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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Franchi de'Cavalieri, Pio: Il sarcofago di S. Elena prima dei restauri del secolo XVIII.
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0044
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striaco nell'ammettere la provenienza del sarcofago dall'Egitto (I),
quantunque i confronti da lui recati non sieno forse del tutto dimo-
strativi (2). È vero, esiste oggi in Alessandria un coperchio di por-
fido somigliantissimo a quello del sarcofago di Costantina in Ro-
ma (3), e il museo di Costantinopoli possiede un frammento di scul-
tura, pur in porfido, che del citato sarcofago ricorda assai da vicino
la decorazione (v. Orient oder Rom p. 79). Ma a quanto io so, i mo-
tivi ornamentali erano per la massima parte gli stessi in tutte le
grandi officine dell'impero, e le arche di Elena e di Costantina non
ce ne offrono alcuno che non possa ritenersi eseguito in Roma e da
artista romano. Chi nel sarcofago di Elena notasse le aste dei cava-
lieri, terminate in basso da globuli sferici, e chiamasse al confronto
le lancie delle celebri guardie dei re di Persia, non dovrebbe dimenti-
care che anche le aste dei soldati romani ebbero a volte, in luogo
della cuspide detta dai greci aaopaynqp o atópag, un pomo. Ma a
Roma sbarcavano continuamente ed in grande quantità marmi
grezzi, spediti da ogni parte dell'impero per esser lavorati nella
metropoli. Diremo dunque possibile che il nostro monumento sia
stato scolpito in Egitto, ma altrettanto possibile che sia stato invece
scolpito in Roma.

Luglio-Agosto 192! P. Franchi de' Cavalieri

(1) Strzygovski loc. cit. Con lui consentono A. Pératé ap. Michel Hist. de
l'Art I 64; Dalton Byzantine Art etc. p. 131. Le prime statue di porfido furono
mandate a Roma dall'Egitto, da quel C. Vitrasio Pollione procurator di Claudio
(Plin. Hist. nat. 36, 57), che probabilmente va distinto dall'omonimo prefetto d'Egitto
(vedi L. Cantarelli La serie dei prefetti d'Egitto I, Roma 1906, p. 27).

(2) Cf. H. Leclercq ap. Cabrol « Dictionnaire des antiquités chrét. » s. v.
Agnés (cimetière de sainte).

(3) Le vicende di questo sarcofago sono narrate da E. Muntz Les Aris à la
Cour des Papes II, Paris 1879, p. 83 ss. (cf. HI 158). Esso fu trasferito al museo
Vaticano nell'anno 1788, come insegna E. Q. Visconti Oeuvres VII p. 59 nota*.
Che se il Mercwio errante del 1789 prosegue a indicarlo nel mausoleo della via
Nomentana (II 146 8.). gli è che quella edizione rispecchia uno stato di cose ante-
riore alla sua data.

Sarcofagi cristiani, scolpiti certamente lungi da Roma, non pare che
esistano in Roma; di lavorati in Roma, se ne conoscono alcuni, secondo Wilpert
Die altchristliche Kunst Roma und des Orients p. 7 s. (estratto dalla « Zeitschr.
fiir kathol. Theologie » 45, 1921), andati a finire altrove.

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