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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Conferenze di Archeologia Cristiana dell'anno 1921 (1)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0057
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diando il modo di togliere l'acqua da quel sotterraneo così importante onde po-
tervi compiere in tutte le sue parti le ulteriori esplorazioni.

Il P. Grossi Gondi, pur facendo alcune riserve intorno ad alcuni particolari se-
condari, esposti dal Marucchi, convenne nella sentenza di lui circa il luogo del
seppellimento dei corpi dei due SS. Apostoli, parendo a lui gravissimo indizio non
solo la fascia di calce, circoscritta in un solo punto dell'ambulacro e i graffiti ri-
cordanti i predetti apostoli, ma sopratutto il posto di alcuni di essi, eseguiti così in
basso e in luogo così incomodo, che non può spiegarsi altrimenti se non pensando
che colui, che li fece, credeva che lì presso fosse appunto il luogo della deposizione
temporanea dei corpi dei due Santi Apostoli.

11 comm. Santi Pesarmi a proposito della opinione manifestata dal Marucchi
che nella traslazione « ad catacumbas » si trasportassero le ossa degli apostoli,
osservò che secondo il « liber pontificalis » nella vita del Papa Sivestro il loculus
contenente il corpo di S. Pietro il quale fu rivestito di bronzo dall'imperatore Co-
stantino, era un cubo di cinque piedi per ogni lato ; il che indicherebbe che l'urna
interna essendo di dimensioni anche minori non avrebbe potuta contenere un corpo
intiero ma soltanto le ossa e che lo stesso dovrebbe dirsi per il sepolcro di S. Paolo.

Il presidente Mons. Duchesne disse che a suo parere tali dimensioni riportate
nel « liber pontificalis » per le due tombe apostoliche nel Vaticano e nella via O-
stiense non si possono ritenere sicure.

11 dott. Enrico Josi riassunse gli studi e i lavori di G. B. de Rossi sull'anti-
chissimo cimitero cristiano di Pretestato sulla via Appia, che dell'insigne archeo-
logo fu il primo campo d'esplorazioni negli anni 1847-1851 e gli fece « maturare il
disegno della novella Roma sotterranea ». Il disserente riferì come occupandosi
egli personalmente dai problemi topografici di questo cimitero ancora insoluti,
era venuto a conoscenza, grazie a un cortese interessamento del prof, Marucchi,
d'una preziosa pianta topografica degli scavi eseguiti in detti anni, pianta fatta
di mano stesso del de Rossi. Rilevando il valore di questo documento disse la pos-
sibilità che esso potrà dare di una esatta determinazione d'ogni luogo in cui fu
allora rinvenuto il materiale attualmente disperso in più luoghi e per l'efficacia
che potrà dare per l'orientamento dei nuovi scavi.

Terminò annunziando imminente la ripresa degli <c Stadi Romani » la rivista
d'archeologia e storia a cui il fortunoso periodo di guerra aveva interrotto il corso
di pubblicazione e che dava pur tanta parte della sua attività per lo studio delle
antichità cristiane.

Dopo ciò il dott. Alessandro Canezza reduce da un viaggio a Costantinopoli
ed invitato a parlare di questo suo viaggio fece delle osservazioni sopra alcuni
importanti monumenti di quella città ; e die notizia specialmente dello stato deplo-
revole in cui si trovano alcune antiche chiese cristiane trasformate poi in moschee
musulmane.

Finalmente il P. Grossi Gondi parlò di due importanti iscrizioni africane,
trovate nel 1920, e pubblicate dal Monceaux nei Comptes rendus del medesimo an-
no. L'una scoperta a Bourkika vicino a Marengo, in un coperchio di sarcofago, ri-
guardo i due martiri Renato ed Ottata, e dice : Petite me(n)sam Martaroru(m) Rena-
tas et Optata e dentro una corona Pas(si) N(onas) A...et coro(nati), dove è da notare
la parola coronati finora sconosciuta all'epigrafia martirologica africana. L'altra, sco-

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