritano, per dir cosi, d'elser iodati al
pari deli'antico Bruto, il quale non fu mai tanto savio, quanto al-
lorché pareva più pazzo a Tarquinio il Tiranno; poiché gli appa-
renti delirj della Fantalìa Poetica nelle Opere de'grandi uomini sono
accompagnati da maraviglioso Giudizio. Onde ben pazzo sarebbe Ra-
to Democrito, il quale per telfimonio d'Orazio deludeva dal P&r-
nalb ì Poeti non pazzi, s'egli avelie cosi parlato per altro, che per
ìscherzo.
AsliRe adunque Tlnteiletto alla Fantasia, primieramente con sa-
re, che sotte il fallo delle Immagini da lei concepute lempre li
chiuda qualche Vero, o Verilimiie reale, ed Intellettuale; cioè che
la lignihcazion loro ci esprima una qualche Verità. Di ciò abbiam
diffulàmente ragionato di sopra. Ma non balìa, affinché le Immagi-
ni Famalìiche sieno perfettamente beile, che Tlnteiletto polla rav-
viar in elle almeno indirettamente il Vero, o Verilimiie, eh'è pro-
prio di lui, e che artihziclamente fu dalla Fantalìa vesfito. Egli è
ancor d'uopo; che queRe Immagini dirittamente appagano Vere, o
Verilimiii alia Rdsa FamaRa; e il conoscer ciò propriamente appara
tÌ3]^
gìiendo quelle Immagini che meglio lerviranno a rapprelentar qual-
che Vero, o Verilimiie, ha azione, o coRume, o asfetto, o lenti-
mento, o altra cola reale, quindi il P. Geva, delcrivendo la Fama-
Ha, cosi ne parla nelle sue Selve.
.. 7?? 770^/Ì 77<?7?7^^
E^77/C/JZi "L'/U/i ; 077777///
T7/T7//W TI/777C HE/Zi Os/Z/77^ ssr/o,
77/^//.
IV/ yàc/^y ^oZ/7/* ///% /Z^Z/r/z/ p/7?go*77y,
^Mz/Z/z/ ?M%rorM77? /72 Z/777^/Ì /Z^/ir^^//
I?2 /77/s7'/Z//777 g7^7/ /Z^ T,W/s<? 77/7^/7777
Co77/^7r7777//Ì ^Zos<?777 , C/// y?^77i /77 C//Z777 / 77!? ^Z}*^
^7<?/Z/i7^Z^777 777/777/Zw ^///7777 ^/7<?77//7 Zo77g^
y^ZZ/g/?/*, /7/*^/7^ p777C /7ppr^77/i?777 gr//j* yiy?/77^ //77^M^,
C/// 7*o/?7'//777 /77 yl%;issy, ^/7CC/7i, r7*y?/7^//^ /77 MT//3s
D<yÌ77//-. E/7///Z y^C//y ^/7<?C p/(%7x 77^77/7 T7/7^/7/-//r.
Dalle quali cole comprender polliamo, che non mai tanto è neces-
sario Tlnteiletto, o lia il Giudizio, quanto ne'Poeti, allorché la lor
Fantalìa é violentemente molla dal Furore, cioè ribaldata da qual-
che affetto. Imperciocché più Rudio, e lorza dee porli in condurre,
e cuRodire un furioso, che nella guardia d'un uomo quieto. E per
verità che ì Poeti migliori meritano, per dir cosi, d'elser iodati al
pari deli'antico Bruto, il quale non fu mai tanto savio, quanto al-
lorché pareva più pazzo a Tarquinio il Tiranno; poiché gli appa-
renti delirj della Fantalìa Poetica nelle Opere de'grandi uomini sono
accompagnati da maraviglioso Giudizio. Onde ben pazzo sarebbe Ra-
to Democrito, il quale per telfimonio d'Orazio deludeva dal P&r-
nalb ì Poeti non pazzi, s'egli avelie cosi parlato per altro, che per
ìscherzo.
AsliRe adunque Tlnteiletto alla Fantasia, primieramente con sa-
re, che sotte il fallo delle Immagini da lei concepute lempre li
chiuda qualche Vero, o Verilimiie reale, ed Intellettuale; cioè che
la lignihcazion loro ci esprima una qualche Verità. Di ciò abbiam
diffulàmente ragionato di sopra. Ma non balìa, affinché le Immagi-
ni Famalìiche sieno perfettamente beile, che Tlnteiletto polla rav-
viar in elle almeno indirettamente il Vero, o Verilimiie, eh'è pro-
prio di lui, e che artihziclamente fu dalla Fantalìa vesfito. Egli è
ancor d'uopo; che queRe Immagini dirittamente appagano Vere, o
Verilimiii alia Rdsa FamaRa; e il conoscer ciò propriamente appara
tÌ3]^