CONTROVERSIA FILUMENIANA
51
§ 5.
La forinola: PAX TECYM.
Su tale forinola mi basteranno al presente ben poche e brevi
osservazioni \
La prima osservazione è che il eh. oppositore, non dando
alcun peso a ciò che della formola PAX TECVM ragionasi
nel mio libro, non solo per mie proprie argomentazioni, ma an-
che sull’autorità dell’Heuser e del Martigny; stabilisce senz’altro,
che « essa (formola) deve prendersi certamente in senso otta-
tivo come un augurio di pace all’anima del defunto o della
defunta ; nello stesso senso della espressione liturgica Pax vobis
e Dominus vobiscum » 2. Ottimamente; ma ciò non prova che
debba prendersi in senso ottativo sempre ed esclusivamente. Quindi
se il verbo sostantivo non è espresso, ma sottinteso, avrà quel
modo e tempo che è nella mente di chi parla o scrive. Deus
tecu(m) leggiamo in un loculo di tarda età in Commodilla, e
perciò vi riconosciamo ragionevolmente un augurio: non po-
tremmo dir ciò con uguale sicurezza se quel loculo fosse del-
l’età delle persecuzioni. Alla formola Deus tecum, sarebbe simile,
anzi equivalente l’altra: Dominus tecum, e varrebbe il mede-
simo raziocinio. Ma quanta differenza tra un supposto Dominus
tecum nelle catacombe, e il Dominus tecum dell’arcangelo alla
beatissima Tergine! Qui il verbo sottinteso non solo è di modo
indicativo ma di tempo presente, passato e futuro: est, futi?
erit. Lo stesso dicasi dell’acclamazione e del saluto pax tecum.
Seconda osservazione. I pii curatori della sepoltura di un
martire poteano sulla tomba scolpire o dipingere il saluto pax
1 Vedi Controversia, pagg. 134-146.
2 Nuovo Bull., 1. c., pag. 292.
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§ 5.
La forinola: PAX TECYM.
Su tale forinola mi basteranno al presente ben poche e brevi
osservazioni \
La prima osservazione è che il eh. oppositore, non dando
alcun peso a ciò che della formola PAX TECVM ragionasi
nel mio libro, non solo per mie proprie argomentazioni, ma an-
che sull’autorità dell’Heuser e del Martigny; stabilisce senz’altro,
che « essa (formola) deve prendersi certamente in senso otta-
tivo come un augurio di pace all’anima del defunto o della
defunta ; nello stesso senso della espressione liturgica Pax vobis
e Dominus vobiscum » 2. Ottimamente; ma ciò non prova che
debba prendersi in senso ottativo sempre ed esclusivamente. Quindi
se il verbo sostantivo non è espresso, ma sottinteso, avrà quel
modo e tempo che è nella mente di chi parla o scrive. Deus
tecu(m) leggiamo in un loculo di tarda età in Commodilla, e
perciò vi riconosciamo ragionevolmente un augurio: non po-
tremmo dir ciò con uguale sicurezza se quel loculo fosse del-
l’età delle persecuzioni. Alla formola Deus tecum, sarebbe simile,
anzi equivalente l’altra: Dominus tecum, e varrebbe il mede-
simo raziocinio. Ma quanta differenza tra un supposto Dominus
tecum nelle catacombe, e il Dominus tecum dell’arcangelo alla
beatissima Tergine! Qui il verbo sottinteso non solo è di modo
indicativo ma di tempo presente, passato e futuro: est, futi?
erit. Lo stesso dicasi dell’acclamazione e del saluto pax tecum.
Seconda osservazione. I pii curatori della sepoltura di un
martire poteano sulla tomba scolpire o dipingere il saluto pax
1 Vedi Controversia, pagg. 134-146.
2 Nuovo Bull., 1. c., pag. 292.