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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Grossi Gondi, Felice: L' iscrizione eucaristica del secolo V nella Basilica di S. Lorenzo in Verano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0114
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forme alla mentalità del tempo della nostra iscrizione. Nei cimiteri,
infatti, vediamo spesso pitture e graffiti raffiguranti l'anima sotto
l'immagine di una nave o di una barchetta, che viaggia verso il porto
od il faro.

Verso 6°: uer[VS IN ALTARI. — Sebbene infiniti possano es-
sere i supplementi di una parola terminante in us, nondimeno, tenuto
conto del contesto, ci pare più probabile il proposto, che fa opposi-
zione al videtur finale del medesimo verso. Altri, ad unire questo col
verso precedente, propone cuz]VS.

Verso 7°: /s]Q(ue) = Isque. — Il supplemento congiunge, senza
bisogno di verbo, che del resto nel verso non apparisce, il concetto
del verso precedente col seguente, come meglio dichiarerò in seguito.

Verso 8°: linde] POTENTER. — Tale particella mi sembra
assolutamente richiesta per unire al precedente il senso dell'ultimo
verso, che altrimenti è staccato e fuori di luogo (1). Non s'intende-
rebbe, infatti, perchè il poeta tornasse a parlare del battesimo, quan-
do già vi ha fatto allusione nei versi 4° e 5°, come più distesamente
vedremo fra poco.

Verso 8° : BAPTI [striate lotis o tinctis. — Non v'ha alcun dub-
bio che la monca parola bapti alluda al battesimo; giacche non vi
è altro possibile complemento, se non con parole che significhino
un tale concetto. D'altra parte il verso esige in quel luogo la fine
dattilica, e però non pare si possa supplire altro che la parola pro-
posta. Il verbo poi (t)ribuis vuole un oggetto indiretto, e però converrà
supplire con una delle due parole proposte.

Meno sicuri ci sembrano i seguenti :

Verso 4°: Percipias gra] TIAM. — La frase percipere gratiam è
quanto mai caratteristica ad indicare la recezione di un sacramento.
Essa ci viene attestata da fonti non solo letterarie, ma epigrafiche.
Tuttavia fanno una certa difficoltà: 1) l'essere lunga l'a di gratiam.
Ma, chi ricordi la trascuratezza dei poeti dell'età, a cui, come ve-
dremo, appartiene l'iscrizione, non sarà alieno dall'ammettere una

(I) Si potrebbe invece di unde, supporre Christe, che parrebbe richiesto dal
discorso a lui volto, in questi 4 versi finali. In tal caso però il senso di questo ultimo
verso rimarrebbe affatto slegato.

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